Un altro
consiglio di vera democrazia: dibattito intenso, chiarimenti, delucidazioni,
spiegazioni, planimetrie, diapositive, filmati, un vero concentrato di
trasparenza.
Non c’è
bisogno di Grillo: il comune di Gaiarine è l’unico in Italia dove tutto è fatto
alla luce del sole, o per meglio dire (finché non arriverà l’orario legale)
all’imbrunire.
Invece no,
non è così e lo sapete benissimo ma non vi interessa affatto.
Si tratta infatti
dell’ennesimo consiglio “spot” 18.33-18.54 ovvero 21 minuti netti: il Sindaco
che illustra i punti all’ordine del giorno con poche frettolose parole, alcuni
interventi del Consigliere Antoniolli, e poi … basta .. anche troppo.
Si
comincia: appello (vedi qui)
Il sindaco
informa che tramite fax il consigliere Rosada ha comunicato che, a causa
dell’orario di convocazione, non sarà presente in Consiglio. Altro fax da parte
del consigliere Marco Poles per il quale impegni di lavoro improrogabili ne rendono
impossibile la presenza.
Il consigliere
Scandolo è assente non a causa dell’orario di convocazione ma per l’influenza.
Sarà vero?
Del ”dottor” (Mashif) non si sa nulla. Boh, dove sarà? Assente per protesta oppure
no?
E se del consigliere
Giorgio Fantuz si viene a sapere che è all’estero, di Silvano Peruch (assente
anche lui) non abbiamo capito se sia giustificato o abbia ritenuto inutile
interrompere la pennichella pomeridiana solo per proseguirla in Consiglio
Comunale.
Sindaco: « 1°
primo punto all’ordine del giorno».
Alt. Fermi
tutti. Il consigliere Antoniolli lo interrompe facendo presente che mancano,
tranne lui, tutti i consiglieri di minoranza e questo a causa dell’orario di
convocazione e chiede al Sindaco se esiste, come gli hanno riferito (chi?,
quando?, come?), una legge che stabilisce che i consigli comunali debbano
essere convocati al di fuori dell’orario di lavoro.
Il Sindaco risponde
« Avete già fatto un’interrogazione sull’argomento .. l’orario è consono … non
c’è nessuna legge”
In sequenza:
tre affermazioni e due bugie.
Oh eccolo…
entra il Consigliere Mashif.
1)
APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30)
Si
vota:
astenuti Consigliere
Antoniolli, Mashif, Modanese in quanto assenti al precedente consiglio.
2) PIANO
DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO
DI DUE MAGAZZINI - DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO RITA: APPROVAZIONE;
Il Sindaco
illustra: «trattasi di una ristrutturazione, in via dei Sarcinelli, che darà
luogo a due negozi al piano terra e due appartamenti al piano superiore senza
ampliamento della volumetria… viene rifatto, a carico dei proprietari, il
marciapiede lungo la via … gli standard verranno monetizzati.»
Mentre
parla apre una planimetria e la rivolge verso il pubblico per far vedere nel
dettaglio il progetto dell’intervento; premura lodevole nelle intenzioni ma del
tutto plateale quanto inutile, visto che, sprovvisti di binocolo o altro
strumento analogo, da una decina di metri sia assolutamente impossibile non
solo leggere ma perlomeno distinguere alcunchè.
Il “dottor”
Mashif fa presente che aveva richiesto agli uffici la documentazione relativa a
questo piano di recupero, ma naturalmente non ha ricevuto nulla.
Stupore
impassibile del Sindaco che manco si scusa, probabilmente chiedendosi «ma che
cosa se ne faceva “il dottor” delle planimetrie… chissà?»
Il Consigliere
Antoniolli interviene facendo presente che i cittadini non sono trattati tutti
allo stesso modo poiché «alcuni cittadini devono pagare immediatamente la
“monetizzazione degli standard”, mentre ad altri, in alternativa al pagare
tutto e subito, viene concesso di “fare le opere” e di farle ad intervento
quasi ultimato e poi, come tutto questo non bastasse, concedendo loro anche
qualche proroga…. Perché questo trattamento diverso?»
Nessuna
risposta dal Sindaco tra il distratto e l’insofferente.
Si
vota:
12 favorevoli, all’unanimità.
3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA
PRIVATA Z.T.O. B39 – EX CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;
Il Sindaco
illustra: «trattasi dell’intervento sull’area dell’ex consorzio agrario … un
intervento importante (una curiosità: andate a rileggervi le precedenti
cronache o se avete l’infausta occasione di presenziare un intervento del
MegaloSindaco prestate attenzione a quante volte e in quali circostanze
utilizzi l’aggettivo importante) per la superficie che occupa 10.000 mq. e per
la volumetria 16.000 mc. … l’edificazione sarà quasi esclusivamente
residenziale, solo una piccola parte sarà destinata al commercio .. saranno
edifici a tre piani … e in fondo all’area ci saranno delle villette a schiera
.. gli oneri di urbanizzazione vengono tramutati in opere .. dovrà essere fatto
l’allargamento della via…»
Anche qui
planimetria rivolta verso il pubblico con medesimo significativo risultato.
Interviene
il consigliere Antoniolli «Nel centro di Francenigo c’è l’edificio Jesse non
terminato e così le opere previste, parcheggio, ecc. che sono tra l’altro al
sevizio dei cittadini e necessarie non sono ancora state fatte, per di più gli
si è dato anche una proroga (due anni? tre anni!)».
Il Sindaco
risponde «stanno terminando».
Consigliere
Antoniolli «non è vero.. e comunque è uno schifo… pieno di rifiuti.. che
intralcia anche il defluire delle acque, come è accaduto con l’ultima piena ..
i cittadini, la domenica mattina quando vanno a messa vedono questo schifo in
centro al paese .. è anche una questione di decoro»
Sindaco
«sono gli stessi cittadini che hanno visto per trent’anni la fabbrica con le
“pantegane”»
Commenta il
“dottor” Mashif, forte e chiaro (non è nel suo stile) «non è la stessa cosa”
Sindaco
«votiamo»
NO… perché?
… perché NO.
Interviene il
consigliere Antoniolli «mi chiedo se le prescrizioni del tipo fare i parcheggi
con superfici non impermeabilizzate, come è sacrosanto che sia dopo tutta la
cementificazione che abbiamo fatto in questi anni, devono essere rispettate
oppure no? Perché so che nel comune qualcuno le ha rispettate ma altri no»
Sindaco
«…stiamo parlando di questo piano, se il consigliere è al corrente di un abuso
lo denunci».
Consigliere
Antoniolli «.. diciamo che il Sindaco si prende carico di verificare se sono
state rispettate..”
Sindaco
«non so di cosa si parli».
Consigliere
Antoniolli «del
parcheggio Jesse dove non sono state rispettate le prescrizioni: impermeabilizzazione
e pensiline».
Sindaco
preso dalla fregola «votiamo»
NO… perché?
perché NO.
Interviene il
“dottor” Mashif «ma mi chiedo… per informazione.. è forse stato spostato il
corso del fosso .. (dove? ci si interroga) il corso del fosso alle scuole
elementari …»
Sindaco
«no, è tutto regolare»
Finalmente...
si
vota: 12 favorevoli, all’unanimità.
4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.
Il Sindaco
relaziona: «Andiamo ad approvare un regolamento dei controlli interni predisposto
dall’Associazione dei comuni e già adottato da vari comuni»
Stop.
Non dice
che per essere in regola con la legge questo regolamento doveva essere approvato
entro il 10 di gennaio e che per i comuni in ritardo viene avviata dal prefetto
una procedura che può portare allo scioglimento del Consiglio Comunale se tale
regolamento non viene approvato entro i sessanta giorni successivi, cioè entro
il 10 marzo.
Ma che bravi.
Approvato nove giorni prima dell’ultima scadenza.
Interviene
il consigliere Antoniolli «questo regolamento è una cosa ridicola… il controllato
diventa controllore… abbiamo visto come funzionano i controlli interni.. basta
vedere lo sforamento del patto di stabilità… si è fatto finta di controllare …
anche la cosa pubblica deve essere gestita in modo trasparente».
Ha
ragione il consigliere Antoniolli: davvero una cosa ridicola questa legge che
obbliga i comuni a dotarsi di un “regolamento per i Controlli Interni”.
Soprattutto
a causa della battaglia fatta a suo tempo dalla Lega sono stati negli ultimi 20
anni tolti man mano quasi tutti gli organi di controllo: per tutti il Coreco e
il declassamento delle funzioni di controllo del Segretario Comunale che da
funzionario dello Stato con responsabilità e potere di controllare l’amministrazione
comunale, è diventato, nel tempo (la Lega non voleva la presenza dello Stato
nelle comunità locali) il cortigiano del Sindaco, essendo nominato da
quest’ultimo.
Ora
i nostri legislatori accortisi che le amministrazioni comunali, fuori
controllo, possono fare quello che vogliono (vedi i buchi di bilancio di
Catania, Pavia, Parma, ecc., ecc. ), cosa fanno?
Invece
di ricreare organi e meccanismi di controllo esterni alle amministrazioni, (p.
es. inserire i segretari comunali come funzionari della Corte dei Conti) li
obbligano ad adottare un regolamento dove il controllato diviene di fatto
controllore. Una cosa assurda, altra burocrazia che non porterà a nessun
risultato. Ma lasciamo perdere.
Si
vota: 11 favorevoli, consigliere Antoniolli astenuto.
E
qui termina l’ennesimo consiglio spot.
Dimenticavamo:
5 persone presenti.
Un
gran successo di partecipazione dopo le votazioni nazionali.
Questo
dimostra, forse, chissà, che il 25% del Movimento 5 Stelle nel Comune di
Gaiarine è l’ennesimo voto in bianco, destinato alla prossima occasione a
premiare chi saprà raccontarla più bella, più divertente, più forte.
Non
c’è che dire: abbiamo i politici che ci meritiamo.