30 maggio 2012

Ho un grillo per la testa.

I partiti non sono piu´il sismografo di cio´cambia dentro la societa´, sono privi di strumenti di rilevazione e dunque di risposte pertinenti. Il Movimento 5 Stelle (M5S) e´riuscito a conquistare un forte consenso nell´opinione pubblica perche´ pone al centro temi (es. i beni comuni quali l´acqua, l´aria, il suolo) e forme di azione (es. partecipazione e aggregazione dal basso) riconducibili ad un orientamento culturale emergente e trasversale: il nuovo paradigma ecologico.  I suoi principi  informano programmi, azioni, progetti e anche la forma e il funzionamento del M5S. Il M5S assomiglia a Transition (transitionnetwork.org), una delle forme di innovazione sociale piu´importati degli ultimi 10 anni. In modo simile a Rob Hopkins, il fondatore di Transition, Grillo e´un “facilitatore”. La sua pratica politica e´riconducibile a questo ruolo, mentre il governo vero e proprio e´ responsabilita´diretta di giovani che si candidano alle elezioni. Il linguaggio da “standing commedian” di Grillo non ci tragga in inganno. Le accuse di antipolitica e populismo sono spuntate, un “ fuoco amico” i cui traccianti si perdono nella nebbia dell´incomprensione, vanno inevitabilmente fuori bersaglio. L´irresistibile ascesa dei giovanissimi grillini “inesperti” e´ ineluttabile. Programmi, azioni, progetti e´cio´di cui i media, sia sostenitori che detrattori, non si occupano, mancando inesorabilmente il centro del fenomeno.