Partendo dai riferimenti storici che proponevano differenti visioni del giardino secondo la realtà culturale nei quali si calavano (il concetto di giardino interno romano, simile a quello arabo ma del tutto opposto al giardino turco) si è sviluppata un'analisi urbanistica e pittorica, che ha verificato i diversi inserimenti dei giardini negli agglomerati urbani e la diversa presenza /assenza di giardini, natura, paesaggi nelle raffigurazioni pittoriche.
A partire dalla finestra sullo studio di Petrarca ad Arquà comincia ad esprimersi una nuova tensione nei confronti del paesaggio visto come un artefatto umano.
Il paesaggio comincia a comparire nella pittura e nella progettazione delle città della seconda metà del Quattrocento. Gli intellettuali del periodo terranno in grande considerazione il rapporto tra piccoli giardini segreti e la percezione delle forme del territorio secondo la ripresa di modelli di vita che divennero di moda con la lettura dei classici romani.Dio onnipotente fu il primo a piantare un giardino; ed è, veramente, il più puro fra i piaceri dell'uomo.
Francis Bacon, Saggi, 1597/1625
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