30 aprile 2011

Convocazione Consiglio Comunale Martedì 03/05/2011 ore 20.30

Ecco la palestra doubleface ( o doppia o doppiata o dopata o sprecata) comincia a prendere forma, i 905.000 Euro previsti nel 2010 cominciano ad essere buttati al vento.

C’è la crisi.
Persino l’assessore Busetto da un po’ di giorni parla sui giornali di crisi.

Oggi chiede alle banche di rallentare la loro richiesta di rientro agli imprenditori impegnati a salvare le loro aziende e l’occupazione.

Martedì sera però l’assessore Busetto voterà, salvo che non sia assente, per il raddoppio della palestra di Calderano, previsti, lo ripetiamo per chi non lo avesse ancora capito, 905.000 Euro (diconsi novecentocinquemila euro) e come lui voteranno a favore tutti quelli della maggioranza.

D’altra parte abbiamo una maggioranza formata da veri “signori”, proprio come quelli di una volta, quelli che costruivano piazze e palazzi per le loro feste e il popolo moriva di fame.

Caro assessore non basta parlare sui giornali, occorre, invece di buttare i soldi al vento anzi in palestre e piazze, avviare qualche politica di sostegno alle famiglie in difficoltà.

Per il resto cosa si può dire?

.... che il Comune di Gaiarine è alla paralisi, l’unica opera pubblica prevista per il 2010 (appunto il raddoppio della palestra) prende il via a maggio 2011.

Dell’approvazione del bilancio di previsione non si parla.
Probabilmente sarà, entro i termini di legge, portato in consiglio a fine giugno, ma nel frattempo il comune si trova in esercizio provvisorio che genera un parziale blocco dell’attività comunale, visto che sino a che non è approvato il bilancio non è possibile indire gare e possono essere effettuate solo spese definibili di ordinaria amministrazione.
Gli uffici comunali, sino all’approvazione definitiva del bilancio, possono spendere mensilmente un dodicesimo della cifra stanziata l’anno precedente per i vari capitoli di spesa. In sostanza, soltanto tutto quello che deve far andare avanti la macchina comunale e, naturalmente, quanto necessario per onorare i contratti già sottoscritti.

E questo per sei mesi.

Proprio “grandi” i nostri amministratori !!!!!!!!

dal sito


«E, cominciando dai Referendum, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a questi» Lc 24,27

Giovanni 4, 5-15
Giunse così a una città della Padania chiamata Legarolo Veneto, vicina al terreno che Comunione e Liberazione aveva predestinato a Expo 2015. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo, chiuso da lucchetti e recintato di filo spinato e divieti. Era circa mezzogiorno. Passò una donna tornata dall’ipermercato dove aveva fatto scorta d’acqua minerale.
Le dice Gesù: «Vendimi da bere, poiché l’acqua della vita era bene comune e gratuita e ora è divenuta merce e venduta a peso d’oro». I suoi discepoli erano andati proprio in quell’ipermercato a far provvista di cibo e bevande.
Allora la donna gli dice: «Come mai tu, extracomunitario assetato, chiedi che io ti venda da bere, che sono una donna padana?». Gli extracomunitari, anche se assetati, non hanno rapporti con le padane.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Vendimi da bere!”, dei quali professi a gran voce radici e simboli e tradizioni, tu piuttosto avresti chiesto a Lui ed Egli ti avrebbe dato acqua pubblica e viva!».

Gli dice la donna padana: «Signore, non hai quattrino, ti manca il secchio e il pozzo è chiuso e sigillato e circondato da filo spinato; da dove prendi dunque quest’acqua pubblica e viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Po, che diede acqua per bere e per irrigare, ai suoi figli e alle sue bestie e ai suoi campi?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua comprata avrà ancora sete poiché mai gli basterà il quattrino; ma chi berrà dell’acqua pubblica, con poco placherà la sete. Anzi, l’acqua pubblica sarà sorgente di vita fresca e buona che zampilla misericordiosa e pura.»
«Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io plachi la sete mia e dei miei figli, e coi soldi risparmiati possa comprar loro libri e quaderni per la scuola, che anche lì ce ne sarebbe da dire e da fare...»
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Concluse Gesù: «In verità, in verità ti dico: vai al seggio del Referendum e vota Sì e riconsegna l’acqua a tutti e allo Spirito, e la sete ti sarà placata.»