07 marzo 2013

Consiglio Comunale del 01/03/2013: cronaca



Un altro consiglio di vera democrazia: dibattito intenso, chiarimenti, delucidazioni, spiegazioni, planimetrie, diapositive, filmati, un vero concentrato di trasparenza.
Non c’è bisogno di Grillo: il comune di Gaiarine è l’unico in Italia dove tutto è fatto alla luce del sole, o per meglio dire (finché non arriverà l’orario legale) all’imbrunire.
 Invece no, non è così e lo sapete benissimo ma non vi interessa affatto.
Si tratta infatti dell’ennesimo consiglio “spot” 18.33-18.54 ovvero 21 minuti netti: il Sindaco che illustra i punti all’ordine del giorno con poche frettolose parole, alcuni interventi del Consigliere Antoniolli, e poi … basta .. anche troppo.

Si comincia: appello (vedi qui)
Il sindaco informa che tramite fax il consigliere Rosada ha comunicato che, a causa dell’orario di convocazione, non sarà presente in Consiglio. Altro fax da parte del consigliere Marco Poles per il quale impegni di lavoro improrogabili ne rendono impossibile la presenza.
Il consigliere Scandolo è assente non a causa dell’orario di convocazione ma per l’influenza.
Sarà vero?
Del dottor” (Mashif) non si sa nulla. Boh, dove sarà? Assente per protesta oppure no?
E se del consigliere Giorgio Fantuz si viene a sapere che è all’estero, di Silvano Peruch (assente anche lui) non abbiamo capito se sia giustificato o abbia ritenuto inutile interrompere la pennichella pomeridiana solo per proseguirla in Consiglio Comunale.

Sindaco: « 1° primo punto all’ordine del giorno».
Alt. Fermi tutti. Il consigliere Antoniolli lo interrompe facendo presente che mancano, tranne lui, tutti i consiglieri di minoranza e questo a causa dell’orario di convocazione e chiede al Sindaco se esiste, come gli hanno riferito (chi?, quando?, come?), una legge che stabilisce che i consigli comunali debbano essere convocati al di fuori dell’orario di lavoro.
Il Sindaco risponde « Avete già fatto un’interrogazione sull’argomento .. l’orario è consono … non c’è nessuna legge”
In sequenza: tre affermazioni e due bugie.
Oh eccolo… entra il Consigliere Mashif.


1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30)
Si vota:
astenuti Consigliere Antoniolli, Mashif, Modanese in quanto assenti al precedente consiglio.

2) PIANO DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO DI DUE MAGAZZINI - DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO RITA: APPROVAZIONE;
Il Sindaco illustra: «trattasi di una ristrutturazione, in via dei Sarcinelli, che darà luogo a due negozi al piano terra e due appartamenti al piano superiore senza ampliamento della volumetria… viene rifatto, a carico dei proprietari, il marciapiede lungo la via … gli standard verranno monetizzati.»
Mentre parla apre una planimetria e la rivolge verso il pubblico per far vedere nel dettaglio il progetto dell’intervento; premura lodevole nelle intenzioni ma del tutto plateale quanto inutile, visto che, sprovvisti di binocolo o altro strumento analogo, da una decina di metri sia assolutamente impossibile non solo leggere ma perlomeno distinguere alcunchè.
Il “dottor” Mashif fa presente che aveva richiesto agli uffici la documentazione relativa a questo piano di recupero, ma naturalmente non ha ricevuto nulla.
Stupore impassibile del Sindaco che manco si scusa, probabilmente chiedendosi «ma che cosa se ne faceva “il dottor” delle planimetrie… chissà?»
Il Consigliere Antoniolli interviene facendo presente che i cittadini non sono trattati tutti allo stesso modo poiché «alcuni cittadini devono pagare immediatamente la “monetizzazione degli standard”, mentre ad altri, in alternativa al pagare tutto e subito, viene concesso di “fare le opere” e di farle ad intervento quasi ultimato e poi, come tutto questo non bastasse, concedendo loro anche qualche proroga…. Perché questo trattamento diverso?»
Nessuna risposta dal Sindaco tra il distratto e l’insofferente.
Si vota:
12 favorevoli, all’unanimità.


3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA Z.T.O. B39 – EX CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;
Il Sindaco illustra: «trattasi dell’intervento sull’area dell’ex consorzio agrario … un intervento importante (una curiosità: andate a rileggervi le precedenti cronache o se avete l’infausta occasione di presenziare un intervento del MegaloSindaco prestate attenzione a quante volte e in quali circostanze utilizzi l’aggettivo importante) per la superficie che occupa 10.000 mq. e per la volumetria 16.000 mc. … l’edificazione sarà quasi esclusivamente residenziale, solo una piccola parte sarà destinata al commercio .. saranno edifici a tre piani … e in fondo all’area ci saranno delle villette a schiera .. gli oneri di urbanizzazione vengono tramutati in opere .. dovrà essere fatto l’allargamento della via…»
Anche qui planimetria rivolta verso il pubblico con medesimo significativo risultato.
Interviene il consigliere Antoniolli «Nel centro di Francenigo c’è l’edificio Jesse non terminato e così le opere previste, parcheggio, ecc. che sono tra l’altro al sevizio dei cittadini e necessarie non sono ancora state fatte, per di più gli si è dato anche una proroga (due anni? tre anni!)».
Il Sindaco risponde «stanno terminando».
Consigliere Antoniolli «non è vero.. e comunque è uno schifo… pieno di rifiuti.. che intralcia anche il defluire delle acque, come è accaduto con l’ultima piena .. i cittadini, la domenica mattina quando vanno a messa vedono questo schifo in centro al paese .. è anche una questione di decoro»
Sindaco «sono gli stessi cittadini che hanno visto per trent’anni la fabbrica con le “pantegane”»
Commenta il “dottor” Mashif, forte e chiaro (non è nel suo stile) «non è la stessa cosa”
Sindaco «votiamo»
NO… perché? … perché NO.
Interviene il consigliere Antoniolli «mi chiedo se le prescrizioni del tipo fare i parcheggi con superfici non impermeabilizzate, come è sacrosanto che sia dopo tutta la cementificazione che abbiamo fatto in questi anni, devono essere rispettate oppure no? Perché so che nel comune qualcuno le ha rispettate ma altri no»
Sindaco «…stiamo parlando di questo piano, se il consigliere è al corrente di un abuso lo denunci».
Consigliere Antoniolli «.. diciamo che il Sindaco si prende carico di verificare se sono state rispettate..”
Sindaco «non so di cosa si parli».
Consigliere Antoniolli «del parcheggio Jesse dove non sono state rispettate le prescrizioni: impermeabilizzazione e pensiline».
Sindaco preso dalla fregola «votiamo»
NO… perché? perché NO.
Interviene il “dottor” Mashif «ma mi chiedo… per informazione.. è forse stato spostato il corso del fosso .. (dove? ci si interroga) il corso del fosso alle scuole elementari …»
Sindaco «no, è tutto regolare»
Finalmente...
si vota: 12 favorevoli, all’unanimità.

4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.
Il Sindaco relaziona: «Andiamo ad approvare un regolamento dei controlli interni predisposto dall’Associazione dei comuni e già adottato da vari comuni»
Stop.
Non dice che per essere in regola con la legge questo regolamento doveva essere approvato entro il 10 di gennaio e che per i comuni in ritardo viene avviata dal prefetto una procedura che può portare allo scioglimento del Consiglio Comunale se tale regolamento non viene approvato entro i sessanta giorni successivi, cioè entro il 10 marzo.
Ma che bravi. Approvato nove giorni prima dell’ultima scadenza.
Interviene il consigliere Antoniolli «questo regolamento è una cosa ridicola… il controllato diventa controllore… abbiamo visto come funzionano i controlli interni.. basta vedere lo sforamento del patto di stabilità… si è fatto finta di controllare … anche la cosa pubblica deve essere gestita in modo trasparente»
Ha ragione il consigliere Antoniolli: davvero una cosa ridicola questa legge che obbliga i comuni a dotarsi di un “regolamento per i Controlli Interni”.
Soprattutto a causa della battaglia fatta a suo tempo dalla Lega sono stati negli ultimi 20 anni tolti man mano quasi tutti gli organi di controllo: per tutti il Coreco e il declassamento delle funzioni di controllo del Segretario Comunale che da funzionario dello Stato con responsabilità e potere di controllare l’amministrazione comunale, è diventato, nel tempo (la Lega non voleva la presenza dello Stato nelle comunità locali) il cortigiano del Sindaco, essendo nominato da quest’ultimo.
Ora i nostri legislatori accortisi che le amministrazioni comunali, fuori controllo, possono fare quello che vogliono (vedi i buchi di bilancio di Catania, Pavia, Parma, ecc., ecc. ), cosa fanno?
Invece di ricreare organi e meccanismi di controllo esterni alle amministrazioni, (p. es. inserire i segretari comunali come funzionari della Corte dei Conti) li obbligano ad adottare un regolamento dove il controllato diviene di fatto controllore. Una cosa assurda, altra burocrazia che non porterà a nessun risultato. Ma lasciamo perdere.
Si vota: 11 favorevoli, consigliere Antoniolli astenuto.

E qui termina l’ennesimo consiglio spot.
Dimenticavamo: 5 persone presenti.
Un gran successo di partecipazione dopo le votazioni nazionali.
Questo dimostra, forse, chissà, che il 25% del Movimento 5 Stelle nel Comune di Gaiarine è l’ennesimo voto in bianco, destinato alla prossima occasione a premiare chi saprà raccontarla più bella, più divertente, più forte.
Non c’è che dire: abbiamo i politici che ci meritiamo.