28 giugno 2011

AAA. Cercasi disperatamente Comune serio

Il Consiglio Comunale in programma oggi è stato rinviato al 12 Luglio.

Quest’anno la legge prevede che il Bilancio di previsione debba essere approvato entro il 30 Giugno.

I “nostri grandi amministratori hanno convocato il Consiglio per il 28 di giugno, dimenticandosi però che i documenti che accompagnano il Bilancio devono essere a disposizione dei Consiglieri Comunali, come da Regolamento, dieci giorni prima.

Di fronte alle giuste rimostranze dei Consiglieri Rosada e Scandolo, concretizzatesi con un lettera inviata al Sindaco e al prefetto, lo chef del ristorante via Roma ha dovuto rinviare il Consiglio Comunale.

Due considerazioni:

1) Abbiamo una organizzazione comunale allo sfascio: funzionari che non conoscono i regolamenti e che sbagliano delibere, e degli amministratori che pensano che le leggi, le regole e il rispetto dei ruoli istituzionali, in questo caso dei Consiglieri Comunali, siano degli optional

2) Il bilancio di previsione è il documento contabile che contiene le previsioni di Entrata e di Spesa relative all'anno di riferimento, è quindi lo strumento imprescindibile di programmazione delle attività dell'Ente dell’intero anno.
Attraverso il bilancio vengono gestite le Spese e le Entrate delle diverse attività del Comune e nessuna spesa può essere effettuata se non sia stata in precedenza inserita in bilancio.
Quando non sia stato deliberato il bilancio di previsione, è consentita esclusivamente una gestione provvisoria, nei limiti dei corrispondenti stanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato ove esistenti; in poche parole si possono fare le sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente.
Quindi approvando il Bilancio di previsione a fine giugno, ora a metà luglio, sempre che sia legittimo (il dubbio viene dato che l’approvazione avverrà aldilà della data imposta dalla legge) è come se gestissimo un’azienda che comincia a produrre a luglio, anziché a gennaio.

proprio “grandi i nostri amministratori” o no?

Semo a.. post! (40)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte
come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio,
ma
correggere i (mal)costumi deridendoli !

INAUGURAZIONE MUNICIPIO
ovvero
Panem et circenses

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Panem et circenses (letteralmente, Pane e corse dei cavalli) è una locuzione
in lingua latina molto conosciuta e spesso citata.
Era usata nella Roma antica.
Contrariamente a quanto generalmente ritenuto, questa frase non è frutto della fantasia popolare ma è da attribuirsi ad un autore specifico.
È stata scritta infatti dal poeta latino Giovenale:
(latino) « ... duas tantum res anxius optat
panem et circenses »
(italiano) « ... [il popolo] due sole cose ansiosamente desidera
pane e i giochi circensi »

Questo poeta fu un grande autore satirico: amava descrivere l'ambiente in cui viveva, in un'epoca nella quale chi governava si assicurava il consenso popolare con elargizioni economiche e con la concessione di svaghi a coloro che erano governati (in questo caso le corse dei carri tirati da cavalli che si svolgevano nei circhi come il Circo Massimo e il Circo di Massenzio).
...
Per estensione, la locuzione è stata successivamente usata, soprattutto in funzione critica, per definire l'azione politica di singoli o gruppi di potere volta ad attrarre e mantenere il consenso popolare mediante l'organizzazione di attività ludiche collettive, o ancor più specificatamente a distogliere l'attenzione dei cittadini dalla vita politica
in modo da lasciarla solo alle élite.
...
L'espressione Panem et Circenses rappresentava un meccanismo di potere influentissimo sul popolo romano, era la formula del benessere popolare e quindi politico;
un vero strumento in mano al potere per far cessare i malumori delle masse,
che con il tempo ebbero voce proprio nei luoghi dello spettacolo.