16 marzo 2009

Acqua: diritto vitale e bene pubblico

Com'è l'acqua potabile del nostro comune? Che qualità ha? Quanta ce n'è? Quanta ne consumiamo x bagnare giardini e lavare automobili? Nel monte rifiuti quante sono le bottiglie di plastica raccolte e che "pesano" nel portafogli?
...
Gli Italiani sono i maggior bevitori di acqua in bottiglia ... acqua imbottigliata da anni, magari depositata in piazzali al sole, quelli del Nord bevono l'acqua del Sud e viceversa!!! basterebbe inviare insieme alla bolletta dell'acqua le analisi dell'acquedotto o, ANCORA MEGLIO, quella delle fontane pubbliche. Ma sopratutto evidenziare che non hanno niente da invidiare a quella in bottiglia!!... Provate a confrontare alcune etichette di acqua in bottiglia con quella di una fontana o del vostro rubinetto.. e non soprendetevi del risultato! Allora basterebbe rivalorizzare le fontane e magari creare uno spazio vicino per esporre le analisi chimiche! Risultato? Meno rifiuti - meno camion che trasportano acqua.
http://www.imbrocchiamola.org/

1 commento:

  1. Dalla risposta di Walter Veltroni ad Alex Zanotelli
    1 aprile 2008.

    … L’acqua è un bene comune fondamentale il cui accesso, come anche la qualità, devono essere garantiti a tutti … In Europa, nei nostri Paesi, significa garantire a tutti un servizio di qualità, che risponda a standard precisi. Questa è la vera condizione irrinunciabile, ed è una condizione che può essere garantita solo da aziende di gestione … Solo aziende industriali, che possono poi avere un assetto proprietario pubblico o privato o misto, sono realmente capaci di raggiungere sufficienti economie di scala o di scopo. Solo così potranno essere garantiti a tutti servizi pubblici al massimo livello della qualità, al minimo costo di produzione e con la più ampia trasparenza dei meccanismi di determinazione delle tariffe. …

    Dalla lettera di Padre Alex Zanotelli a Beppe Grillo

    … il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del PD, nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. (Una decisione che mi indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta di Veltroni alla lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!). Così il governo Berlusconi, con l’assenso dell’opposizione, ha decretato che l’Italia è oggi tra i paesi per i quali l’acqua è una merce.

    Ancora più grave è il fatto, sottolineato dagli amici Lembo e Petrella, che il “Decreto modifica la natura stessa dello Stato e delle collettività territoriali. I Comuni, in particolare, non sono più dei soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui il loro primo dovere è di garantire che i dividendi dell’impresa siano i più elevati nell’interesse delle finanze comunali.“
    Concretamente cosa significa tutto questo? Ce lo rivelano le drammatiche notizie che ci pervengono da Aprilia (Latina) dimostrandoci quello che avviene quando l’acqua finisce in mano ai privati. Acqualatina, (Veolia, la più grande multinazionale dell’acqua ha il 46,5 % di azioni) che gestisce l’acqua di Aprilia, ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300%! Oltre quattromila famiglie da quell’anno, si rifiutano di pagare le bollette ad Acqualatina, pagandole invece al Comune. Una lotta lunga e dura di resistenza quella degli amici di Aprilia contro Acqualatina! Ora, nel cuore dell’estate, Acqualatina manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori o ridurre il flusso dell’acqua. Tutto questo con l’avallo del Comune e della provincia di Latina! L’obiettivo? Costringere chi contesta ad andare allo sportello di Acqualatina per pagare.
    … l’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minor costo possibile per l’utente, senza essere SPA.

    E voi: lo sapevate?

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