da parte del
Gruppo di Cittadinanza Attiva
Fora par Fora
Premessa (doverosa)
Il tentativo più che evidente all'attonito pubblico che assiste è quello di trascinare l’interlocutore allo stesso basso livello in modo che, alterato da questa tattica, non riesca più a porre domande precise che vorrebbero risposte precise. Alla fine i ruoli istituzionali sono ridotti a macchietta in una farsa che arriva a comprendere i cittadini, impossibilitati a godere del diritto di capire e giudicare l’operato dei propri eletti.
Sugli interventi del consigliere Poles e i voti contrari sui verbali non una parola del segretario o del sindaco, silenzio totale, indifferenza assoluta.. Sui loro volti si può quasi leggere ciò che pensano: Ma che importanza ha se i consiglieri hanno detto una cosa e non è stata scritta o ne è stata scritta un’altra.. Ma chi se ne frega (di onorata memoria), ma chi sono questi?.. Ma cosa vogliono?.. Dai, che andiamo a casa..
situazione di Villa Elena, ma il megalosindaco non ci sta e ribatte come non senta alcuna necessità di relazionare su una normalissima vicenda ormai risolta, seguono agitati e rabbiosi botta e risposta.. poi il Sindaco legge la lettera del Consigliere Rosada (la trovi qui) ricevuta in mattinata e indirizzata a lui, ai capogruppo e agli ex amministratori.. finita la lettura non la commenta, stacca la spina e si colloca in standby..
Il Sindaco risponde «non si è modificato un bel niente, chiedete un Consiglio.. e tu come capogruppo non sai neppure di cosa si stia parlando..» signori, a tavola: ecco servita la rissa!
aiarine, un Sindaco, una Giunta, una amministrazione di tal fatta? Sì, evidentemente, se democraticamente si elegge un ornitorinco (nel rispetto delle regole) democraticamente è giusto che un ornitorinco governi un paese e ne rappresenti i cittadini (ovviamente lo stesso vale per asini, trote, mafiosi, puttanieri, cerebrolesi).
Aggiunge «oggi è partito l’invito alla gara a 5 Cooperative e le rette a base d’asta sono di 520 euro per i bambini del nido e 210 euro per i bambini delle scuola materna».
19.30 il consiglio è finito, e sembra (sembra?) che l’assessore Peruch sia rimasto sempre vigile, mai uno sbadiglio, mai un umanissimo momento di stanchezza..
Le buche sono state in parte ricoperte, non utilizzando la ghiaia ma bensì fresato d’asfalto, materiale di risulta della limatura delle strade prima essere riasfaltate. Ritenendo che il fresato d’asfalto non fosse il materiale più idoneo alla sistemazione di una strada bianca, ma bensì un rifiuto “speciale” ho telefonato al responsabile della manutenzione comunale.Per non tediarvi riassumo brevemente le risposte ottenute alle mie richieste di chiarimenti:
Conclusione: il comune di Gaiarine non ha soldi per la ghiaia e per supplire smaltisce impropriamente un rifiuto speciale non pericoloso sulle strade bianche del comune mentre in altre parti di Italia si promuove una legge nazionale per la loro valorizzazione e tutela.Ora tutto tace.
I genitori dei bambini del Centro Infanzia dopo aver avuto l’assicurazione (così si dice, noi, non essendo amministratori e non essendo genitori coinvolti nella faccenda, le informazioni le dobbiamo cercare e non sempre siamo sicuri delle loro veridicità) che l’anno scolastico proseguirà e che la gestione del Centro, fino alla fine dell’anno, sarà affidato ad un'altra cooperativa, rientrano nei ranghi.
D’altra parte era impensabile, come già scritto su questo blog, che fossero lasciati in mezzo ad un guado e quindi giustamente venendo meno l’emergenza si sentono soddisfatti, hanno per l’anno 2011/2012 risolto il loro problemi.
Non ha più importanza determinare responsabilità o corresponsabilità. La poca trasparenza, la mancanza di informazioni corrette, il mancato confronto, le preoccupazioni, le arrabbiature, sono tutte cose che pian piano decantano, svaniscono, sfumano, si allontanano e poi … per il prossimo anno si troverà un'altra soluzione.
In effetti viviamo in una società dove tutto è “spot”, dove è il presente quello che conta….. e non è forse la mancanza di una visione di “futuro” uno dei problemi più grandi che ha l’Italia di oggi?.
Mi sembra opportuno in questo momento, rendere ancor più pubblica la lettera aperta (potete leggerla qui) scritta dagli ex amministratori del Comune di Gaiarine, coloro che, con sforzi comuni, sono riusciti nel 1998 ad avviare il Centro Infanzia, istituendo un servizio innovativo in grado di soddisfare i bisogni delle famiglie con bimbi piccoli.
In essa vi sono le preoccupazione del “presente” ( che sembrano superate) ma soprattutto quelle del “futuro” del Centro Infanzia di Villa Elena.
Qui doverosamente devo citare la frase di De Gaspari, già riporta in uno dei commenti di Roberto, "il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni."
Abbiamo tutti, anche se non siamo degli statisti ma semplici cittadini, l’obbligo di pensare alle prossime generazioni, e tale obbligo lo hanno anche i genitori di oggi nei riguardi dei genitori e dei bimbi che verranno.
Noi non vogliamo fermarci vogliamo conoscere responsabilità e corresponsabilità, ma soprattutto vogliamo che il Centro Infanzia di Villa Elena continui ad accogliere bimbi dai sei mesi ai sei anni dando quel servizio qualificato e flessibile che gli ha permesso di operare in questi anni, perché, altrimenti, sarà destinato a chiudere.
Sono io amministratore quando sono costretto ad ampliare le aree edificabili e quindi a cementificare il territorio che non è più in grado di assorbire l’acqua piovana che così “scivola” altrove, per poter incassare oneri di urbanizzazione e quindi mantenere sano il bilancio del Comune. Quando non so urlare abbastanza la mia rabbia per i soldi che mancano per le piccole cose: mantenere puliti i canali, i torrenti di montagna, mettere in sicurezza gli argini, monitorare le frane ma che miracolosamente piovono dal cielo per le grandi, grandissime opere. Quando imploro l’aiuto dei volontari della protezione civile che sostituiscono le gravi lacune delle Istituzioni pubbliche anziché pretendere con ancora maggior forza (se mai fosse possibile) i fondi necessari.
Sono io cittadino italiano quando per pigrizia, disinformazione, troppa fiducia nei miei rappresentanti evito la partecipazione diretta, la cittadinanza attiva e lascio che presunte “scelte strategiche” quali TAV, ponte sullo stretto, rigassificatori, inceneritori sottraggano denaro alla manutenzione del territorio, delle sponde dei fiumi, alla messa in sicurezza delle scuole, alle energie alternative, tutte cose che creerebbero moltissimi posti di lavoro immediati e diffusi su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto controllabili dagli enti locali e non fagocitati dalle scatole cinesi del General contractor o peggio dalla criminalità organizzata. Quando non faccio sentire la mia voce, quando resto a casa perché macinare km in un corteo è faticoso, rischioso o peggio sconsigliato a parteciparvi dagli stessi politici (se non sono stati loro a organizzarlo e promuoverlo!) o peggio ancora perché minacciato di essere “radiato” dal mio partito di riferimento se vi partecipo.
Sono io elettore, il responsabile, quando non vigilo sull’operato degli eletti, non li stimolo, controllo, quando dopo aver espresso il mio voto delego ad altri in toto e mi allontano per 5 anni (o quanto dura la legislatura) dalla cosa pubblica, dalla vita associativa, dal volontariato.
iamo riusciti a sapere e a ricostruire attraverso gli atti del Comune, ricostruzione forse non esaustiva ma che potrà essere arricchita da successivi post e/o commenti di persone a cui sta a cuore il servizio che questa struttura comunale ha erogato in questi anni, ci riferiamo in particolare ai genitori del nostro comune.
Parla don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro di accoglienza per stranieri Ernesto Balducci di Zugliano, e racconta la sua storia di uomo e di prete, di insegnante e di animatore culturale, alle prese con i temi più discussi nelle comunità cristiane: le delicate posizioni dei separati e divorziati nella Chiesa, l’aborto, l’omosessualità, il celibato dei preti, il sacerdozio delle donne, la pedofilia, la malattia e il fine vita.