19 novembre 2009

Cara AVIS ti scrivo..

Cara AVIS Veneto,
nell'ultimo numero della tua rivista Dono&Vita mi ha sorpreso trovare un'inserto che rispondendo al proclama ministeriale invita alla vaccinazione noi donatori (e mi ci comprendo) con motivazioni non corrette e forzate. E mi sorprende anche sentirmi definito "farmacia ambulante": anni addietro l'esser considerato "macelleria ambulante" mi ha fatto recedere dalla mia pluriennale adesione all'AIDO; non è una direttiva statale che ribaltando il significato, sotto certi aspetti, alto della donazione degli organi (e quindi di se stessi) può permettere di disporre del mio corpo salvo il mio esplicito dissenso.
Ma anche nel sito AVIS Veneto la campagna di persuasione è martellante (vedi qui). Ti informo quindi cara AVIS che in quanto donatore di sangue volontario e "pensante" non aderirò ad alcuna richiesta di vaccinazione contro un'influenza A/H1N1 che allo stato attuale delle cose è sicuramente meno pericolosa di un lavoro in un cantiere edile o dell'attraversamento pedonale di una strada trafficata; tanto più che non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali non prevengono la malattia e su individui già ammalati l’azione dimostrata di questi farmaci è quella di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell’influenza (senza dimenticare che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti); inoltre i vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 saranno sperimentati sul campo (o meglio, sul corpo dei vaccinati) e nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri. Basta che il virus cambi (per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere del tutto inefficace il già ipotetico vaccino messo a punto.
Sulla sicurezza sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS - che nel 2005 aveva previsto fino a sette milioni di morti per l’influenza aviaria mentre alla fine i morti furono 262: ce lo ricordiamo?) che l’Agenzia del Farmaco Europea (EMEA) dichiarano necessaria un’attenta sorveglianza.
Alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.
Il vaccino che meglio conosciamo, quello contro l’influenza stagionale, sappiamo avere un’efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.

Inoltre, nell'improbabile ipotesi che decidessi per la vaccinazione, mi verrà sempre e comunque richiesto di firmare il “consenso informato”, una informativa sui rischi ma di nessuna certezza che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace di registrare e trattare i problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione.
Dulcis in fundo, secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l’attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari.

Per tutto ciò, cara AVIS, nel caso in cui questo mio rifiuto, consapevole, meditato ed informato diventasse motivo di pregiudizio sulle mie donazioni future (in quanto obiettore di vaccino) amen: chiusa una "farmacia" ce ne saranno altre!