29 maggio 2009

Altri argomenti per noi, per i nostri anonimi e per i candidati se si vogliono cimentare

L’altra sera finito l’incontro dei ForaxFora alcuni noi, davanti ad un bicchiere di birra fatta in casa, si sono fermati a ciacolar.

Abbiamo parlato di pianificazione territoriale, di reti tecnologiche, di acqua, di fognature, di energia, di fonti rinnovabili,ecc, ecc, e di economia di sussistenza, quell’economia, dove chi produce, produce solamente per il fabbisogno proprio e quello della sua famiglia.
Un tipo di economia scardinata, in occidente e non solo, dall’economia di mercato e che pur tuttavia resiste ancora in molte parti del mondo permettendo a centinaia di milioni persone comunque di vivere.

Così oltre a ritornarmi in mente Vandana Shiva e il suo libro Il bene comune della terra, nel quale tratta proprio di economia e di agricoltura di sussistenza, mi è ritornato in mente l’intervento di Carlo Petrini (fondatore di slow food) all’apertura di Terra Madre 2006 (la rete che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere insieme agricoltura, pesca e allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo)

L’ho ritrovato, potenza di internet, e lo sottopongo QUI alla vostra lettura nella versione integrale, mi sono solo permesso di evidenziare in grassetto alcuni passaggi secondo me significativi che potrebbero aiutare ad aprire dibattiti su più argomenti riportandoli da scala globale a scala nazionale e comunale.

Buona discussione a tutti
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4 commenti:

  1. Carlo Maria Fossaluzza29 maggio 2009 alle ore 11:08

    Assolutamente una bellissima citazione quella di Vandana Shiva per un ecologista! Il nostro mondo occidentale si è sviluppato in modo rigido e rigoroso sulla logica e sul dominio del Sè e della Ragione. Tutte le nostre grandissime filosofie occidentali si sviluppano attorno a questi cardini, salvo rare eccezioni che si possono contare sulle dita di una mano (es. Spinoza). Da Occidente l'Oriente è stato visto per secoli come qualcosa di "indietro" ed inferiore. Basti pensare che Hegel definì la filosofia cinese (il Taoismo) come "giochini per bambini" (Lineamenti di filosofia delle religioni), senza pensare che la Cina ha una storia da far girare la testa. Grazie al cielo a partire dal '900 qualcosa è cambiato. Le filosofie orientali arrivano purtroppo nelle nostre librerie in modo orribile, spesso associate alla New Age oppure solo in forma di Yoga e Zen.Ciò crea una terribile disinformazione a riguardo e una sorta di perdita di dignità di concetti di altissimo valore. Soprattutto quando si parla di ecologia ( o Ecosofia), invece, proprio a Oriente bisognerebbe guardare per capire qualcosa di più. Lì dove il Sè è considerato un non-concetto sta la vera chiave per capire come considerare tutto dipendente da tutto ciò che lo circonda, Natura in primis. Il concetto di Natura diviene quindi basilare, di riferimento. Il rispetto per la natura che si ha nell' Induismo, nel Buddhismo (in tutte le sue forme), nel Taoismo e nello Shinto (assolutamente non nel Confucianesimo, che cmq è una religione civile) deve essere di esempio per noi che abbiamo sempre ritenuto lecito asservire la natura (e le nostra stessa naturalità) in nome di un nostro presunto posto privilegiato all'interno del Cosmo. Non vuole essere questo mio intervento uno sfoggio di nozioni (al momento mi sto occupando di filosofie orientali), ma vuole essere uno stimolo, magari per sensibilizzare qualche interessato all'argomento, che vi assicuro essere fantastico. Grazie Renzo per l'aggancio.

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  2. E' vero che le filosofie orientali arrivano spesso a noi in forma più o meno banalizzata.
    E' però altrettanto vero che considerare tutte le filosofie e le religioni occidentali come la base paradigmatica dell'opera distruttiva dell'uomo nei confronti della natura è abbastanza semplicistico.
    Per restare alla cultura ebraico/cristiana che è forse quella che possiamo tentare di capire meglio anche senza essere laureati in materie umanistiche, uno studio anche non eccessivamente esegetico dei testi biblici mi pare renda abbastanza evidente il primato dell'Uomo sulla natura, "soggiogandola" ecc., ponendo quindi la natura al servizio dell'Uomo, ma mi pare renda altrettanto evidente l'assoluta dignità ed importanza del "creato" essendo fatto a favore dell'Uomo stesso, che a sua volta è fatto addirittura ad immagine del creatore.
    E' cioè chiara l'importanza dell'Uomo per il quale tutto esiste, ma direi che la natura segue a ruota.
    E l'esperienza biblico/evangelica parla di rispetto per tutto ciò che ci circonda.
    Se nel corso dei secoli l'uomo si è ricordato solo del suo primato dimenticando il rispetto per il resto, non credo vada addebitato alla fonte della nostra cultura.
    Se invece banalizzassimo mettendo le filosofie occidentali "contro" le orientali, sarebbe facile cadere in luoghi comuni quali "belle ed estasianti le esperienze orientali, ma lì muoiono di fame per non mangiare le vacche sacre e le caste strutturano ancora oggi la società indiana"; oppure "bello il buddismo, grandissima persona il Dalai Lama, massima solidarietà per le popolazioni oppresse, ma ricordiamoci che si tratta di nazioni (es. il Tibet) teocratiche, cioè dove la legge temporale viene fatta dall'autorità religiosa".
    Ripeto, sono solo due esempi banalizzanti, ma cerchiamo di non vedere sempre l'erba migliore nel campo altrui.
    Ciao.

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  3. Mercoledì ho visto il film di E. Olmi "Terra Madre".
    Non perdetevelo.
    Ovviamente non poteva mancare il contributo di vandana Shiva citata da Renzo. Ho scoperto inoltre che il primo presidio di Terra Madre é a Roncade.
    Consigliato

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  4. Carlo Maria Fossaluzza29 maggio 2009 alle ore 23:13

    Erasmo non intendevo assolutamente dire che la causa delle brutture ambientali sia dovuto alla logica occidentale, assolutamente. E non ho intenzione di schierare oriente contro occidente anche perchè nel '900 i punti in cui si toccano ci sono. Mi sono espresso evidentemente male e me ne scuso. Sarebbe un pensiero assolutamente riduttivo e antifilosofico. Intendevo dire che l'ecologia ha un'importanza assolutamente superiore in oriente che non in occidente. Vero poi quel che dici di Ebraismo e Cristianesimo, ma diciamo che l'Illuminismo ha lasciato strascichi importanti. Poi devo dire che un conto è l'idea e un conto la pratica. Il Confucianesimo ha fatto si che proprio in oriente si siano consumati e si stiano consumando i disastri ecologici più imponenti di sempre (basti pensare che per le ultime olimpiadi l'arba fu verniciata di verde attorno a Pechino..).
    Chiedo scusa per essere stato così poco chiaro, grazie Erasmo per avermi ripreso.

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