30 ottobre 2009

Mentre, mentre, mentre....

Mentre le “mamme” di Gaiarine protestano contro l’inquinamento e il traffico oramai diventati insopportabili

Mentre viene lanciata sul nostro blog la proposta di un “anello” a senso unico che sollevi, fino a primavera o giù di li, (apertura della A28) il centro di Gaiarine dallo stato pietoso in cui si trova.

Mentre il Sindaco di Gaiarine fa riunioni ad “alto livello”, e riunioni e riunioni.

Mentre il Sindaco di Gaiarine manifesta solo sulla stampa il suo “pensiero” dicendo no alla proposta dell’”anello” a senso unico.

Mentre il Sindaco di Gaiarine nel consiglio comunale appena terminato, non fa nessuna dichiarazione pubblica sulla situazione del traffico e dell’inquinamento.

Mentre il Sindaco di Gaiarine nel consiglio comunale appena terminato, non fa nessuna dichiarazione pubblica sulle soluzioni che adotterà per migliorare la situazione dei nostri centri, mettendo in sicurezza i cittadini e rendendo l’aria più respirabile.

Mentre il Sindaco di Gaiarine non fa nulla, non vuole fare nulla, in poche parole se ne infischia delle proteste dei cittadini e delle proposte delle” mamme” e nostre.

Mentre i Consiglieri del nostro Comune fanno finta che il caso non sia loro.

Mentre i partiti rappresentati nel nostro Consiglio Comunale fanno finta che il caso non sia loro.

Mentre, mentre, mentre …..

Dal Gazzettino di Giovedì 29 Ottobre 2009,
SAN FIOR - (gdn) Senso unico e divieto di transito dei mezzi pesanti sono i provvedimenti adottati dal Comune di San Fior per porre in sicurezza la circolazione di piazza Venezia a Castello Roganzuolo. Le continue lamentale sollevate dai residenti costretti a fare quotidianamente i conti con la complessità della situazione viaria, caratterizzata dall’intenso traffico che congestiona e rende pericoloso l’accesso e il deflusso alla piazza, ha portato all’emanazione dell’ordinanza. «Si tratta – spiega l’assessore, Christian Poser – di un intervento sperimentale».

A buon intenditor poche parole.

28 ottobre 2009

Semo a.. post! (10)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !

26 ottobre 2009

A proposito del prossimo Consiglio Comunale del 29/10/2009: le nefandezze del Piano Casa

Attenta analisi di una circolare esplicativa che rivela le nefandezze della legge e le aggrava ulteriormente.
Ecco emanata dal presidente della Regione Veneto la circolare esplicativa della legge regionale n° 14 del 29.09.2009 che, meglio conosciuta come “piano casa”, è ufficialmente denominata come segue: “intervento regionale a sostegno del settore edilizio per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifica della legge regionale 12 luglio 2007, n. 16”. Il titolo sa tanto da exscusatio non petita: la ridondante definizione e l’utilizzo del tanto abusato termine “sostenibile” manifesta la chiara intenzione di giustificare una misura almeno discutibile qualificandola come intesa a un nobile fine.

La contraddizione principale della legge (che, ricordiamolo, arriva dopo tre condoni edilizi) viene esplicitata dalla stessa circolare nella quale si legge che “pare opportuno specificare che la LR 14/2009 non è una legge urbanistica né edilizia pur avendo contenuti che incidono significativamente sulla disciplina di queste materie ma è , prima di tutto, una legge economico e finanziaria”. Infatti “la legge, di carattere straordinario, prevale sulle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali, comunali, provinciali e regionali, nonché sulle altre leggi regionali in contrasto con essa”. Rimane ai Comuni la potestà di deliberare (entro il 30 ottobre 2009) se e con quali limiti e modalità applicare le disposizioni; trovano, invece, immediata applicazione gli interventi sulle “prime case”.

Evitando di entrare nel merito di temi quali l’opportunità della normativa o dell’indifferenza al problema della necessità di alloggi popolari, analizziamo alcuni aspetti della legge regionale, alla luce della recente circolare.

In primo luogo è previsto, in deroga a strumenti di ogni ordine, l’ampliamento degli edifici esistenti (come definiti dalla stessa circolare) nei limiti del 20 % del volume se destinati ad uso residenziale e del 20 % di superficie coperta se destinati ad uso diverso.

E’ poi ammessa la demolizione e ricostruzione degli edifici legittimi realizzati prima del 1989; la demolizione e ricostruzione può prevedere aumenti fino al 40% della cubatura e fino al 40% della superficie coperta a seconda delle destinazioni, percentuali che possono essere elevate fino al 50% nel caso della ricomposizione volumetrica nell’ambito di un piano attuativo.

Va evidenziata la modifica della nozione stessa di ristrutturazione: il piano casa prevede che in caso di demolizione e ricostruzione possano essere mantenute le distanze precedenti, incidendo sulla consolidata prassi derivata da decenni di evoluzione normativa e da decenni di giurisprudenza, in base alla quale tutto ciò che è qualificato come “aliquid novi” deve rispettare i distacchi previsti dalle normative nazionali e dagli strumenti urbanistici. Va evidenziato che questa è una disposizione non legata agli interventi da realizzare con il “piano casa” ma a regime. Quindi con una normativa che ha valenza economica finanziaria si va ad incidere sulla delicata questione dei distacchi in probabile contrasto, ad esempio, con l'articolo 9 del decreto interministeriale 1444/1965, che stabilisce le distanze minime tra i fabbricati.

Dagli interventi suddetti non sono esclusi i fabbricati ricadenti in zona agricola anche nel caso in cui l’edificio non sia più funzionale alla conduzione del fondo, in aperto contrasto con quanto disposto dalla legge urbanistica regionale se non altro nelle more di approvazione del primo Piano di assetto del territorio. Nello specifico per la prima casa di abitazione ricadente in zona agricola è ammesso l’ampliamento calcolato non sulla volumetria esistente, ma sulla volumetria massima realizzabile.

Inoltre, le disposizioni si applicano anche a edifici soggetti a specifiche forme di tutela (ad es. “gradi di protezione”) a condizione, in questo caso, che gli interventi siano conformi alla normativa statale e regionale e agli strumenti urbanistici e territoriali.

Di immediata applicazione, infine, la facoltà di realizzare pensiline o tettoie destinate all’installazione di impianti solari e fotovoltaici, le quali non concorrono a formare cubatura nel caso in cui la superficie coperta non superi i 60 mq.

Evidenti sono le distorsioni che tale normativa comporta e i rischi ad essa connessi.

Emergono subito il fallimento della pianificazione territoriale ad ogni livello e il fallimento degli intenti della nuova legge urbanistica regionale. Viene inoltre da chiedersi a cosa siano servite tutte le verifiche attuate dagli uffici tencici negli anni passati, per garantire la corretta attuazione dei piani regolatori generali con particolare riferimento al loro dimensionamento.

Quali, inoltre, i risultati attesi? Il “piano casa” viene proposto dai media come indirizzato a favorire la ripresa del settore edilizio e a permettere alle famiglie che hanno una casetta di aggiungere la stanza per il secondo figlio senza la difficoltà dei soliti “lacci e lacciuoli”.

Premesso che, gli interventi su case a schiera o condomini sono praticamente resi impossibili dal necessario accordo di tutti i proprietari, entriamo nel merito dell’equità della norma. L’ampliamento di volume o superficie è proporzionale all’esistente. Come sempre accede in questo paese, chi più ha più avrà: chi possiede una villa di 2000 mc potrà realizzarne ulteriori 400; chi invece possiede un piccolo alloggio, forse riuscirà a realizzare un ripostiglio (per realizzare il quale magari aveva potenzialità edificatoria residua).

Per non parlare di cosa si intende per ampliamento, considerato che la circolare ribadisce che, qualora l’ampliamento compromettesse “l’estetica del fabbricato”, è possibile effettuarlo su un corpo edilizio separato di carattere accessorio e pertinenziale: chi verrà ritenuto depositario della conoscenza necessaria per decidere se l’ampliamento compromette l’estetica del fabbricato non è dato saperlo.

Rimane poi la questione della difficoltà economica in cui versano molte famiglie italiane in questo momento: chi avrà comprato una casa accedendo ad un mutuo, non avrà presumibilmente difficoltà ad impegnarsi economicamente per un ampliamento?

A vantaggio di chi andrà, allora, questa misura (sempre ammesso che vi siano nel territorio le risorse per investire)?

Un vantaggio limitato per chi possiede una casa monofamiliare modesta; un grosso vantaggio per chi possedere una grande villa; rimane nebuloso il possibile vantaggio per chi possiede un’attività commerciale essendo gli edifici con questo uso esclusi dai benefici qualora gli interventi “siano volti ad eludere o derogare le disposizioni regionali” (non è dato sapere chi valuterà tutto questo); un enorme vantaggio per chi possiede alberghi e attività produttive. Viene da chiedersi dove sia finita la volontà di fermare il consumo indiscriminato del territorio veneto sottesa alla cosiddetta “Legge blocca capannoni” (LR 35/2002) emanata dalla Regione Veneto in attesa della Legge urbanistica regionale 11/2004.

Un enorme vantaggio, infine, andrà agli avvocati, vista l’altissima probabilità di contenziosi con particolare riferimento alle distanze.

Interessante è, poi, la questione dell’onerosità e delle opere di urbanizzazione. Il comma 4 della LR 14/2009 subordina gli ampliamenti all’esistenza e all’adeguatezza (o il previsto adeguamento) delle opere di urbanizzazione primaria; si specifica che l’eventuale carenza è superabile solo con l’adeguamento delle stesse nei modi consentiti dalla legge. Ad una prima lettura sembrerebbe che sia concesso realizzare in deroga una serie di interventi che incidono pesantemente sul carico urbanistico, previo il pagamento di un contributo di costruzione in misura eventualmente ridotta nelle quantità e modi previsti dai Comuni (salvo che per la prima casa per la quale casistica il contributo è da subito ridotto del 60%; notare che attualmente, ai sensi degli art. 17 comma 3 lettera b. del Testo unico per l’edilizia, gli ampliamenti fino al 20% del volume di case monofamiliari sono esentati dal pagamento del contributo di costruzione) e che, qualora non vi siano le necessarie opere di urbanizzazione queste dovranno essere adeguate non si sa da chi (dal comune?) e non si sa con quali risorse considerata la possibilità della riduzione del contributo di costruzione.

Infine, con riferimento alla retorica della riduzione dei tempi della burocrazia, tanto cara al centro destra, evidenzio che le opere consentite dal Piano casa, avrebbero dovuto essere attuate con Denuncia di inizio attività, intenzione pericolosissima rilevato che, come sa bene chi opera negli uffici tecnici della pubblica amministrazione, la verifica dei requisiti oggettivi (parametri, vincoli, ecc…) da parte dei tecnici progettisti (che nel caso della denuncia di inizio attività si sostituiscono alla pubblica amministrazione nell’attestazione della conformità dell’opera in progetto), in molti casi è errata, certamente anche a causa della complessità dei regolamenti edilizi e le abissali differenze fra i comuni. In merito al necessario titolo abilitativo, la circolare esplicativa chiarisce che, nella Regione Veneto, rimane la facoltà di realizzare le opere previste dal piano casa con DIA, ma è possibile presentare in alternativa Permesso di Costruire. Addirittura la presentazione dell’istanza di permesso di costruire è obbligatoria qualora si intenda eseguire un intervento che in parte esuli dall’ambito di applicazione della legge speciale.

Se da un lato questa decisione riduce il rischio di errori (più e meno voluti) nella valutazione dei requisiti per la realizzazione delle opere, dall’altro viene eluso l’obiettivo della riduzione dei tempi che rimangono quelli della normale istanza di un permesso di costruire.

La scelta potrebbe comportare un enorme carico di lavoro per gli uffici tecnici comunali, peraltro ridotti notoriamente all’osso grazie al patto di stabilità, viste sia la quantità delle pratiche che potrebbero pervenire presso i comuni, sia la complessità delle verifiche da effettuare. Ricordo che la percentuale di ampliamento realizzabile è legata alla prestazione energetico- ambientale da valutare mediante il complesso di 34 criteri. Ovviamente, tutto ciò, con lo scopo dell’osannata semplificazione.

Autore Gnec, Sara
Tratto dal sito web http://eddyburg.it/

24 ottobre 2009

Ordine del giorno del Consiglio Comunale del 29/10/2009





Naturalmente se andate nel sito del Comune (http://www.comune.gaiarine.tv.it) non troverete, fino a questo momento, la convocazione del Consiglio Comunale.
Qualcuno ( leggi Sindaco) non aveva promesso di rendere il sito del comune uno strumento per migliorare la comunicazione e l'informazione?

23 ottobre 2009

Un anello per alleggerire i disagi del traffico a Gaiarine: rimedio temporaneo ma immediato!

Accogliamo, sosteniamo e rilanciamo una interessante proposta nata dalle mamme antitraffico di Gaiarine: è la classica soluzione ad anello, che riprende il concetto democratico delle rotatorie e permette di suddividere tra più strade esistenti il traffico a doppio senso di circolazione riducendolo ad un solo senso obbligato. Le strade interessate sono evidentemente Via Roma e Via Vardiese/Via Enrico Fermi/Via Spesse (l'ultimo tratto lato municipio).
È evidente che una modifica alla circolazione di questo tipo anche se temporanea dovrà essere continua per non generare incertezze pericolose, si renderà quindi necessario lo spostamento del mercato settimanale da piazza del Municipio al parcheggio adiacente le scuole elementari.
I vantaggi sono evidenti: questa soluzione permette da subito una sicurezza maggiore per gli utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti), rende più scorrevole il traffico (NON VELOCE: SCORREVOLE!!! i limiti da rispettare sono i 50 kmh e 30 kmh già esistenti) e diminuisce la concentrazione delle emissioni inquinanti sulla singola strada a doppio senso diluendola su due strade a senso unico.
È bene però ricordare anche gli svantaggi: non è LA soluzione poiché l’anello è costituito da due sole strade in una porzione di territorio ridotto all’interno del quale polveri e inquinanti rimangono comunque elevati. Il traffico non si riduce in sé (le migliaia di veicoli che ogni giorno transita attraverso il Comune) ma semplicemente si distribuisce; il rischio dell’unico senso di circolazione è la scellerata sensazione di onnipotenza del guidatore che si crede in diritto di poter correre di più.
È una proposta semplice, attuabile da subito, con la sola necessità di predisporre l’adeguata segnaletica che renda operativo l’anello a senso unico.
Nel frattempo il Sindaco incontrerà Presidenti, Prefetti, Assessori, organizzerà vertici e summit, e in altri 20 giorni risolverà la situazione. Come sempre!

20 ottobre 2009

Le mamme manifestano ancora per il bene di tutti!

Domani le mamme del nostro Comune manifesteranno ancora contro il traffico, la mancanza di sicurezza stradale e per chiedere l'attivazione di interventi urgenti per il risanamento dell'aria che respiriamo.
Domani mattina ci saranno, a partire dalle ore 8, due passeggiate tranquille: una a Francenigo in Via dei Fracassi e una a Gaiarine, sempre in Via Roma.
Le mamme invitano tutte/i le/i concittadine/i a partecipare, perché la loro manifestazione è per il bene di tutte/i!
Quindi non ci resta che sperare ci sia il sole e augurare buona passeggiata!

Ci sono voci che dicono di una passeggiata tranquilla anche a Codognè, ma ancora non abbiamo avuto conferma.
.

16 ottobre 2009

Semo a.. post! (9)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


15 ottobre 2009

Bilanci di Giustizia

Sabato scorso c'è stato l'incontro mensile del gruppo di Pordenone dei Bilanci di Giustizia. Questi gruppi sono l'espressione locale di una campagna chiamata appunto Bilanci di Giustizia, lanciata nel 1993 da Beati i Costruttori di Pace e rivolta alle famiglie, intese come soggetto micro-economico, che fanno riferimento allo slogan "Quando l'economia uccide bisogna cambiare!". Obiettivo delle famiglie è modificare secondo giustizia la struttura dei propri consumi e l’utilizzo dei propri risparmi, cioè l’economia quotidiana. Parlare di "giustizia" è impegnativo, perché suppone un orizzonte etico condiviso in buona parte ancora da costruire, ma la sfida è proprio quella di combattere l’invadenza e lo strapotere della "razionalità economica" a partire dal carrello del supermercato e dallo sportello di una banca. Da qui l’adesione convinta al consumo critico e alla finanza alternativa (MAG e Banca Etica) a favore di uno sviluppo che risulti sostenibile per i poveri del pianeta, per il pianeta stesso e - perché no - anche per noi. Ciò che però contraddistingue Bilanci di Giustizia è l’idea che questi obiettivi si possano realizzare efficacemente solo insieme, in modo organizzato, mediante una comunicazione costante e un’azione comune. Lo strumento ideato sia per "auto-misurare" il proprio impegno che per socializzarlo nel movimento e all’esterno, in funzione politica, è quello del bilancio familiare; lì si rendono visibili e si quantificano i cambiamenti effettuati nelle scelte economiche. .. Obiettivo principale della campagna è sperimentare, con un consistente numero di nuclei familiari, le possibilità di "spostamento" da consumi dannosi per la salute, per l'ambiente e per le popolazioni del Sud del mondo, a prodotti più sani, che non incidono in modo irreparabile sulle risorse naturali e che riducono i meccanismi di sfruttamento nelle regioni sottosviluppate. Non si tratta quindi di affrontare sacrifici e rinunzie in nome di un'etica e di una giustizia concepite in termini astratti, ma di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole.
..
Dal 1996 la campagna ha avviato una forte collaborazione con il Wuppertal Institute (Istituto per il clima, l'ambiente e l'energia della Germania) e le indicazioni fornite dall'Istituto hanno costituito per la campagna una importante conferma della significatività degli obiettivi e delle metodologie adottate e l'hanno spinta a rafforzare la "sperimentazione" di uno stile di vita sobrio.

per saperne di più

Alcune ulteriori considerazioni sulla “casa de piera” e affini, in risposta al commento di Mauro Carnelos al post del 21 Settembre

Caro Mauro,

mi tratti, ma forse è solo una mia impressione, come un giocatore che entra a piedi uniti e da tergo o come quello spettatore, che durante una partita di calcio, qualche giorno fa, è entrato in campo e sotto gli occhi sbigottiti dei calciatori e del pubblico, ha tirato un rigore. Non c’entrava nulla con la partita, ma ha segnato e, cosa strana a dirsi, ha ricevuto anche l’applauso del pubblico.
Non sono falloso, non tiro rigori che non mi competono e non sono neppure un incendiario (come in qualche modo mi dipingi tu).
Sono un cittadino del Comune di Gaiarine e come tale vorrei poter esprimere in modo trasparente (e questo blog è nato proprio per informare in modo trasparente i cittadini nel nostro comune, dal momento che sono quasi sempre all’oscuro di ciò che accade nelle stanze dei bottoni), il mio pensiero su un’area che è pubblica e dove, oltre ai soldi che spenderà la Vostra associazione facendo sacrifici (impegno e denaro), ci saranno anche quelli spesi da tutta la Comunità di Gaiarine, poichè essa si accollerà una spesa presumibile di 135.000 Euro, soldi di tutti i cittadini, quindi anche tuoi ma anche miei.
Non contesto l’acquisto dell’ulteriore area e casa; tutti i comitati festeggiamenti (Albina, Campomolino e Gaiarine), sono stati aiutati dall’Amministrazioni che si sono succedute, chi più chi meno, chi in un modo chi in un altro, ed è quindi giusto che questo avvenga anche per Voi, che poi è come dire per Noi, dato che Voi appartenete ad una Associazione di volontariato e quindi svolgete un ruolo importante all’interno del Comune.
Mi viene solo la voglia di aggiungere che tutte Amministrazioni Comunali, passate e presenti, avrebbero dovuto e dovrebbero aiutare tutte le Associazioni, naturalmente in modo diverso date le loro specificità, ma questo è un altro discorso.

Quello che non capisco è come mai quella casa e area non siano state acquistate direttamente dal Comune, visti i contatti che, anche passate Amministrazioni, avevano avuto con il precedente proprietario.
Ora siamo in questa situazione: la casa e l’area sono state acquistate nel novembre del 2006 da un privato per 68.500 Euro e se andranno in porto gli accordi ipotizzati al massimo tra 10 anni ne riceverà, nella peggiore delle ipotesi, 135.000,… direi che è un ottimo affare, o no?

E’ evidente che quel “un modo di fare urbanistica che è degli anni sessanta? (abbattiamo e ricostruiamo noi che siamo migliori di quelli del passato)” è un modo forte di esprimere il concetto, ma che rende l’idea di quello che è sotto gli occhi di tutti, di quello che è successo nel nostro comune e nel Veneto.
Una cancellazione sistematica nel territorio dei punti di riferimento, ovvero di alberi, siepi, fossi, case agricole, e per quanto riguarda i centri storici, demolizione continua di case vincolate e non, per far posto a strade più larghe, parcheggi e nuove abitazioni; tutto questo ha di fatto snaturato i nostri luoghi e in particolare i nostri paesi, i nostri centri storici, anche perché “l’urbanistica” è stata fatta in modo dissennato.
Questo è quanto accaduto nel Veneto e soprattutto nella Provincia di Treviso, questo è quanto è accaduto negli anni sessanta, settanta, ottanta, novanta e continua a succedere ancora oggi, questo è accaduto con, al governo dei Comuni, amministrazioni di ogni colore politico, questo è accaduto anche con l’avvallo dei cittadini.

Io ritengo che si possa e si debba cambiare passo e soprattutto, ripeto, se si hanno a cuore le tradizioni, bisognerebbe “difendere” quel poco che ormai ci è rimasto.

Mi dici che “da quello che ci è stato proposto l’edificio in questione dovrebbe venire ristrutturato ed ampliato per venire incontro alle nostre esigenze “: ne prendo atto, ma questo stride totalmente con tutti gli atti pubblici.
Nell’adozione della variante non si parla di ristrutturazione della Casa in questione, (vedi qui la delibera del Consiglio Comunale del 22/04/2009), e neppure se parla in qualsiasi altro atto del Comune; anzi negli atti predisposti per l’approvazione della variante nel Consiglio Comunale del 23 Luglio, il grado di protezione 4 della casa era stato cancellato o sbiancato o grattato, come ha denunciato ai Vigili del Comune il Consigliere Rosada, in data 21 Luglio 2009, tanto è vero che nel Consiglio del 23 Luglio il punto è stato ritirato.
Nel Consiglio comunale del 22 settembre la variante è stata approvata mantenendo il grado di protezione della casa, ma già “nei corridoi” della politica di Gaiarine sembra si parli di un successivo piano attuativo che permetterebbe la demolizione della stessa.
Comunque prendo atto di quello che tu dici e cioè che la casa verrà ristrutturata, d’altro canto, mentre io ho visto e fotografato solamente il progetto esposto nell’area Arcuf, tu il progetto lo hai sicuramente visto dal “vivo”, perché affermi “ Può essere che quello che mi è stato proposto sia diverso da quello che conosci tu” .
A questo punto se la casa non sarà demolita, come pubblicamente affermi, la questione si sposta sulle modalità del restauro.
Verrà ristrutturata mantenendo libere le facciate, ridandole la forma originaria, cioè i tre piani, o verrà conglobata in una struttura più ampia, di fatto snaturandola?
Quali materiali verranno utilizzati?

Io sto al progetto che ho fotografato e che riporto qui sotto.
La struttura indicata dalla freccia è in parte sul sedime attuale della casa.


E sto a quanto espresso nel Consiglio Comunale del 22/04/2009 dalla Consigliera Modanese “Si tratta di un fabbricato su due piani composto da uno spazio adibito a cucine, da una sala che potrà ospitare circa 400 persone e da una o due sale riunioni al piano superiore”
Quindi non tre piani, quindi non più con la forma originaria.

Apprendo con piacere che il parcheggio non è stato richiesto da Voi, ma allora, dato che anche Voi in qualche modo siete protagonisti della sistemazione di quest’area, perché non proponete, per il montaggio del Vostro capannone mobile, una qualche alternativa al parcheggio?
Mi vengono in mente, ma ce ne potrebbero essere delle altre, tre possibili alternative per la zona da utilizzare per il montaggio del capannone:
1) un prato naturale, ma questa soluzione, secondo me in modo opinabile, tu la scarti a priori per un problema legato alla manutenzione. Sappi però che esistono oggi in commercio sementi per prati che ben resistono alle siccità e al calpestio.
2) un prato sintetico. Facile da installare e da gestire.
3) se proprio si deve fare, ma davvero non ne capisco il motivo ..o forse si, una spianata di cemento; questa potrebbe, rendendola versatile, essere utilizzata per qualche altra attività sportiva, tipo pattinaggio, basket . In questo modo si amplierebbe la funzione sportiva dell’area.
Mi dirai “ma è l’Amministrazione che vuol fare il parcheggio”, ebbene vi chiedo di farVi portatori di una istanza che ha l’obiettivo di salvaguardare il più possibile un’area che ha intrinsecamente una vocazione a “parco urbano” e non a parcheggio.
Come ho già detto, nel precedente Post, a meno di 100 metri dall’area “Arcuf” esiste, nei pressi del comparto del Maglio Tonet, un nuovo amplio parcheggio.

E qui prendo spunto per parlare nel dettaglio dell’area Maglio.
So di toccare qualche altro tasto delicato.
Tu dici “Ritengo però che a Francenigo serva una struttura polivalente dove più di un centinaio di persone possano ritrovarsi, e dove si possano organizzare e accogliere iniziative ricreative e culturali durante tutto l’anno”.
Sono d’accordo, ma l’Amministrazione e soprattutto Voi, che siete in qualche modo i “gestori” del Maglio il quale rappresenta un continuum indissolubile con il messaggio principale di cui siete portatori attraverso “il Palio dei vecchi mestieri”, avete mai pensato a un’ipotesi di valorizzazione dell’intero comparto del Maglio, donato dalla famiglia Moro al Comune di Gaiarine?.
Avete mai pensato che quel comparto ristrutturato in modo acconcio, potrebbe essere il vero fulcro culturale di Francenigo e potrebbe essere un valido supporto proprio alla Vostra Associazione?

Quel comparto dovrebbe essere ristrutturato prevedendo:

. oltre al museo di archeologia industriale già presente e da valorizzare, un museo etnografico oppure un centro didattico per le scolaresche del nostro comune (e non solo), prendendo a modello l’Immaginario Scientifico o l’Immaginario Geografico creati rispettivamente all’interno di una centrale elettrica e di una latteria, vecchi stabili in disuso in quel di Malnisio, (Comune di Montereale Valcellina a qualche decina non migliaia di chilometri da noi)
. una sala mostra/riunione (quindi polivalente)
. un alloggio per la persona che attualmente vi risiede e che un domani potrebbe diventare l’alloggio del custode del Maglio e degli adiacenti musei

Un comparto così ristrutturato e così vicino all’area “Arcuf” potrebbe diventare, se ben pubblicizzato, un percorso culturale di grande attrattiva per “grandi e piccini” della nostra Provincia, che darebbe “vero” lustro a Francenigo e alla Vostra Associazione.

Quello che noto è la mancanza di una visione globale e strategica per l’utilizzo in termini “culturali” dell’intero patrimonio Comunale, delle potenzialità che questo custodisce, (non mi riferisco solo agli edifici, ma anche al patrimonio naturalistico) e così Amministrazione, associazioni e cittadini, attraverso una miopia consolidata, guardando solo nel proprio orticello, soddisfano soltanto le proprie esigenze immediate.

D’altra parte esiste nel nostro Comune, a mio avviso, persino l’incapacità di mettere in rete le Associazioni presenti, e questo dipende anche dall’Amministrazione, ma soprattutto dalle Associazioni stesse, non in grado di creare relazioni tra loro e di costruire eventi condivisi.

Tu dici: “Quando non esistevano ancora i blog certe questioni si chiarivano a “quatro oci” anche per non alimentare ulteriormente inutili e ingiustificati mormorii di paese”: beh, su questo punto, sono già apparsi alcuni commenti su questo blog.

Vorrei aggiungere solo una riflessione.

Ogni Associazione, ogni gruppo strutturato o meno, di potere o meno, parla a “quatro oci” al suo interno, decide, magari pensando di essere nel giusto, di portare le sue istanze all’Amministrazione Comunale e questo vuol dire quasi sempre parlare a “quatro oci” col Sindaco.
Da questo intimo incontro a “quatro oci” può nascere o una cosa meravigliosa oppure una bruttura, ma non è questo il punto.

Il punto fondamentale è che da questo percorso decisionale sono esclusi i cittadini, a meno che nel Vostro caso non riteniate che i cittadini di Francenigo siano i 72 Vostri iscritti.

Vedi, quando quella casa sarà abbattuta, non si ricostruirà più;
quando l’area Arcuf o qualsiasi altra area del nostro territorio sarà trasformata (leggi Area Jesse, ecc.), questa trasformazione rimarrà per un lunghissimo periodo di tempo (100/200 anni o ancor di più) e i cittadini la dovranno “subire” bella o brutta, utile o non utile che sia, senza aver potuto partecipare
democraticamente alle decisioni.

La partecipazione dei cittadini è necessaria “non per non fare”, ma per “fare” sentendo e tenendo conto della loro volontà e delle vere esigenze della Comunità, dell’intera Comunità.

Sinceramente e senza polemica, aggiungo, che noi, in ogni caso, a “quatro oci”, non avremmo potuto risolvere proprio nulla, dal momento che io non ho nessun potere per condizionare le Vostre scelte e quella dell’Amministrazione;
a me rimane la sola possibilità di rendere pubblico il mio pensiero attraverso il “blog”, sinonimo proprio di dibattito pubblico e di trasparenza, per far nascere dal basso un minimo di discussione e quindi un minimo di partecipazione alla vita, ai problemi e alle necessità della Comunità.

C’è, comunque qualcosa che mi fa ben sperare: il fatto che in qualche modo tu ti sia “messo in gioco”, partecipando al dibattito su questo blog, e per questo ti ringrazio.

Per concludere ritengo che il progetto attuale dell’area “Arcuf” vada rivisto, risolvendo si le Vostre necessità ma con soluzioni diverse da quelle prospettate; ritengo inoltre che l’Arcuf, se “vuole”, può essere il motore di un positivo cambiamento e di una visione strategica a tutt’oggi mancante nel nostro Comune e rispondere finalmente e forse per primi all’inserzione apparsa su questo blog “Gaiarine territorio di qualità cercasi”

Renzo Rizzon

12 ottobre 2009

Semo a.. post! (8)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !




09 ottobre 2009

Un piccolo monumento, una grande questione

La domanda sorge spontanea: su quanti monumenti commemorativi troviamo impressi i nomi degli sponsor che hanno contribuito alla loro costruzione? Verrebbe da dire nessuno. Attenzione però: esiste sempre una lista (più o meno formale) che elenca i nomi dei sottoscrittori e le somme da loro versate per la costruzione o il restauro di un monumento. Nel caso del nuovo monumento ai Trevisani nel mondo di Gaiarine questa lista si trova impressa, in forma di ringraziamento, sul retro del monumento stesso. Un fatto questo che ha suscitato la perplessità in diversi concittadini/e. A dare voce a questa perplessità è stato proprio un emigrante tuttora residente all'estero, il signor Silvano Zaccariotto. Il 30 luglio scorso ha inviato una lettera al presidente della sezione comunale dei Trevisani nel mondo, al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali.
Ecco il testo della lettera.


"Sono Silvano Zaccariotto emigrante dal lontano settembre 1961 salvo una parentesi di due anni per adempiere il servizio militare. Ero nei primi dieci soci nel 1977 quando à stata fondata la Trevisani nel mondo sezione di Sydney e da diversi anni faccio parte del comitato della Trevisani sezione Ticino – Campione con incarico di tesoriere. Ho sempre lodato le squisite iniziative di privati, di giunte municipali, o di vari comitati che per onorare l’emigrazione hanno optato per la costruzione di monumenti, lapidi ricordo, ecc., nella terra natia di tanta gente che per necessità o altro hanno scelto una vita piena di incognite, incomprensioni, sacrifici, duro lavoro e nostalgia. Negli ultimi anni anche nella nostra “Marca” sono molti i Paesi che hanno voluto dotarsi di “segni” di testimonianza come questi pregni di suggestione e del ricordo dei suoi tanti figli che più non torneranno. Altri invece sono ritornati ed è anche a loro che va la gratitudine per qualcuna di queste iniziative. Spero che questi ideali abbiano mosso inizialmente i fautori del monumento ai Trevisani nel Mondo recentemente costruito in luogo pubblico a Gaiarine. Sul suo aspetto estetico non mi pronuncio anche se trovo l’dea del globo appropriata ma il leggere i nomi degli sponsor scolpiti nel marmo a caratteri cubitali mi ha fatto letteralmente sobbalzare! Magari la Loro intenzione originale di collaborare alla realizzazione del monumento era genuina e nobile, ma “il risultato” così fatto lascia intendere fini non altrettanto nobili ed apprezzabili. A dirlo chiaramente è la prima volta che questo accade nella Marca. In tempi più onorevoli del nostro passato di provincia Veneta cose come questa non sarebbero accadute. Pertanto, come figlio della terra Gaiarinense che tanto ama alla quale però difficilmente ritornerà stabilmente, MI DISSOCIO completamente dalla realtà che quel monumento vuole rappresentare, e spero che come me siano tanti altri. Cari concittadini, ritornate ad essere più sensibili, più umili. Gli emigranti sono gli ATTORI PROTAGONISTI e non le COMPARSE e pertanto meritano più rispetto. Mi permetto infine di suggerire un’iscrizione a mio avviso appropriata da apporre sul monumento-testimonio:“DEDICATO AI TREVISANI NEL MONDO DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI. I cittadini riconoscenti”.
Distinti saluti."

Fino a qualche giorno fa il signor Zaccariotto non ha ricevuto risposta. Ma proprio ieri il Gazzettino si è interessato della questione e ha interpellato in merito il nostro sindaco. Ecco le dichiarazioni riportate dal giornale di ieri.

«Una lettera scandalosa e vergognosa» il sindaco Loris Sonego commenta così lo scritto di Zaccariotto. «Si tratta di una persona che ho visto una volta a Gaiarine, che non ama il suo comune e che si permette di criticare quanto noi concittadini abbiamo fatto. Si tratta di un'opera importante, realizzata in marmo e ferro con delle fondamenta profonde». Sonego lancia un invito: «Se tira fuori i soldi lui allora tolgo i nomi degli sponsor. Si tratta di una targhetta apposta per ringraziare chi ha contribuito a realizzare il sogno degli emigranti di Gaiarine. Poter avere un monumento per ricordare le persone emigrate dal nostro comune, che facevano fatica ad arrivare a fine mese e che ricorda duri anni di lavoro all'estero. È un sogno che finalmente siamo riusciti a realizzare grazie al contributo economico e al lavoro di alcune persone. La targa le ringrazia. Questa è una lettera triste e deprimente, scritta da chi non ha fatto nulla per il suo paese e che adesso critica. Non merita nemmeno risposta».

Si tratta di una risposta che a nostro parere lascia esterrefatti. Prima di tutto sorprende lo schiaffo che il sindaco assesta a un emigrante proprio alla vigilia dell'inaugurazione del monumento agli emigranti! Si tratta di una reazione scomposta che palesa la mancanza della necessaria sensibilità istituzionale. Come si permette poi il nostro sindaco di negare l'amore per la propria terra di una persona che da essa si è dovuto, dolorosamente, staccare? Particolarmente priva di senso è l'accusa di non aver fatto niente per il proprio paese. Ogni emigrante fa parte di una rete relazionale che ha mantenuto i contatti con la madrepatria e ha permesso, grazie al sistema delle rimesse, l'arricchimento economico e lo sviluppo materiale della nostra terra. Con i soldi degli emigranti si sono costruite case e fabbriche, creando posti di lavoro qui da noi! La questione sollevata dalla lettera di Zaccariotto è sostanziale. Imprimere i nomi dei benefattori sul monumento li trasforma immediatamente in sponsor. La centralità che le scritte degli sponsor assumono per posizione e dimensione rispetto all'intitolazione agli emigranti modificano il senso dell'oggetto. Si tratta di un piccolo ma significativo cambiamento culturale, le cui conseguenze non devono essere sottovalutate. Il monumento, da mezzo di memoria collettiva, condivisa e inclusiva si trasforma in mezzo di memoria oggettuale, parziale, esclusiva e mercificata a cui si può avere accesso solo attraverso il denaro. Da monumento a strumento pubblicitario. In questo senso vanno intese le parole del sindaco quando afferma: «Se tira fuori i soldi lui allora tolgo i nomi degli sponsor».

Il signor Zaccariotto loda l'iniziativa, ma, con la sua lettera civile e pacata si dissocia dalla ambiguità nella quale si e' concretizzata e invita a riflettere sulla questione.

Non siamo contrari all'iniziativa dell'Amministrazione ma il risultato lascia perplessi. Forse, in mancanza dei fondi necessari, sarebbe stato più corretto ricorrere a una sottoscrizione pubblica.
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07 ottobre 2009

Al via l’undicesima edizione della Biennale di incisione

Si è aperto domenica scorsa l’Evento culturale del Comune di Gaiarine che, con le sue undici edizioni, è diventato la manifestazione incisoria più longeva in Italia. Nelle precedenti dieci edizioni, infatti, si è andato affermando sulla scena artistica locale e nazionale come una delle più importanti esposizioni dedicate a quest’arte spesso, a torto, poco considerata.
La Biennale denominata “Aspetti dell’incisione oggi in Italia”, aperta dal 4 ottobre all’8 novembre, è ospitata in Villa Altan, dimora cinquecentesca di Campomolino e sede della biblioteca comunale.
Promotori della mostra sono il Comune, il Comitato di Biblioteca, il Club Tre Molini e l’Associazione Incisori Veneti nelle persone dell’infaticabile prof. Giorgio Trentin e del prof. Aldo Segatto, coordinatore quest’ultimo del comitato scientifico.
Anche questa edizione vede la presenza di talenti emergenti affianco di artisti affermati. Le opere, di notevole qualità e realizzate con diverse tecniche di incisione (si va dalla puntasecca all’acquaforte e acquatinta, dalla vernice molle alla xilografia) accontentano tutti i gusti: dalle composizioni che rappresentano frammenti di vita quotidiana di Carlo Barbero, Raffaele Minotto e Maria Antonietta Onida, alle vedute al limite dell’astrazione di Gabriele Berretta, Graziella Da Gioz, Francesco Geronazzo e Stefano Luciano; dalle scene evocative di Ezio Briatore, Andrea Cangemi e Maria Rosaria Perrella, al surrealismo di Sergio Saccomandi e Marcello Della Valle; dalle opere più classiche di Serena Conti, Pino Finocchiaro e Patrizia Flaccomio all’architettura industriale di Elena Molena. Anche la figura umana è presente e viene rappresentata secondo espressioni diverse come in Gabriele Bordignon, Manlio Chieppa, Stefano Ciaponi e Giovanni Dettori.

Alla vernice, che ha visto la presenza di un folto pubblico di esperti e meno, sono intervenuti l’Assessore alla Cultura sig.ra Stefania Venturin che ha aperto l’evento con evidente emozione; è stata seguita dal saluto del Sindaco Loris Sonego il quale ha ricordato come Villa Altan, da quando è stata ristrutturata, sia diventata il polo culturale del Comune. Prosegue dicendo che “Gaiarine è da 25 anni che, grazie all’arte incisoria, fa cultura”. Conclude ringraziando tutti (ma forse non proprio tutti) coloro che hanno reso possibile la realizzazione della manifestazione: il prof. Giorgio Trentin in primis, i dipendenti comunali e il comitato di biblioteca in maniera molto generica, il prof. Segatto quale vero promotore e trascinatore del Comitato scientifico (è proprio vero, se non ci fosse la passione e l’impegno di questo uomo, di certo la manifestazione non troverebbe espressione. Come si sa, l’organizzazione di qualsiasi iniziativa richiede lavoro, tempo, forze fisiche ed intellettuali e non è sufficiente, per la buona riuscita, metterci solo la faccia il giorno della vernice).
Intervengono poi i proff. Segatto e Trentin che con orgoglio ringraziano le varie amministrazioni e i volontari che hanno investito un apprezzabile impegno verso quest’espressione artistica spesso ai margini.
Segue il discorso del vicegovernatore della Regione Veneto con deleghe per la cultura, il turismo, l’identità veneta e la promozione del territorio dott. Franco Manzato, il quale sostiene che la valorizzazione di un luogo debba essere strettamente connessa alla cultura e all’arte.
Particolarità di questa undicesima edizione: è stata prodotta una serie di sei cartoline (una dedicata alle precedenti dieci edizioni della biennale, una per ciascuna frazione del Comune con alcuni luoghi caratteristici, una generale con la quattro frazioni) e un annullo postale con il logo della Biennale.
Conclude la mattinata, riprendendo la parola, l’Assessore alla Cultura che ringrazia gli sponsors, le Poste e un elenco di persone volenterose che in maniera del tutto volontaria hanno collaborato al buon esito della manifestazione.

La tranquilla passeggiata delle mamme “antitraffico”

Stamattina dalle 8 alle 9 le mamme "antitraffico" hanno messo in atto una bella e pacifica forma di protesta. Le manifestanti, circa una cinquantina, si sono ritrovate in centro a Gaiarine, accompagnate dai figli e da numerosi commercianti, per attraversare ripetutamente Via Roma, rallentando così il traffico pesante che a quell’ora invade gli abitati del Comune. Va subito detto che gli stessi automobilisti e camionisti si sono resi conto del carattere positivo della dimostrazione, infatti non ci sono state casi di insofferenza.

La mobilitazione spontanea delle mamme sta dando voce al disagio di moltissime/i cittadine/i che chiedono interventi rapidi per il recupero della vivibilità del centro e la salvaguardia della salute di tutti. Le richieste di chi ha manifestato si rivolgono principalmente alla massima autorità sanitaria del Comune, ovvero il nostro sindaco Loris Sonego, il quale anche attraverso gli organi di stampa invita i suoi elettori a pazientare (vedi articolo sulla Tribuna di Treviso di oggi). L’obiettivo della manifestazione è principalmente quello di mantenere viva l’attenzione sui gravi problemi generati dal traffico. Non si tratta quindi di attendere solo la realizzazione delle opere che dovrebbero deviare sensibilmente i flussi di traffico dai centri abitati del nostro Comune (completamento della A28 e circonvallazione di Gaiarine), ma di dare rapidamente avvio a tutte le azioni che porteranno al risanamento dell’ambiente urbano e dell’aria che respiriamo. È idea condivisa che l’iniziativa spetti in primis al nostro sindaco.

PS: le nostre pacifiche e determinate mamme "antitraffico" stanno già attirando l’attenzione degli organi di stampa. Infatti oltre alla prima pagina della Tribuna e l’articolo del Gazzettino, notizia della mobilitazione spontanea è stata data nell’apertura del giornale di Radiopadova e nel telegiornale di Antenna 3.
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A Scuola di Politica, ad Asolo dall'8 ottobre al 12 novembre 2009

Rilanciamo, dal sito www.asolo.it, la notizia sulla terza edizione dell'interessante ciclo di conferenze di formazione politica che inizia domani. Nel caso ci organizzassimo per partecipare, ne daremo notizia sul blog.

A Scuola di Politica
Come sempre, per il loro carattere divulgativo, gli incontri si propongono come una sorta di corso di formazione e apprendimento aperto a tutti.Quest'anno i relatori, docenti, giornalisti ed esperti di varia formazione, tra cui Eugenio Benetazzo, opinionista televisivo ed esperto di finanza internazionale e risparmio economico, e Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice, interverranno sui seguenti temi: crisi, modelli di consumo, territorio, sviluppo e attualità politica ed economica. Ricordiamo che l'iniziativa è organizzata dalla Biblioteca Comunale, in collaborazione con la Casa S. Dorotea e l'Assessorato alla Cultura della Città di Asolo.

PROGRAMMA CONFERENZE

Giovedì 8 Ottobre 2009 Teatro Duse ore 20.30
Una crisi economica prima che politica.
lo scenario economico che ci attende.
Relatore: Eugenio Benetazzo, opinionista televisivo, esperto di finanza internazionale e risparmio bancario


Giovedì 22 Ottobre 2009 Casa S. Dorotea ore 20.30
Dopo la grande trasformazione.
la politica tra decisione e consenso.
Relatore: Paolo Feltrin, politologo e professore di Scienza dell'Amministrazione all'Università di Trieste


Giovedì 29 Ottobre 2009 Casa S. Dorotea ore 20.30
La qualità della nostra democrazia.
Relatore: Marco Almagisti, docente di Scienza della Politica all'Università di Padova


Giovedì 5 Novembre 2009 Casa S. Dorotea ore 20.30
Il federalismo: un pensiero politico per governare la complessità.
Relatore: Giorgio Anselmi, segretario nazionale del MFE, Movimento Federalista Europeo


Giovedì 12 Novembre 2009 Teatro Duse ore 20.30
La felicità sostenibile.
Crisi, consumi, benessere.
Relatore: Maurizio Pallante, presidente del MDF, Movimento per la Decrescita Felice


Le conferenze di apertura (8 ottobre) e chiusura (12 novembre) si terranno presso il Teatro Duse. Le conferenze del 22, 29 ottobre e 5 novembre si svolgeranno presso la Casa Santa Dorotea di Asolo alle ore 20.30.Eventuali variazioni di sede saranno comunicate sul presente sito e sul sito www.asolo.it
La partecipazione alle conferenze è libera e gratuita e non comporta alcun obbligo di iscrizione e/o prenotazione.
Info: Biblioteca Comunale di Asolo, tel. 0423.951317 - biblio@asolo.it - www.asolo.it
Con il patrocinio di: Auser-Università Popolare dell'Asolano, CTP-Centro Territoriale Permanente Educazione Adulti di Asolo, Confartigianato Asolo e Progetto Giovani e di Comunità Asolo.


Riparte anche la Scuola di formazione all'impegno caritativo e sociale della Diocesi di Vittorio Veneto (maggiori informazioni QUI). Di particolare interesse i "Cantieri" di Fontanelle che quest'anno tratteranno la gestione dell'ente locale.

Italiani popolo di.. ferraristi ?!?

Ogni anno scompare un paese di settemila persone
Tante sono le vittime delle strade italiane; 300.000 sono i feriti, ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata.
Il parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri.
A ciò lo st
ato italiano ha risposto con un sempre calante presidio del territorio e con un grave ritardo nell’adeguamento degli organici delle forze dell’ordine e delle norme del Codice della strada.

Bollicine leggere calpestano...il diritto di vivere
per l'AIFVS questa pubblicità è ingannevole
Una pubblicità carica di ambiguità, offensiva specie per chi sopporta la perdita di un figlio a causa di un guidatore ubriaco. Una pubblicità con affissioni murali nelle zone centrali di Roma e sugli autobus dell'ATAC che deprime la civiltà, sia perchè offre un'immagine non solo carica di ambiguità (sganciarsi da chi?), ma anche perchè collega lo spumante alla visione gioiosa della mobilità, tanto che le sue bollicine compongono una moto, e ciò pur sapendo che l'alcol è causa degli incidenti stradali e che esso provoca danni alla salute e fa perdere l'autocontrollo, incrementando risse ed uccisioni, come ci informa l'OMS e come documentano gli articoli di tutti i quotidiani.
E' questa la società che vogliamo?
Una società costituita da gente spregiudicata, che pur di spremere denaro è disposta a calpestare i diritti umani inalienabili, come il diritto alla vita ed alla salute, a disorientare i giovani, tanto da proporre loro l'imbroglio e la perdita dei valori come "Straordinari momenti di vita reale?". Inciviltà e illegalità sì, perchè vengono messi sotto i piedi i contenuti dell'art. 41 della Costituzione che, nell'affermare che l'iniziativa economica privata è libera, stabilisce che essa "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana". Chi potrebbe affermare che quell'immagine è coerente con le richieste dell'art. 41? Ma l'articolo 41 chiama anche in causa la responsabilità delle nostre istituzioni, poichè aggiunge che: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali". Se questo articolo esiste ancora nella nostra Costituzione, vorremmo sapere quali controlli opportuni stiano facendo le nostre istituzioni perchè non passino pubblicità negative, in contrasto non solo con la Costituzione, ma anche con le informazioni di un organismo scientifico fortemente accreditato, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
O forse il loro punto di riferimento sono le convinzioni del Ministro per le Politiche Agricole Zaia che si è dichiarato contrario alla riduzione del tasso alcolico consentito dello 0,5, ed ha anche affermato che chi beve due bicchieri di vino è perfettamente in grado di guidare?
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS

Abbasso la ferrari
...
Non le ho sempre odiate le auto.
Mi sono piaciute molto normale, per un po’, come a tutti i miei poveri contemporanei, tipo dall’85 che avevo la patente (e la macchina, una 112, quella di mio nonno Erio, andava a manetta la 112) e io ero felice. Impazzita. E il giorno che presi la patente fu veramente il più bello della mia vita. Me lo ricordo.
Finalmente: ero grande! Libera! Non vedevo l’ora!
Libera di pagare un'auto, di pagare la benzina, il bollo, l’assicurazione, libera di stare ore in coda, di prendere multe, di essere stressata, di perdere ore a cercare pa
rcheggio, di salire in macchine gelate d’inverno e bollenti d’estate, di non tirare il fiato, di non dormire dal rumore....
Comunque sì anche io ho avuto il mio due-tre anni d’amore inspiegabile per il mezzo in questione, ma dopo tutto da piccola in chiesa ho avuto il periodo che parlavo col crocefisso e quello mi faceva sì e no con la testa.
Rapidamente tutto questo amore si trasformò in fastidio: mi ritrovai, sposata giovinetta, a fare la pendolare da un paesino dove ero finita perchè la casa disponibile era lì, e il posto giù in città, dove lavoravo.
I due siti sono collegati da una statale, l’estense, chiara opera di sadismo urbanistico, o retaggio delle gite in carrozza di Matilde di Canossa, con tutto un bel canale a destra e sinistra e tante belle curve che schiantarsi è un attimo, se non si va, come indicato, ai 50: ma il povero paesino sta giusto giusto fra Modena e Maranello, e si vede che tutti vogliono farti credere di essere Shumacker che va a lavorare? Insomma io mi facevo questi quindici km con il terrore che queste persone, che si erano comprate queste auto dalle linea aggressiva, alla fine: volessero veramente aggredirmi!!!
...
leggi il resto qui

Semo a.. post! (7)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


03 ottobre 2009

E pur si muove, in qualche caso si .. in qualche caso no….

Chissà se è merito dei cittadine/i del nostro Comune che si stanno mobilitando o degli organi di stampa o nostro (dei nostri post e dei nostri commenti), fatto sta che del problema del traffico, della sua pericolosità, dell’inquinamento che provoca, della necessità di avere una presenza più assidua dei vigili sulle nostre strade si è cominciato a dibattere e non solo… e così qualcosa pur si muove: lunedì mattina i vigili erano presenti in via dei Fracassi con tanto di Autovelox.

Eureka, eureka.
Forse se si mettono di impegno il nostro Comune potrà assomigliare un po’ meno a quel famoso Far West dove tutti (leggi automobilisti) si fanno giustizia da soli…., ma il lavoro da fare è ancora molto..

Lunedì mattina,Via Brugnera, ore 8.45: una punto rossa supera un trattore in semicurva a circa 120 Km orari.
Lunedì sera, via per Sacile, ore 19.20: un Audi supera, all’altezza dell’incrocio con via Palù (in pieno centro abitato) uno dei Fora par Fora che andava a trenta all’ora; velocità alla semicurva davanti alla vecchia fabbrica Jesse circa 100 all’ora, brusca frenata, sbandata, contro sterzo … e via, come in pista.

Sperando che la presenza dei Vigili non sia un fuoco di paglia e che la sicurezza dei pedoni e ciclisti sia davvero una priorità, li incoraggiamo a continuare e ad incrementare il loro lavoro di controllo sulle nostre strade.

Nulla si muove, invece, sul fronte “dell’aria che respiriamo”.

E’ dal 2006, anno del monitoraggio Arpav (ne abbiamo già parlato su questo blog), che l’amministrazione conosce la situazione della cattiva qualità dell’aria del Comune e in tutto questo tempo cosa ha fatto?

Ha partecipato, sicuramente, agli incontri (non a tutti) del Tavolo Tecnico Zonale per la Tutela e Risanamento dell’Atmosfera avviato dalla Provincia fin dal 2005, ( a questo indirizzo
http://ecologia.provincia.treviso.it/comunicazioni.asp?idunita=1 potete trovare tutte le informazioni relative a questo Tavolo Tecnico, studi, documenti, verbali degli incontri, ecc), ma vorremmo sapere se l’Amministrazione ha anche ottemperato a quanto deciso in quel tavolo e cioè se ha presentato un Piano di Azione Comunale di Risanamento dell’Aria e se si, quali misure del piano presentato sono state attuate, oltre alla ormai famosa Pedalata Ecologica?.


Leggete questo estratto del verbale del 29/05/2007 del Tavolo Tecnico Provinciale per il Risanamento dell’Atmosfera; tenete presente, nel leggerlo, che il Comune di Gaiarine è stato classificato in classe A.

“I Comuni della provincia che hanno l’obbligo per legge di presentare i Piani d’Azione sono 81, quelli cioè classificati in classe A. Di questi ne sono pervenuti 21, di cui due in classe C per cui non obbligati a presentare il Piano.
La dott.ssa Memo informa i presenti che la Provincia prenderà visione formale dei piani presentati dandone comunicazione scritta ai Comuni interessati e invita gli stessi Comuni che hanno presentato il Piano quest’anno, alla prossima scadenza fissata per il 31/01/2009, di evidenziare le misure che sono state attuate rispetto a quanto presentato ora ed eventualmente aggiornare il Piano.
I Comuni che non hanno ancora provveduto ad inviare il proprio Piano di Azione Comunale vengono sollecitati a farlo entro il 31/07/2008, seguirà anche comunicazione di sollecito scritta da parte della Provincia.”


Pensiamo che i cittadini di Gaiarine meritino qualche esaustiva risposta anche perchè è in gioco la loro salute.