30 gennaio 2010

Il Veneto dice NO a nuovi inceneritori

La notizia é che LA REGIONE VENETO STOPPA GLI INCENERITORI Progetto congelato in attesa del Piano rifiuti che Galan non è riuscito a fare in 3 lustri
Niente inceneritori fino a quando non sarà approvato un piano regionale per i rifiuti, atteso da 15 anni. Poi staremo a vedere. Ma intanto è stato congelato il progetto dei due inceneritori che Unindustria vuole realizzare a Bonisiolo e a Silea. Il consiglio regionale ha approvato ieri, a larga maggioranza, l’emendamento alla Finanziaria Atalmi-Pettenò.
Questo è il commento dell’Arpav: «Stupidi pregiudizi, c’è bisogno di questi impianti» Il dg Drago: «E’ assurdo, è ora di finirla con paure irragionevoli, frutto anche di giochi politici. Gli inceneritori sono macchine ipercontrollate—prosegue il dg dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto—quindi hanno ripercussioni minime sull’ambiente. ... siamo costretti a restare indietro, e molto, perchè ci trinceriamo dietro pregiudizi di gente ignorante.»
Eh sì, perchè dovete sapere che il Direttore Generale dell'ARPAV è un tecnico, un esperto al quale i Consiglio Regionale ha affidato l'incarico per competenza e preparazione scientifica.. infatti è avvocato! (vedi qui come funziona una nomina politica!
)
Mentre Federico Valerio (vedi) è "solamente" un chimico ambientale e Valerio Gennaro (vedi) è "semplicemente" un Medico Epidemiologo dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova: insomma, gente ignorante!

Tanto per ricordare:
Inceneritori, perché no
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze.
- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
- l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici.
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori (che sponsorizzano la Fondazione Veronesi: ma và?!?) e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti

Cosa fare con i rifiuti.

1 - Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2 - Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
3 - Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
4 - Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla in impianti di bioessicazione
5 - In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
- il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
- il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare

- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica

6 - La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari.

1 commento:

  1. E' vero, in Veneto non ci devono essere nè nuovi inceneritori e nè centrali nucleari. Sono della Lega ma questa posizione non la condivido!!!

    RispondiElimina

partecipa, dì quello che pensi! condividi le tue proposte!