31 gennaio 2011

L'acqua non si vende: si difende! (3)

Fiumi battete le mani
di Alex Zanotelli
Sono queste le parole del Salmo 98 che mi sono improvvisamente affiorate alla mente quando mi è stato comunicato che la Corte Costituzionale aveva dato il via al referendum sull’acqua. Dopo anni di impegno, un sussulto di gioia e di grazie al Signore che riesce ancora a operare meraviglie, e un grazie allo straordinario “popolo dell’acqua” che ci ha regalato in due mesi un milione e mezzo di firme. La Corte ha approvato due dei tre quesiti referendari: il primo, che afferma che l’acqua è un bene di non rilevanza economica, e il terzo che toglie il profitto dall’acqua. Che la Corte Costituzionale (piuttosto conservatrice) abbia accolto queste due istanze sull’acqua in contrasto con i dogmi del sistema neo-liberista, è un piccolo miracolo.
E questo grazie agli straordinari costituzionalisti che le hanno formulate e difese, da Rodotà a Ferrara, da Mattei a Lucarelli senza dimenticare Luciani.

Ma la grande vincitrice è la cittadinanza attiva di questo paese che diventa il nuovo soggetto politico con cui anche i partiti dovranno fare i conti. “ I cittadini si sono appropriati del diritto di esprimersi sui beni comuni- hanno commentato A. Lucarelli e U. Mattei- sui beni di loro appartenenza, su quei beni che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali. Si è dato così significato e dignità all’art.1 della Costituzione Italiana, ovvero al principio che assegna al popolo la sovranità in una stagione di tragedia della democrazia rappresentativa.”
Tutto questo apre a una nuova stagione di democrazia: il cammino per riappropriarci dei beni comuni che ci sono stati sottratti.
E questo l’abbiamo ottenuto senza finanziamenti (ognuno ha dato quello che ha potut
o), senza i partiti presenti in Parlamento e senza l’appoggio dei grandi media. Questo rende ancora più straordinaria questa vittoria, la prima nel suo genere nell’Unione Europea. Dobbiamo ora lavorare sodo per informare, sensibilizzare, per convincere 25 milioni di italiani ad andare a votare (questo è il quorum necessario per la validità del referendum).
Sarà una campagna referendaria molto dura perché abbiamo davanti un Sistema economico-
finanziario che non può perdere l’oggetto del desiderio del XXI secolo: l’oro blu che è già scarso e andrà sempre più scarseggiando per il surriscaldamento del Pianeta. Per questo dobbiamo organizzarci bene con comitati a livello provinciale come a quello regionale. Dobbiamo imparare i processi democratici partendo dal basso, lavorando in rete e tenendoci tutti per mano, nel profondo rispetto del volto di ogni persona. Dobbiamo far nascere il nuovo dentro un Sistema che mercifica tutto, anche le persone.
Nel frattempo invitiamo poi i cittadini a chiedere tre cose:
  1. la Moratoria della legge Ronchi, per impedire la privatizzazione dell’acqua in pieno svolgimento del referendum perché, in caso di vittoria ,quei Comuni che avranno privatizzato, dovranno sborsare somme notevoli ai privati per riappropriarsi della loro acqua;
  2. la convocazione di un consiglio comunale monotematico sull’acqua per sottrarre il servizio idrico alle regole del mercato e della concorrenza, e sostenere e appoggiare i due Sì al referendum promosso dal Comitato referendario 2 Sì per l’acqua bene comune;
  3. il voto referendario venga associato alle elezioni amministrative previste per il mese di maggio.
Riteniamo poi fondamentale il ruolo che la Chiesa italiana può svolgere in questo referendum. Pertanto ai cristiani, alle parrocchie, alle comunità ecclesiali, chiediamo il coraggio di scendere a fianco di questo grande movimento dell’acqua pubblica. Chiediamo ai nostri vescovi di esprimersi ribadendo che l’acqua è la vita ed è un diritto fondamentale umano. In vista del referendum, chiediamo che la CEI si esprima sul tema di questo referendum, perché si tratta di un problema etico e morale.
Tutto questo è stato espresso molto bene dal vescovo cileno Luis Infanti della Mora di Aysén (Patagonia), nella sua stupenda lettera pastorale “Dacci oggi la nostra acqua quotidiana” : “La crescente politica di privatizzazione è moralmente inaccettabile quando cerca di impadronirsi di elementi così vitali come l’acqua, creando una nuova categoria sociale: gli esclusi. Alcune multinazionali che cercano di impadronirsi di alcuni beni della natura, e soprattutto dell’acqua, possono essere legalmente padroni di questi beni e dei relativi diritti, ma non sono eticamente proprietari di un bene dal quale dipende la vita dell’umanità. E’ un’ingiustizia istituzionalizzata che crea ulteriore fame e povertà, facendo sì che la natura sia la più sacrificata e che la specie più minacciata sia quella umana, i più poveri in particolare.
E allora diamoci tutti da fare perché ‘i fiumi ritornino a battere le mani’ quando il popolo italiano sancirà con i 2 Sì che l’acqua è bene comune, diritto fondamentale umano.


in molti hanno partecipato al concorso di idee per realizzare il logo della campagna referendaria "2 si per l'Acqua Bene Comune". In totale, infatti, abbiamo ricevuto 38 produzioni con differenti caratteristiche e fantasie, sicuramente un'ulteriore attivazione per il popolo dell'acqua.
Ora, per scegliere quale sarà il logo che ci accompagnerà fino al voto per i 2 referendum per la ripubblicizzazione, apriamo le consultazioni!

Dunque sarà possibile votare per uno (e uno solo) dei loghi al seguente indirizzo: Scegliamo il logo della Campagna Referendaria 2 Sì per l'Acqua Bene Comune.

E' importante dare la propria opinione e farla dare anche a chi non iscritto nelle nostre liste; per questo inoltriamo questo messagio e facciamo partecipare il più possibile alla scelta!

Dunque da oggi, e fino a martedì 01 Febbraio alle 19.00, sarà possibile esprimersi.

Quindi collegatevi, guardate e votate!


http://www.acquabenecomune.org/
http://www.referendumacqua.it/

29 gennaio 2011

Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 04/02/2011 ore 17.30

Un altro Consiglio Comunale dopo solo 2 mesi e 4 giorni dal precedente che avevamo atteso per ben 168 giorni.

Se l’amministrazione esce dal suo torpore e dai suoi standard con un consiglio così ravvicinato (si fa per dire) viene da pensare che ci saranno argomenti veramente importanti e urgenti da discutere ed eventualmente da approvare; sicuramente argomenti di estrema importanza per la cittadinanza intera…

No, non è proprio così, il Consiglio è convocato per la discussione di un solo punto: la riapprovazione del piano di recupero dell’ex polveriera.

Si, è proprio così, il consiglio viene convocato per l’interesse di uno solo …
per riapprovare un piano di recupero che è stato bocciato dal Tar Veneto con senten
za del 14 Dicembre 2010 (su ricorso presentato da alcuni cittadini e dall’Associazione Amica Terra) perché approvato durante la campagna elettorale; approvazione illegittima sentenzia il Tar come d’altra parte aveva con forza e pubblicamente evidenziato il Consigliere Rosada.

Di fronte a questa sentenza il nostro infallibile sindaco, che ha sempre ragione e naturalmente non sbaglia mai e che per di più considera tutte le osservazioni, le segnalazioni di illegittimità presentate dall’opposizione solo argomenti pretestuosi, deve correre ai ripari.

Ora deve rimediare e in fretta ...
e così per aggiustare le castronerie compiute e per far in modo che tutta la cittadinanza possa essere messa a conoscenza della sua infallibilità, convoca il Consiglio Comunale alle ore 17.30 di un Venerdì…

…ora e giorno ideali per riempire di pubblico la sala consigliare, non vi pare?


21 gennaio 2011

Semo a.. post! (33)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte
come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio,
ma correggere i (mal)costumi deridendoli !

davvero impossibile ignorare uno sconcio simile


Art. 54 della Costituzione Italiana

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.


03 gennaio 2011

SPRECO DI DENARO PUBBLICO

Con la presente il mio pensiero va ai lavori di sistemazione della Piazza Damiano Chiesa di Francenigo, lavori, mi si permetta, non necessari né urgenti; la piazza non ha evidenti segni di degrado ai quali urge porre rimedio, inoltre in tempi di vacche assai magre, le poche risorse pubbliche dovrebbero essere spese in cose e faccende ben più importanti. Lavori riguardanti un progetto del quale pochi, mi sembra, hanno potuto prendere visione, gli elaborati si potevano visionare solo accedendo all’interno della chiesa. Mi chiedo se una piazza sia ad esclusivo appannaggio di chi va in chiesa o sia anche di coloro che, pur essendo di altre confessioni o atei o semplicemente poco praticanti, vivono da tantissimi anni nella nostra comunità e ne fanno degnamente parte a pieno titolo. Ma al di là di questo, balza agli occhi il degrado o meglio il disfacimento del teatro-cinema Damiano Chiesa, costruzione posta un po’ più in là della piazza sulla via per Brugnera. Viene da chiedersi se non fosse il suo restauro, se mai, l‘obiettivo da perseguire. Tantissimi di noi hanno dei ricordi più o meno radicati su quel teatro, su quel cinema che ancora rappresenta un pezzo considerevole della memoria storica del nostro paese e proprio per questo, secondo me, che diventa necessario salvaguardarlo. Strano che i rappresentanti del cosiddetto popolo pagano strombazzino a destra e a sinistra in merito alla difesa delle nostre radici culturali, storiche e poi assistano impotenti, nell’immediato, al crollo di tali e tanti ricordi che il teatro Damiano Chiesa rappresenta per tutti noi