da il Fatto Quotidiano
VENETO I PARENTI DEI LEGHISTI: DAL CARROCCIO ALLA POLTRONA
Spartizioni da Casta per il partito che tra la lotta e il governo ha scelto il potere
di Ferruccio Sansa inviato a Verona
“Come popolo leghista ci siamo imborghesiti”.
A dirlo è Leonardo Muraro, e bisogna credergli: è il presidente della Provincia di Treviso, riconfermato con il 57,3%. Uno dei padri della Lega Razza Piave. La Lega in Veneto ha vinto. Però, nonostante i calici alzati, il risultato ha un retrogusto amaro: proprio dalla regione del Carroccio, governata da Luca Zaia, parte il segnale che l’onda lunga si è fermata (a Treviso meno 20% rispetto alle regionali). E tutti a spulciare i risultati, Comune per Comune. Ma il nodo potrebbe essere altrove.
Un consigliere regionale del Pd, Franco Bonfante, in un’interrogazione denuncia una parentopoli: “Nove casi (altri saranno resi pubblici presto) di leghisti di spicco con parenti assunti nelle municipalizzate”.
Forse il male oscuro sta qui, in un partito di lotta diventato fin troppo di governo.
Eccoli i numeri che generavano l’entusiasmo dei piddini: “Il vento è cambiato”, sostiene Rosanna Filippin, segretario Pd veneto.
Aggiunge: “A Treviso la sfida si è chiusa con un pareggio. In provincia il Pd cresce in 5 anni dal 17,6 al 21,2%. A Vittorio Veneto e Castelfranco ha più voti di Lega e Razza Piave insieme. A Rovigo (ballottaggio per la Provincia, ndr) il centrosinistra conferma 3 amministrazioni su 4 e ne strappa una. Nella provincia di Padova, il Pd vince, direttamente o in liste civiche, in 7 Comuni su 12. A Vicenza, su 11 Comuni abbiamo vinto in 7. La Lega non ha mai vinto”.
Al centrosinistra è andata peggio nel veronese, regno del sindaco Flavio Tosi: 4 vittorie su 20.
Fin qui i dati, i sintomi.
Ma qual è la malattia? Più d’uno punta il dito sulla parentopoli denunciata da Bonfante. Un caso in tribunale, con Mario Giulio Schinaia, procuratore di Verona che promette: “Apriremo un’inchiesta”. Bonfante spiega: “Ci sono casi sempre più numerosi di parenti di dirigenti e amministratori leghisti assunti dalle municipalizzate”. Un reato? “Forse no, la legge fino a un anno fa prevedeva che le società pubbliche potessero assumere in libertà, come i privati”. Allora? “C’è un’evidente questione di opportunità”. LA LEGA in Veneto fa ormai il bello e il cattivo tempo. Il Pdl, dopo la partenza di Giancarlo Galan per Roma come ministro, è un fantasma: chioschi semivuoti durante la campagna elettorale, ma anche l’avvicinamento di Cl al Carroccio. Ma la Lega non disdegna le poltrone. Un peccato che qui non perdonano, nelle vene scorre sangue del Piave, nella cultura c’è la buona amministrazione asburgica. Non sono piaciuti i posti di Attilio Shneck (presidente della Provincia di Vicenza) e del trevigiano Leonardo Muraro in società che gestiscono strade e autostrade (di cui le Province sono azioniste). Ancora meno la battaglia per i vertici delle Unità sanitarie locali, che significano potere e miliardi da gestire: “Poltrone Usl, 55% alla Lega, 45% al Pdl”, hanno titolato i quotidiani veneti.
Infine lo scandalo parentopoli. Bonfante elenca: “La moglie del sindaco di Sona, nonché assessore provinciale (Gualtiero Mazzi, ndr), assunta da Serit, partecipata Amia (società di igiene ambientale del Comune di Verona) e poi assunta da Amia stessa; una parente stretta dello stesso Mazzi assunta da Serit”. Mazzi replica: “Se pensava a reati, Bonfante doveva rivolgersi alla Procura”. Nessun reato, questione di opportunità: “Quando mia moglie e la mia parente sono state assunte ero già assessore comunale, ma non ero né sindaco, né assessore provinciale. Mia moglie non ha avuto spinte, ha grande professionalità, laureata, sa tre lingue e fa l’impiegata di medio livello”. Bonfante non si ferma: “C’è la figlia di un dirigente provinciale della Lega assunta da Amia. Il fratello del vicesindaco di un comune dell’hinterland, e consigliere provinciale, è in Transeco, società partecipata Amia. A un consigliere comunale della Lega di San Giovanni è stato rinnovato il contratto a termine. La sorella di un assessore regionale, già provinciale, assunta dall’Amt (Azienda Trasporti di Verona). Il nipote di un esponente della lista Tosi assunto da Amia. La moglie del sindaco di Sommacampagna (Gianluigi Soardi, ndr) assunta come medico da Amia. Soardi, leghista della prima ora, è noto alle cronache: a settembre si è dimesso da presidente dell’azienda di trasporti veronese, indagato per l’uso dell’auto blu: “Non ho nulla da dichiarare. Bonfante dice il falso”, replica. LE SOCIETÀ chiamate in causa annunciano querele: “Le assunzioni rispondono alla legge. Alcune sono state fatte con il centrosinistra”. Bonfante conclude: “Il vicesindaco leghista di Villa Bartolomea, Emanuele Faggion, è stato assunto dall’Atv”. Faggion al Corriere Veneto ave va raccontato: “Sono stato assunto senza spintarelle, faccio il dirigente. Cercavano chi tagliasse l’erba e facesse l’imbianchino, poi ho cambiato mansioni”.
E le accuse alla Lega per le poltrone? “È giusto che chi governa metta referenti in enti e aziende. È sempre stato così”.
Vero, ma forse gli elettori veneti dalla Lega non se lo aspettavano.
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