30 settembre 2009

Gaia va col Piedibus!

Esiste nel nostro Comune una bella esperienza che coniuga i principi della cittadinanza attiva e i benefici (prima di tutto per la salute) della mobilità lenta: è il Piedibus!

Che cos’è il Piedibus?

“Il Piedibus è il modo più sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola. Il Piedibus è un autobus che va a piedi, è formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo, accompagnati da più adulti, gli “autisti” davanti e i “controllori” che chiudono la fila.

Il Piedibus, come un vero autobus di linea, parte da un capolinea e seguendo un percorso stabilito raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino, rispettando l’orario prefissato.

Il Piedibus viaggia col sole e con la pioggia e ciascuno indossa un gilet rifrangente oppure un poncho per la pioggia. Lungo il percorso i bambini chiacchierano con i loro amici, conoscono i loro paesani, imparano l’educazione stradale e si guadagnano un po’ di indipendenza.”

A Francenigo il Piedibus è entrato in funzione nel 2007, aderendo da subito al progetto territoriale della ULSS 7 del Veneto. A Gaiarine l’esperienza è iniziata nel 2008.
Gli adulti partecipanti sono familiari e non, che considerano questa iniziativa positiva per tutta la comunità e si mettono a disposizione con la convinzione di contribuire al miglioramento della qualità della vita del paese. Ed è già percepibile la diminuzione del numero di automobili che intasano quotidianamente i piazzali antistanti le scuole primarie.

Il piedibus è reso possibile dalla buona collaborazione tra cittadini (riuniti in uno specifico comitato), Comune (che predispone le strutture necessarie) e ULSS (che coordina e finanzia il progetto, attingendo a finanziamenti europei).

Il piedibus è una soluzione concreta che, dal basso, affronta i problemi creati dal traffico veicolare, troppo spesso (ed erroneamente) considerati insormontabili. Ma soprattutto costituisce una irrinunciabile esperienza educativa, che permette ai nostri figli di crescere senza dipendere troppo dall’automobile.

L’iniziativa può crescere ed è aperta alla partecipazione di tutte/i le/gli interessati.

Prendete anche voi il Piedibus!

Questo post è stato scritto con la collaborazione di Omar Foltran del Comitato Piedibus di Francenigo.

[1] V. www.piedibus.it

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29 settembre 2009

Quando la responsabilità diventa un comodo dovere

Quest'anno mio figlio tornando a scuola (3ª media) ha trovato una novità: cancelli chiusi fino a 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni. Tutti gli studenti; anzi no, non quelli che arrivano col pulmino, loro possono entrare; ah, entrano anche quelli che hanno grossi problemi, giustificati e motivati; e gli altri? Aspettano fuori dal cancello! ...
E quindi anche nelle scuole del comune di Gaiarine è arrivato il burosauro monolitico della Responsabilità, quella che fissa e assegna punti e virgole, quella che dice chi deve fare cosa, come lo deve fare e fin dove deve e può arrivare perchè proprio in quel punto (non un po' prima ma nemmeno un po' dopo) finisce perchè inizia l'altro (e viceversa).. Da un significato positivo (la consapevolezza delle proprie azioni e delle loro conseguenze) per cui la responsabilità rende cosciente ogni persona siamo passati alla Responsabilità regolamentata e normata..
Il Comprensivo di Gaiarine, fino all'anno scorso eccezione felice grazie ad una grande cooperazione tra genitori, personale Ata, docenti e la disponibilità del precedente dirigente scolastico, da quest'anno si adegua alla consuetudine consolidata di tutte le scuole del circondario adottando pedissequamente il Provvedimento Ministeriale, la Direttiva, il Regolamento..
Per cui l'entrata dei ragazzi e dei bambini nelle pertinenze di ciascun plesso scolastico (sia Gaiarine sia Francenigo) è permesso solo 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni, fatte salve le eccezioni degli scolari pulminizzati e/o giustificati, previo accordo economico/assicurativo tra personale Ata e amministrazione. Gli scolari che per qualsiasi altro motivo arrivano con mezzi propri (accompagnati dai genitori, oppure a piedi e in bicicletta, studenti questi ultimi che andrebbero premiati per aver scelto l'autonomia e la responsabilità, quella vera) dovranno sostare fuori dai cancelli..
e la custodia di questi? competenza dell'amministrazione comunale che sta valutando nonni/vigile e ripari antipioggia..

Quando non si fa nulla, ci si crede responsabili di tutto. (Jean-Paul Sartre)
La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono. (George Bernard Shaw)

26 settembre 2009

25 settembre: Earth Overshoot Day

Sorpassata la capacità del pianeta di fornirci risorse rinnovabili, ma salvarsi è possibile. Il WWF invia ai ministeri competenti il dossier “Potenziale delle misure di riduzione del gas serra nel sistema de trasporti italiano”: dieta di CO2 (meno 25-30%) nel settore dei trasporti in 12 mosse.

Da domani l’umanità entra in debito ecologico con l’utilizzo delle risorse rinnovabili del pianeta e la sua capacità ricettiva di carbonio: abbiamo già esaurito le risorse che avevamo a disposizione per il 2009. Ad oggi - secondo il Global Footprint Network, si impiegano meno di 10 mesi per consumare il quantitativo di risorse che la natura genera in 12 mesi. La sfida è ridurre questo sovraconsumo e garantire il benessere dell’uomo ma in un modo che non dipenda dalla distruzione delle risorse e dall’accumulo di CO2. Il WWF, nel giorno dell’Overshoot, propone 12 mosse sulla scacchiera del traffico automobilistico privato per ridurre, nell’immediato futuro, del 25/30% le emissioni di CO2 in atmosfera, contribuendo in modo sostanziale e concreto alla lotta ai cambiamenti climatici in atto.

il resto dell'articolo qui

25 settembre 2009

Semo a.. post! (6)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


Consiglio Comunale a Gaiarine del 22/09/2009 : il sunto

Terza seduta del Consiglio Comunale a Villa Altan quasi di ordinaria amministrazione;
  • la cosidetta variante Arcuf approvata in un secondo (è ovviamente un modo di dire ma assai appropriato in questo caso), con il mantenimento del grado 4 di protezione della "casa de piera" che ne dovrebbe garantire la tutela storico/architettonica.
  • al terzo punto all'ordine del giorno, sortita coraggiosa dell'opposizione che tentava di presentare un emendamento prontamente respinto dal Sindaco poichè accettarlo avrebbe significato azzerare la procedura e far ripartire l'iter della variante. Formidabile il Sindaco, che dopo aver invitato l'emendante al ritiro (promettendo di tenerlo comunque in considerazione) e dopo la successiva votazione, che ha ovviamente bocciato l'emendamento, gli si rivolgeva "te l'à presentà lo stess savendo che te lo varia bocià" (si noti la finezza linguistica e concettuale: non il Consiglio Comunale l'avrebbe bocciato ma Lui stesso, medesimo, in persona).
  • precisazioni e delucidazioni sulla ciclabile albina/campomolino..
  • interessante disputa nel merito del riordino cimiteriale con disquisizioni sulle tombe alla romana, e ipotetici calcoli sulla capacità delle aree previste di contenere le future salme..
sull'approvazione dell'esercizio di spesa diversi botta e risposta:
  • sulla sicurezza delle ciclabili a Francenigo e sulle rotonde di Calderano; pareri divergenti e contrastanti tra maggioranza e opposizione riguardo a baffi, raggi di curvatura, velocità, competenze..
  • sull'avanzamento dei lavori relativi a rete fognaria e depuratore, con l'opposizione che lamentava l'immobilismo dell'amministrazione, rinnovata come la maggioranza da una legislatura all'altra; perla del Sindaco in risposta: "Severino, te perdone.. perchè no te pòl saver!".. mormorio tra il pubblico combattuto tra l'ammirazione per tanta magnanima condiscendenza e la fraterna solidarietà veneta (che omo.. xe proprio un de' noantri)..
  • sulla possibilità di intraprendere azioni di sostegno, già previste e finanziate dalla legislazione regionale, verso i nuovi disoccupati o sottoccupati sprovvisti di paracadute (come abbiam capito in seguito, non riferito a temerari hobby domenicali ma intendendo i noti ammortizzatori sociali) con un'altra sorpresa del Sindaco che - udite udite - smentiva inopinatamente il proprio capo (che solo poche ore prima riferiva di un'Italia fuori dalla crisi prima e meglio degli altri) dicendo testualmente (ed in italiano, ahimè) che : "io penso che nella crisi che stiamo vivendo siamo ancora lontani dall'aver toccato il fondo al contrario di quel che altri dicono e pensano.." ed in questo, caro Sindaco, purtroppo abbiamo gli stessi timori..

BICICLETTIAMOCI!!!!!!!!!!

Oggi è parte la campagna del Ministero dell’Ambiente per incentivare, anche quest’anno, l’utilizzo della bicicletta rispetto alla macchina in nome della mobilità sostenibile. L’obiettivo è superare i numeri dell’anno scorso, ventimila biciclette vendute in 10 giorni. Ma come funziona questa agevolazione, esattamente?
L’incentivo per la bici è pari al 30% del suo costo fino a un massimo di €200 nel caso di una bicicletta comune. Se invece parliamo di una bicicletta a pedalata assistita, l’incentivo è valido fino a un tetto massimo di €450. Per avere lo sconto, basta presentarsi con la carta d’identità presso il rivenditore. Ogni cittadino dotato di codice fiscale (quindi anche il cittadino immigrato regolare) può comprare solo una bicicletta usufruendo dello sconto. L’elenco dei rivenditori, il modulo della richiesta (che comunque fornisce anche il venditore) e tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.incentivibiciclette.minambiente.it La settimana prossima invece scatterà il click-day per ciclomotori e moto.
Sempre più comuni si stanno dotando di piste ciclabili e il cicloturismo accoglie ogni anno nuovi proseliti. Potete consultare www.piste-ciclabili.com un sito estremamente accurato dove gli amanti della bici segnalano essi stessi gli itinerari più interessanti, con tanto di indicazioni sul traffico, la presenza di fontanelle, la qualità dell’asfalto, eventuali ponti e difficoltà.

24 settembre 2009

Fiera Quattro Passi. Verso un mondo migliore “Riprendiamoci la terra”

Torna uno dei più importanti appuntamenti nazionali nel settore della cooperazione, dello sviluppo sostenibile e della tutela dell'ambiente: appuntamento con la quinta edizione della fiera dei comportamenti equi e sostenibili, a Treviso il 25, 26 e 27 settembre.
La terra, nelle sue numerose accezioni, al centro della tre giorni di incontri, attività e laboratori.
La fiera si terrà a Treviso negli spazi fieristici della Dogana.

La fiera, divenuta in pochi anni uno dei principali punti di riferimento nel panorama nazionale per quanto concerne i settori della cooperazione, dello sviluppo sostenibile e della tutela dell'ambiente, continua a trovare la sua specifica caratteristica nel proporre comportamenti concreti ai cittadini, per rendere più sostenibile il nostro modello di sviluppo, mettendo in rete le buone prassi che già esistono”.
Il tema di “Quattro passi verso un mondo migliore” 2009 sarà “Riprendiamoci la Terra”. Un argomento molto attuale e sempre più al centro del dibattito pubblico. Terra come pianeta ed elemento fisico: il terreno, la sua complessità, la preziosità, l'enorme biodiversità, le peculiarità climatiche, l'amministrazione dei nostri territori saranno lo spunto per un weekend ricco di incontri, seminari, dibatti ed esposizioni.
Terra anche come agricoltura, con particolare riguardo a forme di coltivazione e allevamento
rispettose dell'ecosistema e a filiere produttive a basso impatto, a partire dal commercio equo
e solidale e dai presidi di Slow Food.
Maggiori informazioni e il programma completo su www.fieraquattropassi.org

Primo incontro pubblico FxF: Bilancio partecipativo

Martedì 15 settembre a Villa Altan di Campomolino si è tenuto il primo incontro organizzato dal nostro gruppo, in collaborazione con gli amici di Sacile Partecipata e Sostenibile, i quali hanno illustrato i concetti guida e le modalità di attuazione del bilancio partecipativo.
Presenti una trentina di persone tra cui l’opposizione consiliare ma nessun rappresentante della maggioranza (perché? Paura di un confronto? Tentativo di boicottaggio? O forse non garba loro l’idea stessa di bilancio partecipativo?).
L’incontro ha chiarito cos’è il bilancio partecipativo, a partire dall’esperienza di Porto Alegre e di altre comunità del sud america, arrivando a illustrare le esperienze italiane di Grottammare, Municipio XI di Roma e Pieve Emanuele (Mi) oltre che della Regione Toscana.
In sostanza questo tipo di amministrazione del denaro pubblico prevede che gli stessi cittadini, dopo una serie di incontri di discussione seguiti da valutazioni di natura tecnica fatte da esperti ed infine da una votazione, decidano come e dove intervenire utilizzando in questo modo le disponibilità (o solo una parte) del bilancio ovvero dei propri soldi. Alla fine dei lavori, sia nel caso della realizzazione che nel caso l’Amministrazione decida di non intervenire, si rende necessario un resoconto chiaro e trasparente delle modalità di intervento e del rendiconto. Cittadinanza attiva, quindi, nell’amministrazione del Comune, sgravando così Sindaco e Giunta da decisioni di responsabilità e evitando procedimenti amministrativi che a volte vengono oscurati agli occhi del cittadino.
Tutto ciò è avvallato da una legge europea del 2001 nella quale si sottolinea l’obbligo di trasparenza e di informazione da parte dell’amministrazione verso il cittadino, cosa che spesso non accade.
La serata è proseguita con un dibattito acceso, concentrato soprattutto sulla fattibilità di un metodo, quello del bilancio partecipativo, apparentemente utopico. A mio avviso abbiamo assistito anche ad una forte disunione dell’opposizione, apparentemente senza spinta propositiva nei confronti di una maggioranza unita (...visto che comanda una sola capoccia...), che dovrebbe avere il compito di catturare l’attenzione di una cittadinanza sempre più disinteressata a ciò che accade in casa propria!
Parafrasando l'articolo della Tribuna sulle vignette partecipate, non ci resta che bere acqua XXXX. Buone bollicine a tutti!

23 settembre 2009

La nostra aria e il nostro (?) traffico

Da dove arriva l’aria che respiriamo tutti i giorni?

Anche secondo la rilevazione dell’ARPAV (azienda regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto) del 2004 le due direttrici di vento che interessano Gaiarine sono Ovest Nord Ovest (ONO) ed Est Sud Est (ESE). Come ben sapevano i nostri nonni, queste direttrici individuano le due principali dinamiche atmosferiche che interessano la nostra zona: una ci porta le perturbazioni atlantiche che arrivano dai monti (ONO), l’altra sospinge le fredde perturbazioni balcaniche (ESE), che specie nei mesi invernali ci fanno letteralmente gelare (sempre meno a dire la verità).

È ovvio: condividiamo l’aria dell’intero pianeta, anche se non ci pensiamo mai.

Ma gli agenti inquinanti che siamo costretti a respirare, con conseguenze gravi per la nostra salute, sono prodotti, o almeno rilasciati, qui da noi.

Come? Principalmente come rilasci in atmosfera di scarti delle attività produttive (fumi), scarichi del traffico stradale, emissioni domestiche (riscaldamento), polveri sollevate dai veicoli o dai lavori a cielo aperto.

I centri abitati di Francenigo e Gaiarine (e i concittadini che vi abitano) devono sopportare in questi giorni un notevole aumento del traffico veicolare pesante, a seguito della chiusura del casello autostradale di Godega di Sant’Urbano.

Questa situazione genera in noi tutti/e forte preoccupazione. E i disagi sono immediati:

  • il rumore è assordante per tutta la giornata e non si riesce a dormire, dal momento che il traffico pesante comincia alle 5 del mattino (il lunedì anche alle 3-4!);
  • non si possono aprire le finestre di casa;
  • la sicurezza di pedoni e ciclisti è seriamente compromessa;
  • soprattutto aumentano gli agenti inquinanti dispersi nell’aria (polveri e gas di scarico)!

Provate a osservare la foto di questo post, scattata qualche giorno fa (cliccatela per ingrandirla). Si tratta di uno dei punti critici del percorso comunale della strada provinciale 44: la curva di Via Roma, di fronte al Municipio. Vi fidereste a passare in bicicletta tra il camion rosso e il marciapiede? Avete idea di che cosa siete costretti a respirare?

Riflettiamo: nel 2006 l’ARPAV, a seguito delle campagne di monitoraggio della qualità dell’aria (svoltesi nel 2004 e 2006 prima dell’apertura del casello di Godega - scaricate QUI la relazione) sosteneva che “al fine della caratterizzazione dell’area comunale di Gaiarine per il parametro PM10, in seguito all’applicazione della suddetta metodologia di calcolo, risulta che il Comune si trova in Zona A per il parametro PM10 per il rischio di superamento sia del Valore Limite su 24 ore che del Valore Limite Annuale.” Traducendo in parole povere quello che viene affermato in modo inutilmente astruso (e quindi oscuro), nel nostro Comune le polveri sottili vanno oltre i limiti di legge.

A questo punto ci pare come minimo ragionevole che l’Amministrazione comunale si attivi per valutare i rischi che la popolazione sta correndo. sia in termini di sicurezza personale, sia per quel che riguarda la salute di noi tutte/i.

Questo concorrerebbe forse a rassicurare i/le cittadini/e. Si potrebbe per prima cosa attivare una nuova campagna di monitoraggio della qualità dell’aria. E un conteggio dei veicoli che attraversano i centri abitati.

Queste due semplici iniziative potrebbero rivelarsi un ottimo supporto alla posizione di forte critica assunta pubblicamente dal nostro sindaco nei confronti della chiusura del casello di Godega. Chiusura vissuta come evidente esempio della egoistica sindrome NIMBY (dall’inglese not in my backyard, ovvero non nel giardino di casa mia).

Pare invece che in questi giorni l’Amministrazione rivolga a noi cittadini/e la preghiera di pazientare. Si parla di una possibile riapertura del casello di Godega in tempi brevi (15 giorni), ma soprattutto del fatto che per la fine dell’anno (o l’inizio del 2010) è previsto il completamento dell’A28, mentre nei primi mesi del 2010 dovrebbero cominciare i lavori della circonvallazione di Gaiarine (a proposito della quale avremo modo di parlare più avanti).

Insomma nei prossimi 4-5 mesi dovremo assorbire pazientemente gas di scarico e polveri sottili, per non dire della impossibilità di vivere nei nostri paesi senza il timore di essere coinvolti in un incidente stradale. Avete notato la velocità, sempre oltre i limiti, dei veicoli pesanti che percorrono Via Terraglio e Via Cappellari? Davvero non sono possibili altre iniziative, come un maggior controllo stradale?

Non possiamo decidere dove andare a prendere l’aria che respiriamo. Possiamo decidere in che modo mantenerla più pulita possibile. Qui da noi.

Speriamo non si abusi della nostra pazienza.

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Semo a.. post! (5)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


nota: non solo non siamo un gruppo di opposizione ma non sono nemmeno bollicine d'acqua !!


Vuoi un computer (usato) gratis?

Dal Corriere della Sera:

Volete un computer (usato) gratis? Rivolgetevi all'Agenzia delle Entrate. Non è uno scherzo. Un bando, pubblicato sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it (Agenzia/Bandi di gara), (Procedura per la cessione a titolo gratuito di personal computer portatili dismessi) mette gratuitamente a disposizione un primo lotto di pc e spiega tempi e modalità per fare richiesta. Si tratta di «apparecchiature informatiche non più idonee per il proprio utilizzo istituzionale, ma che possono essere ancora utili a scuole ed enti di volontariato». La richiesta può essere al massimo di 10 PC portatili per ogni ente richiedente. Le richieste dovranno essere inviate alla casella di posta elettronica ufficiotlc@pce.agenziaentrate.it dell'Agenzia delle Entrate a partire dalle ore 11:00 del giorno 5 ottobre 2009 e non oltre le ore 11:00 del giorno 16 ottobre 2009 esclusivamente a mezzo Posta Elettronica Certificata, l'equivalente telematico della raccomandata con ricevuta di ritorno. Oltre al nome e al codice fiscale (o partita Iva) dell’ente, nella richiesta dovranno essere specificati anche l’indirizzo Pec per la comunicazione dell’esito da parte dell’Agenzia e il numero e il tipo di computer desiderati, sulla base dell’elenco dettagliato riportato sul bando.
CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE - L’assegnazione dei pc avverrà dando priorità agli organismi di volontariato di protezione civile iscritti negli appositi registri, che operano in Italia e all’estero a fini umanitari, nonché agli istituti scolastici pubblici. A seguire avranno spazio gli altri enti pubblici, come ad esempio le strutture sanitarie o le forze dell’ordine. Infine, gli enti non-profit che rientrano nelle categorie delle associazioni, delle fondazioni e delle altre istituzioni pubbliche o private con personalità giuridica, senza scopo di lucro, delle associazioni non riconosciute dotate di un proprio statuto da cui emerga chiaramente l’assenza di finalità lucrative, degli altri enti e organismi che svolgono attività di pubblica utilità. A parità di condizioni, i pc verranno assegnati seguendo l’ordine cronologico di ricezione delle richieste. Ins0mma anche la rapidità ha la sua importanza, grazie al sistema Pec, che permette di certificare, oltre al mittente, anche l’ora dell’invio via e-mail della domanda.

Semo a.. post! (4)

Castigat ridendo mores
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Serve l'iscrizione al ruolo?


Sabato scorso la Tribuna ha pubblicato un articolo sulle nostre vignette, ecco il testo:

"Gaiarine, il gruppo «Fora x Fora» all'attacco

Una bollicina col tricolore

Vignetta contro il sindaco

GAIARINE. Il gruppo «fora x fora» va all'attacco dell'amministrazione comunale nel suo blog e a Gaiarine scoppia il caso delle vignette satiriche nei confronti del sindaco Loris Sonego e del consigliere Angelo Busetto. «Correggere i malcostumi deridendoli» è l'intento espresso dal gruppo politico. In questi giorni sulle pagine del sito è comparso un fumetto con una faccia contornata da fascia tricolore: «Il bilancio partecipativo? Noi l'abbiamo sempre fatto. I cittadini partecipano alle elezioni e ci votano e noi facciamo il bilancio. Questi sono fatti, non parole»: questa la «nuvoletta» che prende di mira il primo cittadino, disegnato come la bollicina dell'Acqua Lete, con fascia tricolore. «Invece di fare vignette dovrebbero essere più collaborativi - commenta il sindaco Loris Sonego – alla nascita avevano portato delle idee prepositive, ora stanno svolgendo un ruolo politico che non gli spetta, all'interno vi sono anche vecchie conoscenze dell’amministrazione». Ma preso di mira è pure l'ex assessore all'ambiente e attuale consigliere Angelo Busetto, con una finta inserzione pubblicitaria: «Cercasi assessorato ambiente attività produttive per consigliere di Gaiarine già candidato tuttora vacante - questa un'altra vignetta comparsa nel blog «fora x fora» — garantita quinquennale esperienza». Si ironizza sull'esclusione di Busetto nell'attuale giunta, che il gruppo d'opposizione ipotizza possa tornare al suo posto d'assessore. (di.b.)"

La Tribuna, Sabato 19.09.2009

Il virgolettato che riporta le parole del sindaco circa il nostro ruolo è quantomeno sorprendente (per questo ci auguriamo un'imprecisione del giornalista).

Ma per non cadere in insulse polemiche, sottoponiamo al sindaco (e ai nostri lettori che avranno il piacere di partecipare) un semplice quiz di cultura politica. Chi ha pronunciato le frasi che seguono?

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"

e

"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale."

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22 settembre 2009

Semo a.. post! (3)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


21 settembre 2009

Rispondiamo all’intervento del 19 Giugno di Mauro Carnelos, presidente dell’Arcuf ed aggiungiamo ….

Mi dispiace dirlo ma sul supporto elettorale dato dall’ Arcuf alla lista “Continua il Rinnovamento per Gaiarine” si è detto su questo blog, ne hanno parlato gli “addetti” alla politica di Gaiarine, ma quel che più conta, nei giorni successivi alle elezioni, si è avvertito, nei luoghi pubblici di Francenigo, un continuo ed insistente mormorio che avvalorava questa tesi.
Personalmente non so se sia vero o falso e d’altra parte devo prendere per buona la tua categorica smentita.
Mi resta solo una sensazione non positiva, quella avuta la sera dei festeggiamenti della vittoria dell’attuale maggioranza in piazza a Gaiarine, dove ho visto persone indiscutibilmente appartenenti all’Arcuf fare da inservienti distribuendo vettovaglie, direi che la loro presenza come quella di appartenenti ad altre associazioni, in qualità di inservienti, è stata, a mio avviso, per lo meno inopportuna.

Non di meno devo notare che nel secondo Consiglio Comunale, il primo veramente operativo dopo quello di insediamento, all’ordine del giorno vi era proprio la variante cosiddetta Arcuf, punto che poi fu ritirato ma subito riproposto infatti verrà discusso nel prossimo consiglio che si terrà martedì 22 settembre, il secondo consiglio veramente operativo.
Lo ribadisco, debbo assolutamente prendere per buone le tue smentite.

Non è che voglia entrare nella gestione finanziaria dell’Arcuf, ma siccome tu dici che i bilanci sono pubblici e che per vederli basta chiederli, perché non prendi in considerazione la loro trasmissione via Email a questo indirizzo foraxfora@gmail.com, cosi potranno essere pubblicati su questo blog in modo integrale, dando vita a una forma di trasparenza che potrebbe essere imitata da altre associazioni.

Ma veniamo al vero motivo per cui ti scrivo.

Debbo però fare delle premesse.
La prima è che credo fermamente nel volontariato sotto qualsiasi forma esso si manifesti.
Le persone, soprattutto giovani, che in qualsiasi modo si dedicano a fare qualcosa per gli altri hanno la mia indiscussa stima.
La seconda è che voi, appartenenti all'Associazione Arcuf, vi sentite portatori, all’interno della comunità di Francenigo e non solo, delle tradizioni; in questo senso date molto risalto al “palio dei vecchi mestieri”, che è poi, in questi anni salvo qualche rara eccezione, l’unica vera manifestazione “culturale” che proponete, perché le altre iniziative sono normalmente legate allo sport e alla musica.

Fatte le premesse, veniamo al dunque-
E’ vero, siete l’unico comitato festeggiamenti del Comune a non avere una struttura fissa dove poter servire i pasti, ma perché se ritenete che questa mancanza metta in discussione la vostra stessa sopravvivenza, dovete per forza essere partecipi della distruzione di quella casa appartenuta ai Bressan, che è l’unica casa in pietra rimasta nel centro di Francenigo?
Una casa come non ce ne sono più. E’ vero, è mezza diroccata, ma ha un grado di protezione e non ce l’ha per caso.
Se siete legati alle vere tradizioni, se siete legati a Francenigo, perché contribuire a cancellare segni del nostro passato?
Il nostro vivere quotidiano senza riferimenti al passato é un vivere senza storia, il nostro paesaggio urbano e anche agricolo senza la memoria di come, nella fattispecie, costruivano i nostri avi e quali materiali usassero, diventa un paesaggio arido che non trasmetterà più nulla alle generazioni future.

Perché non studiare altre soluzioni che permettano a quella casa di non essere abbattuta, ma ristrutturata con gli stessi materiali, mantenendola in “vita”? Perché avvallate un modo di fare urbanistica che è degli anni sessanta? ( abbattiamo e ricostruiamo noi che siamo migliori di quelli del passato)

Oggi, su questo blog è stato pubblicato un articolo a firma di Giambattista Zacariotto dal titolo “Gaiarine, territorio di qualità cercasi” . Perché anche voi non date un contributo fattivo alla ricerca della qualità del paesaggio di Francenigo?


Perché avvallate la costruzione di un parcheggio in prossimità dell’Aralt, all’interno di quest’area che dovrebbe essere o diventare il luogo di “qualità di Francenigo”, un vero parco urbano ad uso esclusivo dei pedoni?
Nessuno discute la Vostra presenza, come non si discute il rifacimento del “campetto”, ma perché un parcheggio?
Perché volete arrivare più comodi con le macchine alla vostra nuova struttura o perché avete accettato supinamente le indicazioni dell’amministrazione?
Un parcheggio a pochissima distanza c’è già ed è quello nuovo vicino al Maglio (ah il Maglio, anche questo comparto meriterebbe delle lunghe riflessioni)
Cerchiamo la “Qualità”, una “qualità vivibile” per i nostri bambini, ragazzi ed anziani.

Facciamo per una volta a Francenigo qualcosa che possa essere di esempio: un modo “intelligente” di fare urbanistica.

Voi potete essere uno dei motori del cambiamento; soprattutto lo puoi essere tu Mauro, visto l’incarico che ricopri e perché sei giovane e perché probabilmente non vorrai metterti nell’armadio qualche scheletro per ritrovartelo magari tra qualche anno e prenderne paura.

Renzo Rizzon

20 settembre 2009

Gaiarine, territorio di qualita’ cercasi.

Le spinte di trasformazione urbanistica sono molto forti nel Comune di Gaiarine. Molti sono i progetti strategici nell’agenda dell’ Amministrazione. Alcuni gia’ in fase avanzata di progettazione. Definiranno la forma e il funzionamento di parti importanti del territorio come i centri di Gaiarine e Francenigo.

Questi progetti sono un reale beneficio economico e ambientale per tutti gli abitanti? Chi decide che cosa e come farlo? Quali sono principi alla base delle decisioni?

Come ho illustrato nell’ articolo Comune di Gaiarine come parco sostenibile: uno scenario possibile del 6 maggio 2009, esiste un problema di qualità delle trasformazioni passate. La lista dei casi nel Comune e’ lunga. Ad esempio, i problemi del traffico, la perdita di attrattività dei centri, le conseguenze sulla sicurezza delle persone, sono da ricercare nel modo in cui si e’ progettato il territorio nei decenni precedenti.

Massimo Quaini, geografo dell’Universita’ di Genova e curatore del rapporto annuale della Societa’ Geografica spiega “lo stato pietoso del nostro Paese” il paesaggio italiano e’ “disordinato, frutto di una pianificazione confusa e tutelato solo in parte secondo schemi superati”.

I progetti propagandati dalla Amministrazione (vedi ad esempio Abitare all’Ikea Il progetto Ammnistrazione Jesse per Francenigo del 25 maggio 2009) celano altre minacce, per l’identita’, la sicurezza, il valore economico e sociale dei luoghi. Non reggono il confronto con esempi comparabili in altri contesti di eccellenza e sono, nonostante i “fatti”, di basso livello. Dal punto di vista degli attori coinvolti la questione e' duplice: l’ Amministrazione non e’ in grado di giudicare la qualità dei progetti che promuove e approva. I progettisti spesso non sono aggiornati e propongono schemi non aderenti alle potenzialita' e sfide propri delle aree che investono. Esiste ed e’ urgente un problema di qualità delle trasformazioni future.

Se alcuni, nel breve termine guadagnano, tutti nel lungo termine perdono perché i problemi concreti che provocano sono ripartiti tra gli abitanti del Comune per generazioni sommandosi a quelli già oggi evidenti. Gli incidenti stradali sono visibili, altri effetti sono differiti nel tempo ma altrettanto devastanti, le conseguenze dell’ inquinamento di base (anche automobilistico), secondo l’Oms, produce migliaia di morti nelle principali città italiane.

L’ Amministrazione “Rinnovamento” non ha rinnovato i principi del progetto urbanistico. Questo significa che l’Amministrazione non ha imparato dai problemi del passato ed e’ priva di idee, strategie, strumenti nuovi per governare il futuro. Ci sono buone ragioni per ritenere che l’Amministrazione stia ripetendo errori gia’ commessi da altri, in altri contesti, in altri periodi. La demolizione di un antico edificio nel centro di Campomolino e la costruzione del condominio di cemento nel Aralt a Francenigo sono casi evidenti. Vasti parcheggi infilati sin nel cuore dei centri antichi dai nuovi progetti in attesa di altre auto, smog, rumore. Il bel progetto per la Piazza del Popolo di Sacile ha preso le mosse da un principio contrario.

Le questioni e gli spazi che riguardano la viabilità, gli edifici, l’energia, l’acqua, la natura, se integrati nel progetto, secondo principi di sostenibilità conducono alla realizzazione di luoghi attrattivi, all’aumento della qualità ambientale ed economica a vantaggio di chi ha investito e di chi abita. Ad esempio nell’area per abitazioni a “Castellir” in corso di realizzazione a Gaiarine lo spazio principale combina strada e fascia boscata. La sezione della strada e’ ridotta, le auto rallentano senza bisogno di segnalazioni, e i bambini possono appropriarsene con la bicicletta. La fascia boscata di ampie dimensioni e’ dominante, struttura e orienta l’intero spazio dell’abitare. Gli alberi accolgono le aree per il gioco e in caso di forti piogge intercettano l’acqua, il suolo e’ modellato per trattenerla localmente e infiltrarla evitando, in questo modo, di scaricarla a valle creando problemi ai vicini e contribuendo a ricaricare la falda. D’estate lo spessore degli alberi ombreggia persone e case. Strada e fascia boscata combinano, all’interno di un unico spazio, diverse funzioni. Il risultato e’ uno spazio attrattivo e multifunzionale. Il suo valore aumentera’ negli anni.

L’esempio illustrato, nel Comune rimane una eccezione. E’ urgente elevare la qualità media dei progetti. Conquistare la consapevolezza dei rischi reali che i progetti nell’agenda della Amministrazione celano e trovare strumenti nuovi per “fare”, nel migliore dei modi possibile.

In alcune esperienze europee l’istituzione della squadra per la qualità (quality team) ha condotto a risultati di notevole interesse. Un gruppo selezionato e’ composto da pochi esperti in diverse discipline, ad esempio un archittetto-urbanista e del paesaggio, un ingegnere idraulico e forestale. I componenti del gruppo condividono principi di progettazione sostenibile. Le idee progettuali si elaborano a partire dalla integrazione della viabilita', dell'edificato, delle acque, del verde, dell’energia all’interno di uno spazio coerente.

L’ Amministrazione si avvale del supporto della squadra con l’obiettivo di guidare il processo di progettazione ( sia di progetti di finanziamento privato, pubblico o pubblico-privato), verso il migliore dei risultati possibili misurato sui reali benefici alla società e sulla riduzione dei problemi ambientali ed economici negli anni a venire. La squadra per la qualità entra nel processo di progettazione sin dalle prime fasi. Esplora le condizioni e le potenzialita’ del sito; ascolta gli abitanti; indirizza i progettisti suggerendo i riferimenti appropriati; revisiona il progetto cercando combinazioni promettenti tra i vari livelli di cui si compone (viabilità, edifici, acque, verde, energia). L’obiettivo e’ far emergere dal contesto locale un progetto integrato. Una porzione di territorio coerente di alto livello estetico e funzionale.

Progetti di investitori privati quali Jesse, Andreetta, Maschio ma anche quelli per le piazze, possono essere molto migliorati ma i limiti, spesso, non vengono neppure visti. Costano molto e valgono poco. I migliori ci insegnano che il territorio richiede una lettura attenta del contesto e uno sguardo multidisciplinare. Per governare la qualita’ occorre, dunque, integrare diverse competenze.

Se l’Amministrazione “Rinnovamento” sostiene che le trasformazioni urbanistiche che ha avviato sono un reale beneficio economico e ambientale per tutti gli abitanti non si sottrarra’ al giudizio di una squadra per la qualità.


18 settembre 2009

Ordine del giorno del Consiglio Comunale del 22/09/2009Consiglio



Ritornano i due punti ritirati nel Consiglio Comunale del 23 Luglio, la cosidetta variante Arcuf e la variante alle norme tecniche di attuazione.

Ancora una volta un:
P.S. Naturalmente se andate nel sito del Comune a questo indirizzo http://www.comune.gaiarine.tv.it/cms/pagina.php?id=114 non troverete, fino a questo momento, la convocazione del Consiglio Comunale ma una pagina vuota.
Qualcuno ( leggi Sindaco) non aveva promesso di rendere il sito del comune uno strumento per migliorare la comunicazione e l'informazione?


17 settembre 2009

Bae de canòn!

TERREMOTO: GASPARRI, CASE A ONNA SUCCESSO PREMIER E ORGOGLIO PDL Roma, 15 set. (Adnkronos) "La consegna delle prime case ai terremotati dell'Abruzzo e' la notizia che piu' di tutte rende orgoglioso il Popolo della liberta' dalla sua costituzione. E di questo straordinario successo dobbiamo ringraziare il presidente del Consiglio, Berlusconi. La consegna della case e' avvenuta in tempi record e mai, in una ricostruzione post sisma, si e' registrata una tale rapidita', un impegno ed una presenza cosi' determinante del governo". Lo sottolinea in una nota il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri. ''E' questo -dice- un giorno importante per tutto il centrodestra, per la maggioranza e per l'esecutivo, e ci rende fieri di far parte di una coalizione che agisce concretamente per il bene del paese".

Red carpet sui cadaveri
15 settembre 2009
Ma ci fu chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l’esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi & Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient’altro che balle. E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient’altro che uffici stampa. Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci invidia.

Semo a.. post! (2)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !



Semo a.. post! (1)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !




14 settembre 2009

Una bella pedalata!

Ieri mattina si è svolta la pedalata ecologica organizzata dai Comuni di Gaiarine, Cordignano, Godega e Orsago. Abbiamo partecipato spinti dalla convinzione che occorra predicare e razzolare bene. Insieme a tutti i nostri concittadini abbiamo sperimentato, una volta di più, quanto sia gradevole riappropriarsi del proprio tempo e percorrere, senza fretta, le strade inusuali del nostro territorio.

É stata quindi una bella occasione di affermare, partecipando, il piacere della mobilità lenta. Speriamo che gli organizzatori della pedalata, e cioè i nostri amministratori, decidano di dare seguito a iniziative come queste, trasformandole nella realtà quotidiana di tutti noi, cioè progettando e attuando un piano generale della viabilità lenta ciclopedonale.
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12 settembre 2009

Semo a.. post! (0 /5)

Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !


11 settembre 2009

Fenomeno Lega !

Dal blog: http://antefatto.ilcannocchiale.it

Dieci domande a Umberto Bossi
1) E' vero, signor Bossi, che lei si rivolge affettuosamente a suo figlio Renzo chiamandolo "trota" e se sì perché?
2) Dopo aver lanciato su Facebook il gioco "Rimbalza il clandestino", suo figlio Renzo è stato nominato membro di un osservatorio dell'Expo di Milano. Attraverso quali canali di reclutamento e in ossequio a quali criteri suo figlio ha ottenuto tale nomina da 12mila euro al mese?
3) Prima di intraprendere l'attività politica lei ha per molti anni svolto l'attività di cantante col nome d'arte di Donato arrivando a partecipare (e venendo bocciato) al festival di Castrocaro. Perché ha smesso?
4) Nel 1995 lei definiva Berlusconi un mafioso con cui non si sarebbe mai alleato. Quando e perché ha cambiato idea?
5) Signor Bossi, ha rinunciato all'idea della secessione da "Roma ladrona"? Chi ha la proprietà sul "marchio" della Lega?
6) Dopo aver ottenuto il diploma di perito tecnico elettronico presso la scuola per corrispondenza Radio Elettra, lei da 22 anni siede ininterrotamente in Parlamento. Che lavoro farebbe, signor Bossi, se non facesse il deputato?
7) Dice il vero la sua prima moglie, Gigliola Guidali, quando afferma in un'intervista di aver chiesto la separazione dopo aver scoperto che lei usciva tutte le mattine di casa con la valigetta del dottore (dicendole "ciao amore, vado in ospedale") senza essersi però mai laureato?
8) Nel 1992 esplode Tangentopoli, un evento epocale che vide lei fra i più convinti sostenitori del pool di magistrati intenti ad indagare sui fenomeni di corruzione. Nel 1993 lei venne coinvolto in una questione legata a un finanziamento illecito di duecento milioni, ricevuti dagli allora dirigenti Montedison. Smise per questo di sostenere i magistrati?
9) Che fine ha fatto il Parlamento del Nord?
10) Il 26 luglio del 1997 lei affermò testualmente: "Il Tricolore lo uso per pulirmi il culo". Signor Bossi, ricorre ancora a questa pratica palesemente antigienica?

"Cosa è il leghismo se non la storia di un movimento che non legge?" (Umberto Eco)
"Il vero potere Gelli diceva che lo deteneva chi ha i mezzi di informazione e Berlusconi era la tessera 1816 della P2 di cui Gelli era a capo. E prima di Gelli, se ricordo bene, era un principio espresso dal nazista Goebbels." (dall'intervento alla Camera dei Deputati del 24 gennaio 1995)
"Bossi, un disastro, una mente contorta e dissociata, un incidente della democrazia italiana, uno sfasciacarrozze con il quale non mi siederò mai più allo stesso tavolo." (Silvio Berlusconi)

Pubblicato qui il 2/9/2009 alle 15.37 nella rubrica su la testa.
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Agricoltura, prezzi e OGM

Allarme. Coldiretti: Il pagamento ai produttori è tornato indietro a venti anni fa
I prezzi nella grande distribuzione sono invariati, ma i contadini hanno avuto il 16% in meno Resistere. Questo l'appello lanciato alla categoria dal presidente trevigiano Coldiretti, Fulvio Brunetta: «Resistiamo al settembre nero dei prezzi pagati agli agricoltori per cereali, uva, latte e per tutto il resto del nostro paniere agricolo». Una situazione dei prezzi, quella denunciata da Brunetta, “contraddittoria” e“drammatica”. «Ogni giorno constatiamo che il nostro lavoro e i nostri prodotti ci vengono pagati come vent’anni fa -prosegue il presidente di ColdirettiTreviso -con la bella differenza che i costi di produzione rispetto a quel tempo sono forse più che decuplicati». Eppure le nostre produzioni sono considerate eccellenze nel mondo. «È proprio questo il punto. Non possiamo permetterci -aggiunge Brunetta-di abbassare il livello della qualità dei nostri prodotti. Se facciamo solo un passo indietro ci giochiamo fette di mercato poi difficilmente recuperabili. Oggi la situazione è che per i produttori i prezzi pagati sono sempre più bassi, mentre per i consumatori sempre più alti. I prezzi dei prodotti sono crollati del 16%, ma per i consumatori sono rimasti praticamente stabili per la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori e i consumatori».

La riflessione deriva dai dati dell'ultimo bollettino Unioncamere che evidenzia un aumento del giro di affari del 2,8% nella grande distribuzione nel periodo maggio giugno 2009. Qui i prezzi sono stabili (-0,1%) eppure i contadini hanno ricevuto il 16% in meno, per Ismea. Con punte negative del prezzo dei cereali sceso del 33%, contro un aumento del pane del 2,2%.

Gli OGM danneggiano l’ambiente e minacciano la biodiversità

Da sempre la biodiversità è considerata di fondamentale importanza per il nostro ecosistema: è la ricchezza della vita sulla Terra composta dalle molteplici varietà di fiori, piante e animali che garantiscono la vitalità del nostro pianeta. In quanto parte della biodiversità, l’uomo ne sfrutta i servizi per il proprio sostentamento quotidiano: cibo, acqua, energia e risorse fondamentali sono il patrimonio a cui l’uomo attinge fin dai tempi delle caverne. Spesso però questo utilizzo ha assunto i caratteri dello sfruttamento e dello spreco di risorse fino ad acquistare dei livelli di preoccupazione mondiale. Un impoverimento della biodiversità, infatti, comporta dei danni su più livelli, a cominciare da quello ecologico, poiché si compromettono le funzionalità degli ecosistemi. A livello economico, invece, si riducono le risorse genetiche potenziali. Ultimo ma non meno importante è il danno che si registra a livello culturale: perdere la biodiversità significa perdere quel ricco e complesso tesoro di saper fare, conoscenze e relazioni umane ad essa legati e collegati ad un territorio specifico un tempo retaggio del mondo contadino. Salvare la biodiversità significa salvaguardare un patrimonio genetico, economico, sociale e culturale di straordinario valore. Per tutti.
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Gli OGM “non hanno rese agricole superiori”
Ad aprile è stato pubblicato un rapporto americano che attacca la garanzia di più forti rendimenti degli OGM. Non è il primo studio a mettere in dubbio l’efficacia degli organismi geneticamente modificati, eppure i paesi e le superfici coltivate con OGM continuano ad aumentare. Gli organismi geneticamente modificati (OGM) non vengono più criticati solo in Europa. Ad aprile è stato pubblicato un rapporto americano che attacca il principale argomento dei fabbricanti di sementi modificate: la garanzia di più forti rendimenti. Responsabile del rapporto è la Union of Concerned Scientist, un gruppo di esperti del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Qualche settimana dopo, a inizio maggio, l’UE ha imposto il suo diritto a consumare carne bovina senza ormoni (gli Stati Uniti come contropartita continueranno a sovratassare una serie di prodotti alimentari europei). Ma il diritto di produrre e consumare alimenti senza ormoni non implica quello di produrre e consumare senza OGM?
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OGM e Monsanto: la catastrofe della soia transgenica in argentina
Avevano presentato gli organismi geneticamente modificati come la soluzione a tutti i problemi dell’umanità. Tra l’altro dicevano, c’è tutta una letteratura, che gli OGM non hanno bisogno di fertilizzanti chimici o di erbicidi. Non era così. Nell’Argentina dell’agroindustria della soia, secondo la ONG “Gruppo di Riflessione Rurale” (GRR) proprio l’agroindustria sta avvelenando una delle pianure più fertili del mondo dove per non morire di cancro si scappa via. Il principale colpevole è il glifosfato, un erbicida inventato dalla Monsanto ma oggi, essendo scaduto il brevetto, prodotto da più ditte. Si starebbero così moltiplicando i casi di tumori infantili, le malformazioni congenite, i problemi renali, le dermatiti, i problemi respiratori. Secondo uno studio dell’Ospedale italiano “Giuseppe Garibaldi” di Rosario, nelle zone fumigate ci sarebbe un aumento di tre volte dei tumori gastrici e ai testicoli, di due volte per quelli al pancreas e ai polmoni e addirittura di dieci volte al fegato.
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Influenza A/H1N1 (suina ?)

Influenza suina: Garattini, su vaccino pressione delle aziende
Lo dice senza mezzi termini il farmacologo Silvio Garattini: se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi "non è necessaria". Una corsa al vaccino, quella determinatasi nelle ultime settimane - mentre i vari colossi farmaceutici impegnati nella produzione si preparano ad avviare la sperimentazione clinica sull'uomo da agosto - che Garattini considera quanto meno eccessiva. Tutto si basa, dice in una intervista all'ANSA, su "ipotesi, di cui non si sa se siano vere o meno". Perplessità, dunque, sulla reale opportunità ed efficacia dei piani di vaccinazione di massa. Ma non solo. Dietro quella che l'esperto definisce, appunto, una "corsa", si cela altro. Si celano, afferma, enormi interessi economici.


Ed anche questo Garattini lo dice in modo chiaro: "Al momento c'é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche". Un'opinione fuori dal coro, quella del direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che invita anche a un'ulteriore riflessione: l'attenzione è tutta sulla nuova influenza e "si dimenticano - denuncia - le altre tragedie sanitarie in atto" come l'Aids e la malaria...
l'articolo lo trovate qui
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Metti una sera a cena
... La sera, il Ministro della salute Maurizio Sacconi rientra a casa. Si siede a tavola. Accanto a sé la moglie, Enrica Giorgetti. Trascurando i dialoghi privati tra i due. E’ credibile che parleranno anche di questioni legate al lavoro di ognuno? Sì. Bene. Ma se lui, dirige un Ministero, quello della salute, che stabilisce, attraverso la AIFA (Agenzia italiana farmaci) i prezzi dei farmaci, ma anche quali farmaci ritirare dal commercio e quali no e anche, per restare all’attualità, se rendere obbligatorio il vaccino contro il virus dell’ A/H1N1 (conosciuto erroneamente come influenza suina) oltre che per le fasce, cosi dette a rischio, anche a soggetti tra i 2 e i 27 anni per un totale di 15,4 milioni di persone, considerando che il vaccino prevede due dosi significa che verranno acquistate 48 mln di dosi di vaccino pandemico, stiamo parlando di un giro d’affari che si aggira sui 10 miliardi di dollari e 600 milioni di dosi prenotate per tutto il mondo; e lei è Direttore Generale di Farmindustria che rappresenta politicamente, diciamo, tutte le aziende farmaceutiche italiane? La conversazione tra moglie e marito assume contorni inquietanti? Sì...
l'articolo lo trovate qui
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Zaia: me piase el vin

Dal Blog: http://antefatto.ilcannocchiale.it

Zaia: me piase el vin

Quando c'è una causa nobile in cui buttarsi Luca Zaia – ministro gel dell'Agricoltura (per non rischiare di essere spettinato dal vento dei campi fa un ampio uso di gel o brillantina) non si tira indietro. Nel giorno stesso in cui tre ragazze ventenni muoiono a Roma nell'auto schiantata, mentre guidava un loro amico ubriaco (ferito, ma salvo), il ministro Zaia – Lega Nord e senso vivissimo degli interessi sia di vendemmia che di politica – dichiara: “Basta demonizzare il vino” (“La Stampa”, p. 10). E, a scanso di equivoci, ha dichiarato: “Bisogna smettere di considerare ubriaco al volante chi beve un paio di bicchieri”. Notare l'espressione. Nel colloquialismo italiano (non sappiamo nel dialetto di Zaia) “un paio di bicchieri” significa una bella bevuta. Tipo: “poi mi sono fatto un paio di bicchieri e allora sì che le cose sono andate a posto
Ma il ministro – uno che sul vino ama la chiarezza (“in vino veritas”) - non lascia il delicato argomento “bere-non bere” in sospeso, proprio mentre c'è un disastro automobilistico causato dall'alcool quasi ogni giorno, spesso con vittime innocenti, in tutta Italia, esodo, contro-esodo e giorni feriali: “No all'atteggiamento proibizionistico di chi chiede tolleranza zero sulle strade”.

Precisa: “Raccomando due bicchieri di un vino che non abbia più di 11 gradi, un prosecco o un rosso non troppo strutturato”. E poi ha trovato il nemico su cui spostare la colpa: “Perché non si guarda con altrettanta severità ai farmaci, agli antistaminici, ai tranquillanti?”. Presa di posizione coraggiosa, annota Fabio Carlesi dell'Enoteca Italiana di Siena. Zaia sarà contento, ma persino lui dovrà ammettere che è come ricevere da un lupo l'elogio della pecora. Hanno cautamente risposto alcuni medici, che non vorrebbero fare la fine di Boffo, osservando: “Non esistono livelli sicuri di alcool per mettersi alla guida. L'unica sicurezza è non bere”. Sfidando il suo capo (e sodale di Zaia) Maroni, il vice questore di Torino Cinzia Ricciardi ha osato dire: “Grazie alla campagna anti alcool dei media c'è stata una notevole riduzione del numero di vittime della strada. Se fossero stati presenti, i due gerarchi leghisti avrebbero intonato in dialetto l'inno del territorio “Me piase el vin”. Sono ragazzi allegri più che sensibili, come dimostrano i loro respingimenti.
Pubblicato qui il 10/9/2009 alle 9.54 nella rubrica L'esorcista.
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10 settembre 2009

Incidente di Francenigo: serve un piano per la mobilità lenta!

Il nostro primo pensiero va alla giovane ragazza che ieri è stata investita mentre percorreva l'attraversamento ciclopedonale di Via per Sacile. Ti auguriamo di cuore di salvarti!
Come sappiamo il traffico sulla rete stradale comunale è aumentato sensibilmente dopo la chiusura del casello di Pianzano dell'autostrada A28 (specie quello pesante). Questo significa che le situazioni di pericolosità sulle nostre strade sono aumentate. Tuttavia occorre sottolineare che la dinamica dell'incidente di ieri potrebbe ripetersi anche in condizioni di traffico normali. La ragazza è stata infatti investita mentre transitava sulle strisce.
In un momento in cui aspettiamo la notizia di un miglioramento delle condizioni della vittima dell'investimento, ci sembra fuori luogo polemizzare sui problemi del nostro Comune. È certo però che questo episodio evidenzia una volta di più la necessità di ripensare la viabilità del nostro territorio, inserendo nei futuri progetti quella che viene definita viabilità lenta ciclopedonale. Essa deve essere indipendente da quella veicolare, solo così oltre ad migliorare la qualità della nostra vita, ne aumenta anche la sicurezza.

Anche l'ultimo pensiero va a lei: non mollare!
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Pannolini lavabili

Dalla delibera di Giunta Comunale n. 42 del 17/02/2005
Relazione dell’Assessore all’ambiente:
“Nel Comune di Rosà ormai da dieci anni viene svolta la raccolta differenziata spinta. ….
I rifiuti, dal 1995 ad oggi, sono riciclati per oltre il 50% del loro peso. Se esaminiamo le quantità di rifiuti che ancor oggi vengono avviati a smaltimento definitivo (i così detti rifiuti secchi ed indifferenziati) noteremo come la quantità sia comunque ancora molto alta…
Prevenire la produzione dei rifiuti è un’azione che può essere attuata e che costa poco in termini economici, ma un po’ di più in termini d’impegno almeno fintantoché le nostre abitudine non si saranno conformate a nuovi modi di comportamento.
Per ridurre la quantità di rifiuti, di imballaggi e di beni durevoli si può agire "dal basso", decidendo di acquistare e consumare in modo critico.

L’uso di pannolini “usa e getta” si rivela fonte importante di rifiuti di origine urbana e sanitaria.

I pannolini usa e getta sono altamente inquinanti. Non solo sono difficilmente smaltibili (in natura necessitano di circa 500 anni per decomporsi), ma hanno una grande impronta ecologica perché già all’atto della produzione consumano molte risorse naturali (energia, acqua, polpa di legno). Inoltre la loro produzione necessita di ingenti quantità di prodotti chimici (plastica, idrogel, ecc).
Nonostante le apparenze, i pannolini usa e getta usano oltre 1/3 in più d’acqua rispetto ai pannolini lavabili, inoltre, mentre l’acqua di scarto derivante dal lavaggio dei pannolini in stoffa è relativamente innocua, le acque di scarico provenienti dalla produzione di cellulosa, plastica e idrogel contengono solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani.
L’impatto ambientale derivante dallo smaltimento di tali materiali è considerevole. Anche la
produzione di pannolini in stoffa ha il suo impatto ambientale ma è di gran lunga inferiore a quello dei pannolini monouso proprio perché la vita dei pannolini lavabili è superiore a quella degli usa e getta (un pannolino lavabile è progettato per resistere ad oltre 250 lavaggi). Per queste ragioni sono da preferire i pannolini riutilizzabili che si comprano una sola volta, si riutilizzano per tutto il tempo necessario, eventualmente anche per un altro figlio, risparmiando alla mamma lo stress di dover sempre inseguire le offerte promozionali dei vari punti vendita. Inoltre questi, rispetto ai vecchi panni usati sino agli anni ’70, sono pratici e comodi come gli altri pannolini, hanno lo stesso potere assorbente, ma si lavano in lavatrice come il bucato bianco e non si stirano.
Sono fatti, per la parte a contatto con la pelle del bambino, con tessuti naturali come il cotone, non trattati con sostanze chimiche, mentre per l’imbottitura interna, che ha il compito di trattenere la pipì vengono utilizzate le più moderne fibre ad alto potere assorbente, traspirante ed idrorepellente.
Questi pannolini lasciano respirare la pelle garantendo allo stesso tempo una temperatura fisiologica naturale della pelle.
Ma a parte gli aspetti etici ed ambientali, i vantaggi dal punto di vista economico sono ancora più evidenti.
Si consideri che una famiglia nella quale entra a far parte un bambino spende all’anno per l’acquisto di pannolini monouso fra i 600 e i di 1000 euro [costo minimo una confezione 20 pezzi 9 euro (utilizzo medio/minimo nei primi due anni 6 pannolini al giorno) x 9 pacchi al mese x 12 mesi = 972 euro], a questo si deve aggiungere una quota di spesa della bolletta dei rifiuti che è relativo alla raccolta e smaltimento…
A fronte di una spesa minima di circa 2000 euro (per alcune marche il costo può arrivare sino a 2700 euro) nei primi 2 anni e mezzo di vita del bambino con i pannolini usa e getta, abbiamo infatti un costo di acquisto per pannolini lavabili di circa 400 euro. In questo modo una famiglia può risparmiare sino a 1600 euro.
Si opinerà però che sussiste un costo per la famiglia dovuto al lavaggio dei pannolini. Questo è vero ma quattro conti dimostrano come risulti ancora conveniente la scelta dei pannolini lavabili su quelli usa e getta.
Una famiglia in genere utilizza la lavatrice per lavare i panni bianchi almeno una volta alla
settimana, più spesso due. Possiamo aggiungere ai panni bianchi anche i pannolini dei nostri bambini impostando la temperatura dell’acqua a non più di 60° C (per una questione di risparmio) anche se tutti i pannolini lavabili in commercio tollerano temperature di lavaggio sino a 90-95 °C.
Se vogliamo fare dei lavaggi aggiuntivi consideriamo il fatto che con 1 m3 d’acqua sono possibili 20 lavaggi e che il costo di 1 m3 d’acqua è inferiore a 1 euro, a questo va aggiunto il costo del detersivo che ammonta a circa 20 centesimi a lavaggio ed il costo dell’energia elettrica. Con 40-50 centesimi possiamo lavare sino a 5 chili di pannolini che corrispondono a circa 15 pannolini bagnati di pipì mentre ogni volta che usiamo un pannolino usa e getta spendiamo da 30 a 45 centesimi.
Ma non abbiamo ancora affrontato la questione del risparmio per la collettività che è altrettanto grande: un bambino infatti produce sino a una tonnellata di rifiuti nel periodo che va dalla nascita all’uso del vasino. 1000 chili per ogni bambino costano 139,86 euro che moliplicati per i circa 400 bambini in età da pannolino (nel comune di Rosà) portano i costi di smaltimento attorno a 55.000,00 euro all’anno.
Come dimostrato l’abitudine di acquistare acqua in bottiglia di plastica e pannolini usa e getta per i propri bimbi è ormai consolidata, ma è una tendenza dispendiosa e altamente inquinante che andrebbe corretta così come l’uso di stoviglie a perdere e l’abitudine a buttare tutto ciò che all’apparenza non serve più.
Per questo motivo il Comune dovrebbe attivare un’attività di sensibilizzazione all’utilizzo dell’acqua del rubinetto e all’uso dei pannolini in tessuto lavabili ed a consigliare l’uso di prodotti con piccola impronta ecologica.…...”

I pannolini lavabili risultano ad oggi quindi una valida alternativa per almeno 3 aspetti:

- per il BENESSERE dei nostri bambini:
I pannolini lavabili sono costituiti da fibre naturalmente assorbenti che garantiscono la traspirazione. Il sederino dei nostri bimbi non resta a contatto con la plastica e con i componenti chimici utilizzati negli usa e getta per garantire la massima assorbenza; questo porta ad una diminuzione dei casi di irritazione da pannolino, ed allo stesso tempo ad un più precoce svezzamento dal pannolino in quanto la sensazione di essere “pulito” con i pannolini tradizionali non stimola la autosufficienza.
I genitori che hanno già avuto figli e chiunque si sia mai trovato a dover cambiare un pannolino sa, che quando si apre, al suo interno, si è sviluppato un grande calore di 1,1°C superiore a quello della pelle. Questa situazione si può paragonare ad uno stato febbrile costante in cui gli organi genitali dei nostri bambini si sviluppano per i primi 3 anni. Ancora non sono note le conseguenze che questo “effetto serra” provoca sul sistema immunitario. È stato però riconosciuto che questo calore innaturale è una concausa della sterilità del maschio occidentale moderno (università Christian - Albrecht di Kiel). Anche le bambine possono riportare gravi conseguenze: si rileva infatti un aumento delle vaginiti croniche in età pediatrica
Il mantenimento della temperatura fisiologica della pelle con i pannolini lavabili è quindi un fattore molto rilevante.

- per la TUTELA DELL’AMBIENTE:
Ogni bambino cambia in media 6000 pannolini usa e getta nei suoi primi 3 anni di vita. Questi si trasformano in una tonnellata di rifiuti non differenziabili, il 10 % di tutti i rifiuti urbani, che necessitano di 500 anni per decomporsi.

- per il notevole RISPARMIO ECONOMICO che ne deriva dall’utilizzo:
I circa 6000 pannolini che usiamo nei primi tre anni di vita per i nostri bimbi ci fanno spendere dai1500 ai 2000 euro. Con i lavabili la spesa varia dai 200 agli 800 euro a seconda del modello che scegliamo. E se poi decidessimo di avere un altro bimbo? Allora la spesa sarà uguale a zero!!! Non vi sembra un bel risparmio?

Se volete saperne di più, visitate il sito, è un sito gestito dal gruppo "non solo ciripà", che è composto da genitori di tutta Italia che intendono, senza scopo di lucro, diffondere la conoscenza dell'uso dei moderni pannolini lavabili. In esso vengono fornite tutte le informazioni circa le tipologie esistenti in commercio, testimonianze e consigli da parte di chi li ha usati, nonché notizie circa gli incentivi forniti nei vari comuni in Italia (si va dalla fornitura di un kit prova gratuito, al rimborso per parte della spesa sostenuta per l’acquisto, alla riduzione della tassa sui rifiuti, all’impiego di questi pannolini negli asili comunali).

PENSATECI
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