19 dicembre 2010

Pensieri, riflessioni e.. conclusioni

Fatti questi pensierini, si potrebbe proseguire con altre preghierine, come:
  • L’inferno vissuto da un gruppo di Veneti della “Little Italy” Australiana e la loro drammatica fine.
  • L’inizio del made in Italy.
  • Quelle valigie di cartone dall’acuto odore, avvolte con lo spago.
  • La piccola valigia di cartone dai profumi paradisiaci, ma portatrice di morte.
  • Il sofferto destino dello stagionale.
  • L’esperienza lavorativa di un 18enne trevisano appena diplomato che sapendo abbastanza il fatto suo si è trovato a fronteggiare la vistosa gelosia/concorrenza di due super tecnici, uno Austriaco e l’altro Tedesco. Ambientata in una grande fabbrica di Zurigo, agli inizi degli anni sessanta.
  • La guerra segreta dei prezzi fra i “concrete contrattors ” paesani a Sydney.
  • Dalla lettera bimensile, ai messaggini SMS.
Questi significativi esempi non sono che un’infinitesima parte di una verità che (sinceramente con fatica “di stesura”) abbiamo cercato di documentare: sono energia necessaria per alimentare una grande fiamma, fiamma di luce e calore che costantemente non solo aiuti a illuminare la via di future generazioni, ma, con il suo tepore, allenti questi nostri cuori un po’ incalliti, e aiuti a rimpossessarci di quelle qualità necessarie che attorno a noi più non abbondano.
A
nche se nel Trevigiano già ne esistevano diversi, l’idea di onorare l’emigrazione di tutti i Gaiarinesi tramite la realizzazione di un monumento, è stata veramente gradita (e qui va dato atto e ringraziato il Presidente anche per la volontà avuta di, come si dice, “smuovere le acque”).
Bella è l’idea del “globo e il suo anello”: esso, con i materiali usati, le sue forme e colori, si presta ad interpretare il senso, lo spirito Globale dell’emigrazione.
Indiscutibilmente importante è stata la volontà politica. Niente non si realizza, o meglio ancora; niente si muova se.…la politica non voglia!
Ma determinanti sono stati i mezzi necessari donati perché il tutto si concretizzasse.

È per questo che ora vorrei rivolgermi a Voi cari Sponsor (e qui viene la parte difficile) volendo esprimere il mio giudizio a riguardo. A priori però vorrei ribadire che assolutamente non è mia intenzione o volontà infastidire alcuno! Se nel procedere, questo mio scritto venisse interpretato negativamente, anticipatamente e sinceramente chiedo scusa!
Il vortice forsennato che é questa nostra società dei consumi è composto da diversi elementi. Uno molto importante è la Pubblicità (qualche volta necessaria, ma per il resto solo portatrice di insofferenza e instabilità); a sua volta, essa perché abbia effetto deve essere costantemente stimolata da una comunicazione basata sull’attrazione dell’oggetto: suoni rombanti, visioni effimere, effetti speciali, apparire. Recenti tendenze invogliano pure la volgarità, il denigrare, l’opportunismo, il cinismo , l’indifferenza, l’arroganza, ecc..

La sponsorizzazione finanzia o “può essere” tutto questo.
Per fortuna resiste molto bene un secondo elemento che aiuta a stabilizzare a equilibrare tutto ciò, e che con esso parallelamente si muove. Ha diverse sfaccettature, fra le quali (e per rimanere in tema): la sensibilità, la generosità, l’altruismo, l’aiuto, la collaborazione, il sostegno, l’etica nel riconoscere certi valori, la discrezione. La maggioranza della comunità auspicherebbe che coloro i quali, con le loro donazioni, hanno potuto accendere la fiamma della luce, siano parte del secondo elemento.
Voi non più sponsor ma Donatori: avete acceso la fiamma della luce!
Se ciò si avverasse, sarebbe pronto a partire il primo esempio di metamorfosi mai riscontrata prima a livello mondiale: dove il freddo marmo si trasformerebbe da “piedistallo statico” in una viva piattaforma di conoscenza storica, di scambio e di confronto personale.
Mi spiego: con competenza municipale si dovrebbe estendere a tutti i nuclei famigliari del Comune (perché tutte le famiglie hanno avuto a che fare con l’emigrazione), una campagna di informazione e di sensibilità, per:
  1. Una raccolta di dati riguardanti coloro che hanno emigrato.
    ( ipotesi partendo dagli ultimi cento anni, raccogliere i Loro nomi, l’esito della loro iniziativa e del loro lavoro, discendenze varie, se e quando sono rientrati, ecc..)
  2. Una raccolta di offerte.
  3. Queste offerte servirebbero per finanziare un lavoro (affidato magari a studenti in statistica, interessati della materia o da esperti del ramo) per il riordino delle informazioni, il completamento, la catalogazione, e infine la creazione di un “sito o un blog” realizzando un “cd”, a disposizione di tutti su richiesta.
  4. Sempre con discrezione dei responsabili, modificare l’attuale dicitura-ricordo del monumento pressapoco in:
    L’Asso
    ciazione Trevisani Nel Mondo Sezione di Gaiarine ringrazia per la Collaborazione: La Provincia di Treviso, il Comune e la popolazione di Gaiarine, i grandi Donatori.
Inoltre (molto importante) scolpire nel marmo l’indirizzo del “sito o blog” e il nome del “cd”. Ai Signori donatori, a titolo di riconoscenza si dovrebbe consegnare una targa ricordo dei Trevisani nel Mondo singolarmente intestata.

Fiducioso in una Vostra eventuale positiva collaborazione, sentitamente ringrazio e buon lavoro a tutti.
Silvano Zaccariotto

Parte di coloro che hanno vissuto queste esperienze,
alla fine verranno sepolti in luoghi mai stati veramente “Loro”.
Saranno Terre anche ospitali, o Terre dei loro figli;
ma per loro rimarranno sempre “Terre Straniere”.