19 marzo 2009

Ai ragazzi del 2009

"Caro ragazzo, cara ragazza del 2009, sono un ex ragazzo degli anni ’60, mi chiamo Beppe Grillo, ho sessant’anni. Faccio parte della generazione che ti ha fottuto.
Il tuo futuro è senza pensione, senza TFR, senza lavoro. Il tuo presente è nelle mani di vecchi incartapecoriti, imbellettati, finti giovani.
Quando ero bambino l’aria e l’acqua erano pulite, il traffico era limitato, la mia famiglia non faceva debiti e tornavo a scuola da solo a piedi. Non c’erano scorte padane e neppure criminali stranieri in libertà. I condannati per mafia non diventavano senatori. Le stragi di Stato non erano iniziate, Piazza Fontana a Milano era solo un posto in cui passavano i tram.
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I genitori sapevano che i loro figli avrebbero avuto un futuro migliore. Solo dal punto di vista economico, ma questo non potevano prevederlo. I fiumi erano puliti e si poteva fare il bagno nel fine settimana che non si chiamava ancora week end. L’unico problema era rappresentato dagli imprendibili tafani.
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Era un piccolo Eden, ora perduto.
Non sapevamo di averlo. Molti lo disprezzavano.
Negli ultimi sessant’anni abbiamo avuto uno sviluppo senza progresso. E ora non ci resta neppure lo sviluppo. Le generazioni che ti hanno preceduto meriterebbero un processo da parte tua, caro ragazzo e cara ragazza. Sono colpevoli di averti rubato il futuro. Loro vivono nel presente con la seconda casa, le pensioni senza base contributiva. Loro ti governano.
L’Italia ha la coppia di cariche dello Stato Presidente/Primo ministro più vecchia del mondo.
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Caro ragazzo e cara ragazza, non potete più stare a guardare, la vita vi scivola tra le mani. Voi, invece di lasciarla scivolare, trattenetela.
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http://www.beppegrillo.it/2009/03/lettera_a_un_ra/index.html

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