27 febbraio 2013

Semo a.. post! (46)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte
come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio,
ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 01/03/2013

Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 1/03/2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:
1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30);
2) PIANO DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI
    DESTINAZIONE D'USO DI DUE MAGAZZINI - DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO
    RITA: APPROVAZIONE;

3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA Z.T.O. B39 - EX
    CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;

4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.

Ancora alle 18.30, questo lo fa proprio apposta.

Non sono servite le  rimostranze fatte in Consiglio, le lettere inviate al sindaco e al prefetto, le  assenze di protesta fatte dai consiglieri di minoranza, le interrogazioni, la convocazione è sempre alle 18.30.

Lo fa per dispetto, per dimostrare che lui può.
Leggetevi in ordine l'ultima interrogazione sull'argomento fatta dalla Consigliera Rosada, la risposta scritta del sindaco e la contro risposta della Consigliera Rosada e poi giudicate Voi.

______________________________________________________________ 

AL SIGNOR SINDACO DI GAIARINE
e p.c. Al Signor Prefetto di Treviso

Oggetto: INTERROGAZIONE URGENTE letta in C.C. 21.12.2012 
La sottoscritta dott. Milena Rosada, Consigliere Comunale,
preso atto che da settembre 2011 il Sindaco sta convocando il Consiglio Comunale
sistematicamente alle 18.30, 

considerato che altrettanto puntualmente per iscritto e a voce alcuni Consiglieri Comunali hanno
contestato questa nuova abitudine che non è giustificata da motivi eccezionali o d'urgenza mentre rende difficile se non impossibile la loro stessa presenza in quanto la seduta cade per loro in orario di lavoro
ritenendo che l'esercizio del potere di convocazione non può essere esercitato compromettendo l'esercizio del mandato elettorale di nessun Consigliere,
richiamato l'esposto all'uopo inviato al Signor Prefetto in data 8 ottobre 2012
visto l'art.38 comma 7 del TUEL come modificato dal D.L. 13.08.2011 e dalla Legge di conversione 14.9.201 In. 148
si interroga per sapere
1) perché da un anno non viene rispettata la norma contenuta nell'alt. 38 co. 7 che prescrive che "nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengono preferibilmente in
un arco temporale non coincidente con l'orario di lavoro dei partecipanti."
2) se non reputa che insistere in codesto atteggiamento possa concretizzare una ipotesi di elusione di legge allo scopo di arrecare danno ingiusto a consiglieri comunali messi in condizione di non poter partecipare ai Consigli Comunali e dunque un abuso di potere?.




______________________________________________________________
                                                                    
                                                                          lì.8 Gennaio 2013

OGGETTO: RISPOSTA AD INTERROGAZIONE URGENTE.
                                          AL CONSIGLIERE COMUNALE  
                                          ROSADA MILENA (Fare il Futuro Federale)
                                                                           
Con riferimento all'interrogazione urgente da Lei presentata e letta in Consiglio Comunale lo scorso 21 dicembre 2012, si ritiene pienamente rispettata la normativa che prevede che "nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengano preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l'orario di lavoro dei partecipanti".

In ogni caso si rimanda, per ulteriori valutazioni, a quanto contenuto nel verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 dello scorso 5 ottobre 2012.

Distinti saluti.

                                                                           IL SINDACO
                                                                           Loris Sonego

____________________________________________________________


                                                     Gaiarìne, 14 gennaio 2013
                                                     Al Signor Sindaco di Gaiarine

                                                     E p.c. al Signor Prefetto di Treviso

Oggetto: Riscontro a risposta a mia interrogazione urgente in merito
              alla convocazione del Consiglio Comunale in orario di lavoro

              dei consiglieri.

Prendo atto di quanto Ella "ritiene".

Mi chiedo, tuttavia, se Ella abbia compreso appieno la evidente ratio della normativa richiamata.

Alla luce delle circostanze sono stavolta io a dover ritenere, senza peraltro restarne sorpresa, di no.

Distinti saluti.

                                                                             Milena Rosada

26 febbraio 2013

Per essere informati

Elezioni Nazionali 2013:

Comune di Gaiarine    Camera qui

Comune di Gaiarine     Senato qui

23 febbraio 2013

Prima di andare a votare fatevi il test ...

non per sapere  se siete "siero positivi"  ma se le vostre idee trovano riscontro nella lista che avete intenzione di votare.


Cliccate qui

20 febbraio 2013

18 febbraio 2013

Al voto, al voto: qualche chiarimento è d'obbligo

Ricevo da un amico da molti anni presidente di seggio  e doverosamente pubblico anche per sfatare qualche bufala metropolitana.

 http://laspezia.cronaca4.it/upload/immagini/librerie/politica/gall_1360838789-elezioni-20130214_114543.jpg

Più di qualcuno tra amici e conoscenti (sapendo che sono da un po’ di anni presidente di seggio)  mi ha chiesto chiarimenti sugli appelli online che continuano a circolare sulla possibilità da parte dell’elettore di rifiutare la scheda elettorale e di far mettere a verbale proteste di vario contenuto.

L’argomento non è complesso ma è composto, provo a mettere ordine.

Ci sono anche molti blog che spiegano bene la questione (cioè che per vari motivi è una bufala), uno molto chiaro è questo:

http://acacciadibufale.wordpress.com/2013/02/06/il-rifiuto-della-scheda-elettorale-4/

NB. Le fonti  (anche se non citate esplicitamente per non appesantire il testo) sono: Circolari esplicative del Ministero Interno per le Elezioni Politiche 2013, Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione (il manualino per presidenti di seggio e scrutatori), Manuale Elettorale dell’Ufficio Studi Camera Deputati, Testo Unico D.P.R. 361/1957 aggiornato ad oggi.

VOGLIO RIFIUTARE LA SCHEDA E FAR METTERE A VERBALE CHE ‘LA CLASSE POLITICA NON MI RAPPRESENTA’, NON POSSONO IMPEDIRMELO”
Bisogna partire dall’inizio, i casi che si possono verificare al riguardo sono
CASO A) - riconsegna immediata della scheda
L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, E RITIRA la scheda.
A questo punto :
- se entra in cabina, vota all’interno della cabina, esce con la scheda ripiegata, la inserisce nell’urna senza indugio artificioso e riconsegna la matita, IL VOTO E’ VALIDO e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
- se l’elettore non vota all’interno della cabina (e in questo caso è compresa anche l’eventualità in cui l’elettore riconsegni la scheda senza entrare nella cabina) IL VOTO E’ NULLO (cioè la scheda dovrà essere dichiarata nulla e inserita nella busta apposita come da istruzioni in dotazione ai seggi, quindi verrà computata in fase di scrutinio tra le schede nulle) e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
CASO B) - il famigerato ‘rifiuto della scheda’ con verbalizzazione del fatto che ‘la classe politica non mi rappresenta’
 L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, rifiuta la scheda cioè non la tocca nemmeno, manifesta la volontà di astenersi completamente dal voto e di mettere a verbale questa sua volontà.
Questa eventualità non è è stata prevista ESPLICITAMENTE dal legislatore, ci si rimette al riguardo all’indicazione del Ministero dell’Interno che riporto integralmente e poi commento:
“si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio -al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni- possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio. Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale”.
Cioè: se l’elettore vuole verbalizzare che rifiuta di votare, che la classe politica non lo rappresenta, purchè non faccia perdere troppo tempo, i componenti del seggio glielo faranno mettere a verbale sotto il paragrafo ‘Proteste e reclami’.

CONSIDERAZIONI SUL CASO B) E SU QUANTO IMMEDIATAMENTE SOPRANel caso vogliate rifiutare la scheda e far mettere a verbale delle vostre considerazioni, dovete sapere che non le vedrà NESSUNO  a parte i componenti del seggio e forse l’Ufficio Elettorale Comunale (quanto meno, non le vedrà nessuno di quanti voi avreste voluto le vedessero)
Tutte le comunicazioni alle Prefetture (e da lì al Ministero dell’Interno) sono inviate infatti  come riepiloghi tabellari, ovvero
ELETTORI AVENTI DIRITTO AL VOTO: TOT (Maschi tot, Femmine tot)
ELETTORI VOTANTI : TOT (Maschi tot, Femmine tot)
VOTI VALIDI: TOT
SCHEDE BIANCHE: TOT
SCHEDE NULLE: TOT
Voti validi lista n.1 : TOT, lista n. 2: TOT e così via
Quindi se il vostro obiettivo è far arrivare il messaggio della disaffezione al voto o della sensazione di non essere rappresentati dalla classe politica:
- o non andate proprio a votare, e quindi verrete compresi nel numero degli astenuti (ma se posso esprimere una considerazione personale è come stare alla finestra e lasciar decidere gli altri senza battere ciglio, per di più non esercitando quello che è IL diritto del cittadino per antonomasia, il voto in democrazia, che adesso viene dato per scontato ma per il quale nonni, bisavoli e trisavoli hanno sacrificato la vita o la salute)
- o andate a votare e annullate la scheda, potete ad esempio scrivere all’interno della scheda quelle considerazioni che vorreste far mettere a verbale: in questo modo  risulterete in una statistica precisa, le schede nulle, che sono l’unica espressione possibile di malcontento ‘attivo’, che cioè non sia la mera astensione del punto precedente.
Di fatto il caso b) del rifiuto della scheda produce le stesse conseguenze pratiche di una astensione (elettore non conteggiato tra i votanti, verbalizzazione che non rientra in nessuna statistica). Cioè è vero che “non possono impedirmi di rifiutare la scheda e di far mettere a verbale etc etc” ma anche se lo faccio all’atto pratico non serve a nulla, è come se fossi rimasto a casa.

Fate anche attenzione che la legge prevede un apparato sanzionatorio circostanziato da una parte per i componenti del seggio (ad es. il segretario non può rifiutarsi di verbalizzare pena sanzioni varie), ma dall’altra per chiunque ad es. “turbi il regolare svolgimento delle operazioni di voto”; ricordate che all’interno del seggio i componenti del seggio sono pubblici ufficiali, e possono avvalersi della forza di Polizia che presidia il seggio (di solito la Guardia di Finanza). Morale: inutile alzare i toni da una parte e dall’altra, molto meglio usare il buon senso.
 
“NON VOTO SCHEDA NULLA O BIANCA PERCHE’ ALTRIMENTI IL MIO VOTO VA AL PARTITO CHE NE PRENDE DI PIU’”. NON E’ COSI’.  Tutte le operazioni di attribuzione dei seggi vengono fatte SULLA BASE DEI VOTI VALIDI. Cioè nei prospetti riepilogativi (le somme di tutti i voti a livello nazionale o regionale) vengono presi in considerazione per l’attribuzione dei seggi  SOLO I VOTI SCRUTINATI COME VALIDI, che NON comprendono le schede bianche e le schede nulle.
Ripeto: per l’attribuzione dei seggi (e questo vale oltre che per le Elezioni Politiche, in qualsiasi altro tipo di Consultazione Elettorale esclusi i referendum dove c’è il quorum ma non ci sono seggi) vengono presi in considerazione SOLO I VOTI SCRUTINATI COME VALIDI, che NON comprendono le schede bianche e le schede nulle.
Se uno va a cavillare può obiettare
- che c’è il premio di maggioranza, che cioè la coalizione che prende più voti degli altri ha un premio in seggi che le consentono di avere una maggioranza salda e quindi io non votando non contribuisco a questo premio: la risposta è che, sia che io voti scheda bianca, nulla, rifiuti la scheda o stia a casa (che, abbiamo visto, è lo stesso) il risultato non cambia, perché il premio di maggioranza se lo aggiudica chi prende il maggior numero DI VOTI VALIDI, in cui (come abbiamo visto) non entrano bianche, nulle e (ovviamente) astensione.
- che ci sono le soglie di sbarramento, cioè se un partito o una coalizione non prende abbastanza voti non viene ammesso alla ripartizione dei seggi: ma anche qui la percentuale minima da superare è di VOTI VALIDI PER QUEL PARTITO O COALIZIONE sul TOTALE VOTI VALIDI, quindi ancora una volta bianche, nulle e astensione non c’entrano.

“QUANDO FANNO LO SCRUTINIO, PRENDONO LE SCHEDE BIANCHE E LE VOTANO COME VOGLIONO”
In un seggio elettorale al momento dello scrutinio ci sono le 6 persone del seggio (presidente, segretario,  4 scrutatori), i rappresentanti di lista, e tutti gli elettori della sezione che ne fanno richiesta. Le schede vengono scrutinate dal presidente, il voto viene annotato da due scrutatori in parallelo su due verbali e le schede vengono comunque toccate solo dai componenti del seggio. La faccio breve e mi concedo anche una battuta:  se riesce a prendere una scheda bianca e a votarla  a suo piacimento, il presidente o qualunque componente del seggio è francamente sprecato là dentro, dovrebbe fare  il prestigiatore, o il truffatore internazionale, qualcosa che gli faccia fruttare meglio le sue doti, voglio dire.
Scherzi a parte, almeno in questo caso c’è una risposta semplice ed efficace: se per quanto riguarda le schede bianche temete brogli elettorali, non votate scheda bianca, rendete la scheda nulla scrivendoci sopra quello che volete e siete a posto.
PS se trovate inesattezze o errori segnalatemeli
PPS troverete lo stesso post su feissbucc (destinato al pubblico più ggggiovane, il testo è identico)

Ciao.

sabato 23 febbraio 2012 a Pordenone


12 febbraio 2013

Documento/appello in vista delle prossime elezioni regionali e politiche


Coscienti della gravità dell’attuale situazione socio-politica italiana, noi, ministri di un Dio che si è incarnato radicalmente nella storia, non possiamo tacere.

Non vogliamo coinvolgere la responsabilità delle istituzioni gerarchiche ecclesiastiche: soltanto rivendichiamo la nostra libertà di pensiero e d’azione. Ci sentiamo perciò liberi di esprimere giudizi e di proporre indicazioni e proposte, in qualsiasi campo, da quello religioso a quello politico. A titolo personale, ma non individuale.

Ci rivolgiamo anzitutto al clero della base e anche alle comunità cristiane di cui ci sentiamo responsabili per la loro salvezza, anche e soprattutto nella loro realtà esistenziale. Salvezza infatti è liberazione integrale di ogni aspetto della realtà umana. Qui risiede anche la nostra idea di Politica. Per noi Politica è il Bene comune da realizzare puntando alla qualità dell’essere umano. Di ogni essere umano, senza privilegi per nessuna categoria sociale. Se parliamo di privilegi degli ultimi, è solo perché ai più deboli bisogna dare più voce e sostegno.

Riteniamo doveroso distinguere tra legalità e Giustizia, evitando così pericolosi equivoci che si verificano quando, in nome della maggioranza, si pensa di emanare leggi che non rispettano la Coscienza universale. Per legalità intendiamo ciò che è conforme ad una legge stabilita dal potere umano, non importa se è l’espressione di un Parlamento. Per Giustizia intendiamo ciò che corrisponde alla Coscienza universale, che è l’insieme di quei Valori che fanno parte del nostro essere umano, nel contesto del globo terrestre e dell’universo.

Non sempre la legalità corrisponde alla Giustizia. Noi obbediremo sempre alla Giustizia come Coscienza universale e disobbediremo quando la legalità ci portasse lontano.

La Politica, pertanto, che non coincide né con lo stato né con la religione, tende a difendere i Valori umani, facendo di tutto per far coincidere la legalità con la Giustizia. Ad ogni contrasto sarà nostro dovere alzare la voce, proprio per difendere la Giustizia, nei diritti dei più deboli.

Da qui, solo da qui ha origine la nostra scelta nel campo politico, quando siamo chiamati alle votazioni amministrative, provinciali, regionali e politiche. Partiti, programmi e candidati dovranno rispecchiare l’impegno per una cristallina fedeltà al rispetto della Coscienza universale, che non può non tradursi poi concretamente nel Bene comune.

Il criterio prioritario perciò non sarà la difesa di quei valori che, a seconda della propria ideologia o delle proprie credenze, prendono il nome di laici o di cattolici. I Valori umani non sopportano etichette, e tanto meno appartenenze. Non sono proprietà di nessuno, e appartengono a tutti, in quanto esseri umani. Solo i Valori umani non sono negoziabili: non li possiamo barattare per nessun motivo, neppure allo scopo di difendere le proprie categorie mentali o le proprie strutture di tipo statale o di tipo religioso.

Vita è vita, indipendentemente se uno crede o non crede in un Dio. Libertà è libertà, indipendentemente se uno rivendica la propria laicità o se uno rivendica la propria fede religiosa. Giustizia è giustizia, e basta. Le proprie convinzioni in una ideologia o in una fede religiosa serviranno casomai ad approfondire meglio la vita in sé, la libertà in sé, la giustizia in sé. Senza vincoli, senza condizionamenti, senza pregiudizi. Ognuno darà il meglio delle proprie convinzioni per riscoprire il meglio di ciò che è Vita, di ciò che è Libertà, di ciò che è Giustizia.

Il miglior Politico è colui che sa tradurre il Bene comune in una più ampia visuale possibile dei Valori universali. È la Persona in quanto tale il vero Soggetto della gestione del Bene comune. Certo, ogni persona ha la sua storia, i suoi drammi, una propria realtà esistenziale: ma tutto ciò non deve creare privilegi o discriminazioni. Perciò:

- non ha senso parlare di partiti laici o di partiti cattolici;
- i partiti migliori sono quelli che puntano al Meglio dei Valori umani e universali;
- i politici migliori sono coloro che mirano al Meglio del Bene comune, da realizzare nella gratuità di un servizio che, pur rimunerato, non conosce però interessi personali o di partito, non conosce corruzioni, non conosce compromessi o doppi giochi;
- le scelte politiche dei cittadini devono essere guidate solo dal criterio del Bene comune che non significa soltanto equa distribuzione dei beni, ma anche solidarietà sociale, nella convinzione che ogni bene che possediamo non è solo nostro ma è al servizio della comunità e nella convinzione che la società migliore richiede la collaborazione di tutti, nella onestà e nei propri doveri anche pagando le tasse e facendo fatture, evitando perciò evasioni d’ogni tipo;
- il Bene se è comune è di tutti, senza favorire disuguaglianze sociali e senza pretendere privilegi in nome delle istituzioni, pur sapendo che ad esempio il campo del volontariato richiede sostegno anche economico, ma sapendo anche che, se lo stato funziona, le istituzioni pubbliche funzioneranno senza doversi perciò appoggiare eccessivamente e diciamo anche comodamente al mondo del volontariato, comunque sempre prezioso, anche dal punto di vista educativo.

Ed ecco alcune domande cruciali, oggi, in questa drammatica e confusa situazione italiana. Chi votare? Quali sono i partiti “migliori”? Il Bene comune è solo uno slogan propagandistico elettorale? Noi, cittadini italiani, siamo coscienti che non basta credere al populismo di chi grida: Io vi salverò? Ci salveremo nella misura in cui anche noi, cittadini, crederemo nella Politica del Meglio, favorendo la candidatura di politici competenti, saggi e credenti nei Valori universali. Perché, nei momenti più difficili, ci aggrappiamo come al solito a speranze fugaci di chi parla alla nostra pancia? Almeno una volta, perché non votare chi ci promette non il paradiso in terra ma ci fa sognare in qualche stella che possa trascinare il carro di una società, ormai sull’orlo del precipizio, verso la salvezza che risiede nell’Umanesimo integrale?

Basta parlare solo di tasse, di economia, di numeri, di cifre, di sondaggi, di consenso popolare. È possibile ancora sognare nel Bene comune dove l’essere prevalga sull’avere, la qualità sulla quantità, dove la natura sia il nostro respiro quotidiano? Noi ci crediamo.

E crediamo nei giovani che siano anzitutto protagonisti del presente con la loro lucidità di giudizio, la loro energia rivoluzionaria, il loro disincanto dietro al quale sta l'esigenza di una coerenza capace di rinnovamento. Ma ciò sarà possibile a patto che si punti ad una migliore qualità educativa della scuola con insegnanti appassionati dello sviluppo più integrale delle nuove generazioni così da aprir loro orizzonti sempre più vasti. Laboratori di vita dovranno essere anche i nostri paesi, le nostre città soprattutto nelle loro periferie, in cui sperimentare forme nuove di aggregazione ma attorno a presenze incisive e valide, mirando ad una vera e propria rete di agenzie educative unite dalla stessa passione per lo sviluppo umano e sociale del territorio e dei suoi abitanti.

Nonostante il buio di questo momento che stiamo attraversando, confidiamo ancora che si risvegli quel genio che ha fatto grande il nostro Paese nel passato.

don Giorgio De Capitani – Sant’Ambrogio in Monte di Rovagnate (Lc)
don Angelo Viganò - Vicario Parrocchiale nella Comunità Pastorale San Paolo Apostolo in Senago (Mi)
don Giovanni Salatino – Vicario parrocchiale nella comunità pastorale Giovanni XXIII alla Barona – Milano con l'incarico sulla pastorale giovanile

Semo a.. post! (45)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte
come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio,
ma correggere i (mal)costumi deridendoli !

Presa Diretta Spese militari In onda Domenica 3 febbraio 2013 alle 21.30


qui il link

AGGIORNAMENTO


Bersani, Monti e Berlusconi vogliono comprare gli F-35.
A tutti i costi.
A Presa Diretta solo Ingroia e Grillo dicono No!
Un cacciabombardiere F-35 costa più di 500 milioni di euro. Fatti i conti 90 F-35 ci costeranno più di 46 miliardi di euro. Sono i costi spaventosi denunciati ieri sera a Presa Diretta da Winslow Weeler, uno dei principali esperti americani di armamenti.
Ma Bersani, Monti e Berlusconi li vogliono comprare lo stesso. Ognuno lo dice a modo suo. Berlusconi dice che è contrario ma che deve rispettare gli impegni internazionali. Peccato che non ci sia alcun impegno e nessun obbligo. Monti accusa Bersani e Berlusconi di averli voluti, rivendica di averli tagliati ma conferma l’acquisto. Bersani fa un giro di valzer: non sono una priorità, forse li taglieremo, vedremo quando saremo al governo, ne discuteremo con i generali,.. e infine dice chiaramente che non possiamo farne a meno.
A Presa Diretta solo Antonio Ingroia e Beppe Grillo pronunciano un chiaro No agli F35.
Ma ritorniamo sul nodo più spinoso: i costi.
Fino a ieri sapevamo che un F-35 sarebbe costato 100-120 milioni di euro. Ma non avevamo preso in considerazione i costi di gestione e di manutenzione che sono pazzeschi. Facendo la somma si arriva alla più impressionante delle cifre: 500 milioni di euro. Che moltiplicata per 90 F35 arriva a 46 miliardi di euro. Una somma enorme che saremo costretti a pagare nell’arco dei prossimi 20 anni.
E’ stato dimostrato che con questi soldi si possono creare 230mila posti di lavoro, investire sui giovani, sulla università, sulla cultura, costruire asili nido, sostenere le famiglie in difficoltà, costruire nuovi treni per i pendolari, mettere in sicurezza il territorio e le scuole,…
Gli F-35 sono una delle più mostruose armi da guerra mai esistite sulla faccia della terra. Sono vietati dalla nostra Costituzione che la guerra la “ripudia”. Sono una delle più spaventose macchine mangiasoldi della storia, macchine che tolgono letteralmente il pane dalla bocca a più di un miliardo di affamati e che oggi rappresentano un cappio appeso al collo dei nostri giovani.
Sono arrabbiato perché non si può prendere in giro la gente in questo modo. Sono arrabbiato perché non posso sopportare l’idea che noi facciamo queste cose mentre tanta gente muore letteralmente di fame, di sete, per la mancanza di una medicina o di un lavoro. Sono arrabbiato perché so che da oggi su questo scandalo torna a calare la censura e milioni di italiani torneranno a votare senza sapere quale cosa li aspetta.

Flavio Lotti, candidato di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche 2013
Perugia, 4 febbraio 2013

11 febbraio 2013

Elezioni e cultura

Faccio mio questo appello, una iniziativa intelligente per far ripartire l'Italia.

Un voto per promuovere la lettura
E'stato presentato e discusso a Roma l'appello “E-leggiamo. 
Un voto per promuovere la lettura” (http://legge-rete.net/e-leggiamo/) promosso dal Forum del Libro, alla cui stesura ha contribuito anche l'AIB e che ho sottoscritto a nome dell'Associazione. Il documento sintetizza alcune delle proposte che da mesi stiamo discutendo con gli editori, i librai, gli insegnanti e gli operatori del libro riuniti nel Forum, nel tentativo di mettere a punto una proposta di legge sulla promozione del libro e della lettura che possa favorire il cambiamento del contesto normativo in cui operiamo.
In occasione della imminente campagna elettorale, i promotori si sono mobilitati per spingere i candidati alla guida del paese ad assumere impegni concreti a favore delle biblioteche, delle librerie indipendenti, della promozione della lettura a scuola. 

“E-leggiamo” si pone quindi in linea di continuità con l'appello “Ripartire dalla cultura” (www.ripartiredallacultura.it), che l'AIB ha promosso assieme alle associazioni del MAB (ANAI e ICOM), a Federculture, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Associazione Bianchi Bandinelli e Comitato per la bellezza.

Per queste ragioni vi invito a leggere, sottoscrivere e diffondere “E-leggiamo”, che l'AIB condivide e sostiene, e a promuovere l'apertura straordinaria delle librerie prevista per il giorno 24 febbraio: è una buona occasione per invitare i cittadini ad andare in libreria a sottoscrivere il testo prima di andare a votare.
Stefano Parise
Presidente
AIB - Associazione Italiana Biblioteche