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1. trasparenza e partecipazione democratica
- trasparenza per vedere
- informazione per conoscere
- democrazia per partecipare
2. territorio, pianificazione e vita
- per non perdere e disperdere il patrimonio del nostro territorio
- per progettare il nostro futuro scegliendo per il nostro comune: “parco” o “periferia”
- per recuperare e migliorare la qualità della nostra vita
3. energia, risorse e futuro
- scegliere senza dubbi l’energia inesauribile e pulita di sole, aria, acqua,
- capire la differenza e il rischio delle risorse limitate e inquinanti,
- piccoli impianti = piccoli impatti = responsabilità condivisa e partecipata
- impegnarsi e scommettere sul cambiamento del nostro presente per rendere possibile e vivibile il nostro futuro
4. agricoltura, salute e alimentazione
- scelta del biologico non come moda o tendenza ma come rispetto del territorio e delle sue risorse
- la consapevolezza che la nostra salute inizia nei nostri campi e nei nostri piatti
- il recupero dei prodotti locali e tradizionali come ricchezza della nostra storia
5. cultura, scuola e società
- Conoscere per poter scegliere le migliori opportunità presenti e future, nostre e altrui, affinché il bene comune sia costruito secondo il contributo di ognuno, nel rispetto di somiglianze e diversità, dove diritti e doveri condivisi ci portino a crescere come individui e comunità
Partecipare per sentirsi liberi e sentirsi liberi di partecipare
Perché domani ai nostri figli non dovremo dire: “sapevamo ma non abbiamo fatto nulla per cambiare!”.
Tutto questo ma tanto altro ancora da dire, senza mezze misure, fora par fora perché noi ad Albina, Campomolino, Francenigo e Gaiarine… ci stiamo pensando!!
Attenzione ragazzi...., la carta si lascia scrivere...., sono le PERSONE che portano avanti i programmi, non sono i programmi elettorali scritti a cambiare le persone.....
RispondiEliminaChi crede in certi valori ed idee può impegnarsi e "contagiare" i vicini anche stando fuori dal "palazzo", e può fare una "battaglia" politica anche fuori, stimolando il dibattito pubblico e costruendo consenso in vari modi, anche come state facendo voi in questo momento.
E' più che legittimo aspirare ad entrare nel "palazzo", ma se per farlo uno rinuncia a qualcosa di importante di se, non avrà più la forza e la credibilità per far crescere un movimento ed innescare una spirale virtuosa.
Complimenti per l'impegno!
Ciao.
Caro Anomino, descrivi il classico "bivio" di chi decide di impegnarsi nella vita politica della propria comunità, di chi come noi crede nei gruppi di cittadinanza attiva: entrare nel "palazzo" o no?
RispondiElimina"Far crescere un movimento" partecipativo è il nostro principale obiettivo (per questo motivo ti rinnoviamo subito l'invito a partecipare!). Abbiamo scelto di pubblicare le nostre idee a ridosso della competizione elettorale proprio per attirare il massimo dell'attenzione. Siamo comunque sorpresi dell'eco che questo blog sta avendo e della curiosità che suscita. A essere interessati sono prima di tutto le/i cittadine/i ma anche i gruppi politici attivi nel nostro Comune. Non mancano le proposte da parte di questi rispetto appunto alle prossime elezioni. Proposte che hanno "catalizzato" la nostra discussione in questi giorni. Il bivio si ripropone e ci stiamo pensando, vuoi condividere la opinione? Vieni a Francenigo stasera alle 21 al Bar alla Pesa. Sei il benvenuto/a!
;)
Mi permetto solo una correzzione importante, a mio avviso; la domanda giusta a cui arrivare non è "entrare nel palazzo o no?"; più correttamente la domanda a mio avviso è "entrare nel palazzo a qualsiasi costo?".
RispondiEliminaCioè, il fine giustifica sempre i mezzi?
E il fine è davvero raggiungibile con mezzi che contraddicono la base concettuale del fine stesso?
Con altre parole, l'attuale "mercato" preparatorio alle liste (che persiste di lustro in lustro ma stavolta è forse il più basso degli ultimi 15 anni) è compatibile con il modello democratico che andiamo sostenendo?
E poi, non si rischia di fare come la sinistra radicale che faceva governo ed opposizione allo stesso tempo, con le relative contraddizioni e risultati deludenti sotto ogni aspetto?
E tutte le persone che, basite, hanno già dichiarato (magari ci ripenseranno) che il 6/7 giugno andranno al mare...., troveranno in futuro motivazioni per aderire a movimenti per i quali "il fine giustifica i mezzi"?
Non sono domande polemiche, ma soltanto stimoli alla riflessione, un po' come faceva Socrate, che i coetanei paragonavano ad un tafano.....